La Parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

“La Chiesa è apostolica”: su questa tema, rileggendo il Creso, si è soffermato chiarezza il Papa nell’Udienza generale di mercoledì 16 ottobre. Significa sottolineare il suo “legame costitutivo” con gli Apostoli, il cui primo lavoro è pregare e il secondo è annunciare il Vangelo: “e quando pensiamo ai successori degli Apostoli – i vescovi: tutti i vescovi, anche il Papa è vescovo – dobbiamo chiederci se questo successore dell’apostolo prega e annuncia il Vangelo”. Ed se tutti noi vogliamo essere apostoli dobbiamo chiederci se preghiamo “per la salvezza del mondo” e annunciamo “il Vangelo”. La Chiesa è apostolica perché è “fondata sulla predicazione degli Apostoli”: essa “è come una pianta che lungo i secoli è cresciuta, si è sviluppata, ha portato frutti, ma le sue radici sono ben piantate in Lui e l’esperienza fondamentale di Cristo che hanno avuto gli Apostoli, scelti e inviati da Gesù, giunge fino a noi”.
Una Chiesa apostolica “custodisce e trasmette”, perché “è come un fiume che scorre nella storia, si sviluppa, irriga, ma l’acqua che scorre è sempre quella che parte dalla sorgente, e la sorgente è Cristo stesso: Lui è il Risorto, il Vivente, e le sue parole non passano, perché Lui non passa, Lui è vivo, Lui oggi è fra noi, qui; Lui ci sente quando noi parliamo con Lui, ci ascolta, Lui è nel nostro cuore: Gesù è con noi, oggi! E questa è la bellezza della Chiesa: la presenza di Gesù Cristo tra noi, che Gesù Cristo è vivo perché è risorto”. La Chiesa è il “dono importante che Cristo ci ha fatto”, là “dove lo possiamo incontrare”: essa “ci dona la sicurezza che ciò in cui crediamo è realmente ciò che Cristo ci ha comunicato”. Per questo la Chiesa ha la ferma coscienza di essere missionaria, per “portare il Vangelo a tutto il mondo”: Allora il Papa si è chiesto: “siamo missionari con la nostra parola e ma soprattutto con la nostra vita cristiana? Con la nostra testimonianza? O siamo cristiano chiusi nel nostro cuore e nelle nostre chiese? Cristiani di sagrestia? Cristiani solo di parole, ma che vivono come pagani? Ma, dobbiamo farci queste cose, eh? Questo non è un rimprovero: anche io lo dico a me: come sono cristiano? Con la testimonianza, davvero?”.
Domenica 20 ottobre, all’Angelus, ha evidenziato la necessità di pregare continuamente, “con insistenza”: infatti “nel nostro cammino quotidiano, specialmente nelle difficoltà, nella lotta contro il male fuori e dentro di noi, il Signore non è lontano, è al nostro fianco; noi lottiamo con Lui accanto, e la nostra arma è proprio la preghiera, che ci fa sentire la sua presenza accanto a noi, la sua misericordia, anche il suo aiuto”. Ora la lotta contro il male è “dura e lunga, richiede pazienza e resistenza”, ma “Dio è il nostro alleato, la fede in Lui è la nostra forza, e la preghiera è l’espressione della fede”, perché “se si spegne la fede, si spegne la preghiera, e noi camminiamo nel buio, ci smarriamo nel cammino della vita”. La preghiera perseverante è quindi “espressione della fede in un Dio che ci chiama a combattere con Lui, ogni giorno, ogni momento, per vincere il male con il bene”.
Francesco ha voluto menzionare le “tante donne che lottano per la propria famiglia, che pregano, che non si affaticano mai”, tutte quelle “donne che col loro atteggiamento ci danno una vera testimonianza di fede, di coraggio, un modello di preghiera.” Tra queste “Afra Martinelli, che ha operato per tanti anni in Nigeria: qualche giorno fa è stata uccisa, per rapina; tutti hanno pianto, cristiani e musulmani. Le volevano bene!” Così il pensiero è andato alla Giornata missionaria mondiale e alla missione propria della Chiesa: “diffondere nel mondo la fiamma della fede, che Gesù ha acceso nel mondo: la fede in Dio che è Padre, Amore, Misericordia. Il metodo della missione cristiana non è il proselitismo, ma quello della fiamma condivisa che riscalda l’anima”.
Gian Paolo Cassano

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