La Parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

Dio non cerca mai la condanna di un peccatore ma la sua salvezza, perché “la giustizia di Dio è il perdono”. Lo ha ricordato il Papa all’udienza generale mercoledì 3 febbraio, dedicata al rapporto tra giustizia e misericordia.
Se per redimere un colpevole la giustizia umana lo condanna e lo punisce, quella divina lo comprende e lo perdona. Quello che sulla terra appare del tutto inconciliabile (perché il diritto scritto nei codici non si basa sull’esercizio della misericordia) è invece legge nel cielo perché, afferma in modo limpido Papa Francesco, “la giustizia di Dio è il perdono”.
La “vera giustizia è quella di Dio, che risponde al male ‘con il bene’, una giustizia che non passa per il tribunale ma si appella alla coscienza del colpevole, “per invitarlo alla conversione, aiutandolo a capire che sta facendo il male”. Così “il cuore si apre al perdono che gli viene offerto. È questo il modo di risolvere i contrasti all’interno delle famiglie, nelle relazioni tra sposi o tra genitori e figli, dove l’offeso ama il colpevole e desidera salvare la relazione che lo lega all’altro. Non tagliare quella relazione, quel rapporto”.
Sicuramente “questo è un cammino difficile” perché “richiede che chi ha subìto il torto sia pronto a perdonare e desideri la salvezza e il bene di chi lo ha offeso. Ma solo così la giustizia può trionfare, perché, se il colpevole riconosce il male fatto e smette di farlo, ecco che il male non c’è più, e colui che era ingiusto diventa giusto, perché perdonato e aiutato a ritrovare la via del bene. E qui c’entra proprio il perdono, la misericordia”.
Ed ecco la legge, che “è il cuore di Dio”, un Padre buono che nei confronti di ogni peccatore “continuamente” offre il suo perdono, giacché “non vuole la nostra condanna, ma la nostra salvezza”; il problema “è lasciare che Lui entri nel cuore”.
E’ ciò che avviene nel Sacramento della Riconciliazione, perché nel ”confessionale tutti andiamo a trovare un padre; un padre che ci aiuti a cambiare vita; un padre che ci dia la forza di andare avanti; un padre che ci perdoni in nome di Dio. E per questo essere confessori è una responsabilità tanto grande, tanto grande, perché quel figlio, quella figlia che viene da te cerca soltanto di trovare un padre. E tu, prete, che sei lì nel confessionale, tu stai lì al posto del Padre che fa giustizia con la sua misericordia”.
Gian Paolo Cassano

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