LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
Mercoledì 29 marzo, all’udienza generale, ha proseguito il ciclo sulla speranza cristiana, che si deve fondare sulla fede.
Il Papa ha centrato la figura di Abramo, che per noi è non solo “padre della fede” ma anche “padre nella speranza”. Come ricorda la Lettera ai Romani Abramo crede contro ogni speranza, non vacilla. “La nostra speranza non si regge su ragionamenti, previsioni e rassicurazioni umane; e si manifesta là dove non c’è più speranza, dove non c’è più niente in cui sperare, proprio come avvenne per Abramo, di fronte alla sua morte imminente e alla sterilità della moglie Sara. Si avvicinava la fine per loro, non potevano avere figli, e in quella situazione, Abramo credette e ha avuto speranza contro ogni speranza. E questo è grande!”
Una speranza che non si fonda sulla nostra parola, ma sulla Parola di Dio. Così noi siamo chiamati a seguire l’esempio di Abramo, che si fida di Dio; e per farlo, bisogna aprire il cuore alla fede: “aprite i vostri cuori e questa forza di Dio vi porterà avanti, farà cose miracolose e vi insegnerà cosa sia la speranza. Questo è l’unico prezzo: aprire il cuore alla fede e Lui farà il resto”.
Chi ci promette questo non è “uno qualunque” ma “il Dio della Risurrezione e della vita”. Perciò occorre rimanere fondati non sulle nostre capacità ma sulla promessa di Dio come ha fatto Abramo perché “quando Dio promette porta a compimento quello che promette”. Dio “mai manca alla sua parola”: e “se noi oggi abbiamo il cuore aperto, vi assicuro che tutti noi ci incontreremo nella piazza del Cielo che non passa mai per sempre. Questa è la promessa di Dio e questa è la nostra speranza, se noi apriamo i nostri cuori”.
Gian Paolo Cassano
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