La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

All’Udienza generale di mercoledì 18 aprile Benedetto XVI è tornato sul valore della preghiera; meditando l’episodio degli Atti degli Apostoli (detto “la piccola Pentecoste”) ha colto la testimonianza che la Chiesa cristiana della prima ora offre a quella di ogni secolo successivo che nasce da una “incrollabile” fiducia in Dio, alimentata dalla preghiera, con la passione di diffondere il Vangelo.
Quando questo avviene si verifica il “prodigio” della concordia, “l’elemento fondamentale della Chiesa”: così “l’unità si consolida, invece di essere compromessa, perché è sostenuta da una preghiera incrollabile. La Chiesa non deve temere le persecuzioni che nella sua storia è costretta a subire, ma confidare sempre, come Gesù al Getsemani, nella presenza, nell’aiuto e nella forza di Dio, invocato nella preghiera”.
La Chiesa “di fronte al pericolo, alla difficoltà, alla minaccia, la prima comunità cristiana non cerca di fare analisi su come reagire, trovare strategie, come difendersi, quali misure adottare, ma, davanti alla prova, si mette in preghiera, prende contatto con Dio, con “ una preghiera unanime e concorde dell’intera comunità, che fronteggia una situazione di persecuzione a causa di Gesù”.
E’ una preghiera che “cerca di leggere gli avvenimenti alla luce della fede (….) alla luce di Cristo, che è la chiave per comprendere anche la persecuzione”; si tratta di “una comunità che vive in Cristo; pertanto, ciò che le accade fa parte del disegno di Dio”.
Domenica 22 aprile, al Regina Coeli Benedetto XVI ha evidenziato il tema dell’Eucaristia nella vita del cristiano. Di qui l’invito a partecipare “degnamente” alla Messa “per diventare testimoni dell’umanità nuova” e a preparare bene la festa della Prima Comunione “con grande fervore ma anche con sobrietà. ‘Questo giorno rimane giustamente impresso nella memoria come il primo momento in cui… si è percepita l’importanza dell’incontro personale con Gesù’”.
Ha commentato il Vangelo domenicale dove il Signore mostra “i segni della Crocifissione” cosicché i discepoli “superano il dubbio iniziale e si aprono alla fede”, ricordando che “il Salvatore ci assicura della sua presenza reale tra noi, per mezzo della Parola e dell’Eucaristia. Come, perciò, i discepoli di Emmaus riconobbero Gesù nello spezzare il pane (cfr Lc 24,35), così anche noi incontriamo il Signore nella Celebrazione eucaristica”.
Perciò (come diceva san Tommaso d’Aquino) “è necessario riconoscere secondo la fede cattolica, che tutto il Cristo è presente in questo Sacramento”.
Un pensiero è andato anche alla nuova beata messicana suor María Inés Teresa del Santissimo Sacramento: “Rendiamo grazie a Dio per questa esemplare figlia della terra messicana, che da poco ho avuto la gioia di visitare e che porto sempre nel cuore”.
Gian Paolo Cassano

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