Nessuno ne parla (o quasi)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Un altro sacerdote è stato assassinato in America Latina. E’ ciò che è avvenuto giovedì 24 agosto, in Brasile, dove don Pedro Gomes Bezerra, 50 anni, incaricato dell’area pastorale di Nostra Signora del Carmine, Borborema, nello Stato di Paraíba, è stato ucciso nella sua casa. Salgono così a sette i preti assassinati in America Latina, dall’inizio del 2017, come riferisce la Radio Vaticana. Grande è il dolore della diocesi e delle autorità ecclesiastiche, mentre continuano le indagini sull’omicidio, con la speranza di poter arrivare alla soluzione della vicenda il prima possibile. Occorre ricordare che nei primi 8 mesi dell’anno sono 15 gli operatori di pastorale uccisi nel mondo; tra essi 11 sacerdoti, due catechisti, una volontaria laica e il guardiano di una chiesa.  Di queste uccisioni, quattro sono avvenute in Messico e altre quattro rispettivamente in Bolivia, Venezuela, Colombia e Brasile. In Africa sono state sei le vittime, in particolare in Nigeria, Burundi, Sud Sudan e Camerun, Paese in cui sono stati assassinati due  sacerdoti, mentre in Asia, nelle Filippine, lo scorso 20 agosto è stato ucciso il catechista Domingo Edo.
Continua invece, nel silenzio quasi totale il dramma dello Yemen, dove negli ultimi giorni i raid della coalizione araba a guida saudita, che combatte i ribelli sciiti houthi, avrebbero ucciso oltre 40 civili: tra loro molte donne e bambini. Il bilancio è stato fornito dall’Onu. Di ore fa l’ultimo episodio di violenza. Numerose le vittime di pesanti bombardamenti alla periferia della capitale Sanaa.  Occorre aggiungere che il Paese è anche alle prese con la devastante epidemia di colera, con oltre mezzo milione di persone ammalate dal morbo, causato dalla mancanza d’acqua e dalle condizioni igieniche inesistenti, oltre che dalle difficoltà nel far funzionare l’apparato sanitario..  L’OMS ha invitato tutte le parti in conflitto a superare le divergenze attraverso il dialogo poiché il popolo yemenita non è più in grado di far fronte a questa situazione. 
Gian Paolo Cassano

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