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Archivio di Settembre 2012

La Parola di Papa Benedetto

Martedì 25 Settembre 2012

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

E’ stata dedicata al viaggio apostolico in Libano l’Udienza dello scorso mercoledì 19 settembre. Benedetto XVI si è soffermato sull’accoglienza “calorosa” ricevuta da tutti, anche da chi professa l’islam: “i musulmani mi hanno accolto con grande rispetto e sincera considerazione; la loro costante e partecipe presenza mi ha dato modo di lanciare un messaggio di dialogo e di collaborazione tra Cristianesimo e Islam: mi sembra che sia venuto il momento di dare insieme una testimonianza sincera e decisa contro le divisioni, contro la violenza, contro le guerre”. Un’esperienza che ha lasciato una traccia nel cuore: “vedendo giovani cristiani e musulmani fare festa in grande armonia, li ho spronati a costruire insieme il futuro del Libano e del Medio Oriente e ad opporsi insieme alla violenza e alla guerra. La concordia e la riconciliazione devono essere più forti delle spinte di morte”.
E’ stato un “evento ecclesiale commovente”, ammirato dall’ardore della testimonianza cristiana ed invitando “i cattolici mediorientali a fissare lo sguardo su Cristo crocifisso per trovare la forza, anche in contesti difficili e dolorosi, di celebrare la vittoria dell’amore sull’odio, del perdono sulla vendetta e dell’unità sulla divisione (…) Pur essendo un ‘piccolo gregge’, non devono temere, nella certezza che il Signore è sempre con loro.”
Domenica 23 settembre, all’Angelus, ha chiesto di pregare per i cristiani mediorientali e per il dialogo tra le religioni. Soffermandosi sul Vangelo domenicale che mostra la “profonda distanza interiore” tra Gesù e i suoi discepoli, ha invitato a scoprire come “la logica di Dio” sia “sempre più alta rispetto alla nostra” e a “seguire il Signore richiede sempre all’uomo una profonda con-versione”, un “cambiamento nel modo di pensare e di vivere”, di “aprire il cuore all’ascolto per lasciarsi illuminare e trasformare interiormente”.
Infatti “un punto-chiave in cui Dio e l’uomo si differenziano è l’orgoglio: in Dio non c’è orgoglio, perché Egli è totale pienezza ed è tutto proteso ad amare e donare vita; in noi uomini, invece, l’orgoglio è intimamente radicato e richiede costante vigilanza e purificazione”.
Così “noi, che siamo piccoli aspiriamo ad apparire grandi, ad essere i primi, mentre Dio, che è realmente grande, non teme di abbassarsi e di farsi ultimo”.
Gian Paolo Cassano

Telecomando

Martedì 25 Settembre 2012

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

Venerdì 5 ottobre, il Papa sarà a Loreto (nel 50° anniversario del viaggio di Giovanni XXIII) Rai 1 trasmetterà in diretta la S. Messa (ore 10,15); il collegamento sarà assicurato anche da Tv 2000.
Sempre il 5 ottobre su Rai tre, per il ciclo “La grande storia” (ore 23,10) viene tramesso il film “La Chiesa nel mondo: 50 anni dal Concilio” di Luigi Accattoli e Nicola Vicenti, con la collaborazione di Nietta La Scala e la partecipazione di p. Federico Lombardi.
Su TV 2000 interessante al sabato (ore 23,00) è PRETI A SUD, raccontando le difficoltà ma anche le vittorie di quanti ogni giorno, in prima persona, dicono “no” alle mafie e operano per il riscatto e per la legalità. Nella puntata del 29 settembre si arriva a Gela per raccontare la città che ha vissuto negli anni scorsi la più sanguinosa faida di mafia mai conosciuta. E poi le voci ed il dramma di vittime di racket ed estorsioni, il lavoro dei magistrati e dunque il magnifico lavoro di una parrocchia presente in uno dei quartieri più difficili della città.
Infine segnaliamo il ritorno su Rai tre (ore 21,30) di Report, il programma di inchiesta giornalistica condotto da Milena Gabanelli. Domenica 30 settembre si parlerà dei parlamentari con un rinvio a giudizio, o condanna di primo grado, o condanna definitiva per reati contro la pubblica amministrazione.
Gian Paolo Cassano

Libro

Martedì 25 Settembre 2012

ASTI – Si terrà sabato 6 ottobre, alle ore 17,00, presso la Sala Auditorium Via Goltieri 3 (di fronte alla Biblioteca Astense) la presentazione dell’ultimo libro di Rolando Rizzo “L’ultimo treno”.
L’autore, ben conosciuto dai monferrini ed astigiani per essere stato pastore avventista ad Asti per diversi anni ha completato la sua trilogia letteraria con un libro di una profonda religiosità, intessuto di un’aura poetica.
Il Piemonte ed Asti emergono nelle pagine dell’autore, in un libro ricco di fascino.
La presentazione, moderata dal pastore Samuele Barletta, vedrà gli interventi di Enrico Cico (conduttore di Primaradio), di don Giampaolo Cassano (Delegato per l’ecumenismo della diocesi di Casale M., giornalista e scrittore), di Aurelio Magistà (giornalista di Repubblica) e dell’autore Rolando Rizzo.

