NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Grandi danni ha provocato il ciclone Roanu nella zona del sub continente indiano tra il 20 e il 23 maggio, soprattutto il Bangladesh e lo Sri Lanka. Il Bangladesh è uno tra agli stati più poveri e più densamente abitati al mondo. È di almeno 24 morti, centinaia di 100 feriti (e 500.000 persone evacuate) il bilancio provvisorio delle vittime del passaggio su cinque distretti del Bangladesh del ciclone Roanu, accompagnato da piogge battenti e forti venti con punte di 85 km orari. “Il ciclone – ha detto James Gomes, direttore regionale della Caritas nel distretto di Chittagong – ha distrutto il commercio dei pescatori. Ci vorrà molto tempo prima che essi possano recuperare le perdite”.
Il Bangladesh è soggetto a calamità naturali come i cicloni tropicali. Nel 1991, uno di questi provocò 140.000 morti. Da tre giorni piogge battenti e venti fino a 88 km orari si sono abbattuti sui distretti costieri di Chittagong, Noakhali, Laxmipur, Feni, Chandpur, Bhola, Borguna, Patuakhali, Barisal, Pirozpur, Jhalokathi, Bagherhat, Khulna e Satkhira. Sono state colpite anche le isole circostanti e il livello di allerta è stato elevato fino a sette. Il violento ciclone proviene dallo Sri Lanka, dove la settimana scorsa ha provocato decine di vittime, di cui la maggior parte sepolte sotto una valanga di fango. Qui nelle ultime ore è salito il numero dei corpi recuperati senza vita, in tutto 92 persone. Si tratta di alcune fra le più forti piogge registrate negli ultimi venticinque anni che hanno causato gravi smottamenti di terreno e seppellito interi villaggi sotto metri di fango. Attualmente gli sfollati sono circa mezzo milione accolti presso le case dei parenti, in scuole ed istituti religiosi. La Presidenza della CEI ha stanziato un milione di euro (provenienti dai fondi dell’8 x mille) per dare assistenza alle migliaia di persone rimaste senza casa e viveri nello Sri Lanka.
Gian Paolo Cassano

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