Dialetto

Martedì 25 Settembre 2012

OCCIMIANO - (gpc) Una serata in lingua piemontese; è quello che è accaduto lo scorso venerdì 30 settembre per la 3° edizione di “Dialettamando”, organizzata dal comune occimianese in collaborazione con Gioventura Piemontèisa
Un buon pubblico presente in piazzetta ‘Don Alessandro Gatti’ ha accolto le proposte poetiche in piemontesi dei diversi che si sono succeduti a partire dal consigliere delegato Maria Rosa Scarrone (promotrice appassionata ed animatrice di tutta la serata e poetessa dilettale).
Bravi ed applauditi sono stati anche gli altri intervenuti: Elio Botto, Fernando Barbano, Anna Perucca, Domenico Appendino, Gianalberto Miglio con letture di poesie in vernacolo i cui contenuti I contenuti sono vari, dall’umoristico al riflessivo, spaziando dai ricordi personali ai personaggi del paese, e ancora alle discriminazioni sociali (in quest’ottica ecco ‘Spasacamin!!!’, opera del 94enne Luigi Reposo, di Ozzano).
Certo, più che di dialetto, si vuole parlare di lingua e di una sua dignità letteraria perché, come hanno sostenuto i membri di Gioventura Piemontèisa, occorre “non farci strappare la lingua!”
Silvana Berra, Roberto Jean - Michel Novero, Carlo Comoli, nel loro intervento, rigorosamente in lingua piemontese, hanno ribadito gli scopi dell’associazione, che si propone di far diventare obbligatorio l’insegnamento del Piemontese nelle scuole, come pure il suo utilizzo nell’informazione e nella toponomastica. Non si possono dimenticare i diritti della comunità linguistica piemontese (composta da circa 3 milioni di persone); per questo è nato un comitato, ‘Piemonte 482’ (formato da enti, movimenti, studiosi e cittadini) con l’obiettivo di inserire il piemontese nella legge 482/ 1999 per il riconoscimento e la tutela delle lingue minoritarie.
In altre parti d’Europa (hanno ricordato gli esponenti di Gioventura Piemonteisa) è già avvenuto, come nel caso del catalano, del romancio, del gallese… Tutti coloro che fossero potranno rivolgersi presso la nuova sede (c/o EMAS Info point) di piazza Oratorio don Bosco ad Occimiano o su www.gioventurapiemonteisa.net o ai numeri 339 2100604 - 328 1292172.
In chiusura l’inno piemontese, la “Marche de Savoye”, composta da Jean Baptiste Lully, musicista alla corte del Re Sole, accanto alla bandiera dei Savoia.
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Concordia

Martedì 25 Settembre 2012

OCCIMIANO – (gpc) Nel segno della gioia e della festa, con la presenza della Banda che ha attraversato il paese a suon di musica, è stata inaugurata la nuova Locanda - Bar della Concordai, nello spazio comunale del Bocciodromo, nella zona degli impianti sportivi e della scuola media.
Viva la soddisfazione del nuovo gestore Ezio Merigo (che è già proprietario del Bar Concordia al centro del paese) che investe in questa nuova avventura con un’offerta di ristorazione facile ed economica a mezzogiorno e alla sera, con la possibilità fino a 100 coperti.
Possibili fruitore potranno sono essere infatti gli sportivi ma anche gli appassionati che seguono le diverse manifestazioni di calcio, volley, basket, bocce ,…
Prima del taglio del nastro (da parte del consigliere delegato Maria Rosa Scarrone) aveva preso la parola il sindaco Ernesto Berra e l’assessore al commercio Stefano Zoccola.
Dopo la benedizione da parte del prevosto è seguito un ricco rifresco offerto a tutti i presenti.
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Banda

Martedì 25 Settembre 2012

OCCIMIANO – La Giornata uggiosa non ha ostacolato l’ottima riuscita di una festa che il paese vive ogni anno con il concerto che la banda musicale offre alla popolazione e con la consegna delle Borse di studio che annualmente la Fondazione Ernesto e Carla Rota (attenta alla promozione e alla crescita del paese) assegna per premiare gli studenti occimianesi più meritevoli. Domenica scorsa 25 settembre nella centralissima piazza Carlo Alberto graditissime ospiti erano le prof. se Zdenka Viskupicova ed Ingrid Uhrovcikova di Trnava, ospiti del parroco e che sono in Italia per lo scambio culturale con l’Istituto Leardi e alle quali il sindaco ha consegnato il gagliardetto del Comune.
Parliamo innanzitutto della benemerita Banda musicale “La Filarmonica” (giunta al traguardo dei 109 anni !), presieduta dal cav. Giuseppe Anarratone (assente per malattia), che ogni anno offre ai suoi concittadini un bel concerto dando prova della sua bravura, consolidatasi in questi anni con ampi riconoscimenti.
Tutto ciò si è rinnovato con un buon pubblico che ha accolto con piacere il bel concerto, presentato con professionalità da Claudia Sillano, spaziando da grandi brani della tradizione musicale ad alcune le più note interpretazioni della musica leggera italiana, davvero in maniera orchestrale (più che bandistica).
Nel Concerto, che ha esaltato la bravura della Banda con i suoi 50 musicisti (diretti magistralmente dal m. o Paolo Meda) sono state eseguite alcune fantasie di motivi italiani molto noti come il medley di grandi successi americani degli anni’ 50 (Rock and roll planet) o la fantasia “The bets of Pooh”. E che dire delle intramontabiie marce capaci di trascinare il pubblico come “Celebrations”, “The thundererer” o “American March Highlights” ? Grandi successi come “Summertime”, “Hotel California”, “Jesus Christ superstar”, My way” hanno conquistato il pubblico. Non sono mancate grandi musiche da film come Gelsomina”, “Amarcord” e, a grande richiesta “l’inno degli Alpini”, concedendo poi il bis con ”Musica maestro” ! Ottime le esecuzione come solisti di Paolo Vergnasco e Angelo Imarisio (sax tenore), Gianni Allegro (sax soprano), Claudio Capra e Giacomo Acuri (tromba), Davide Marin (trombone).
E’ stata inoltre l’occasione per assegnare le borse di studio da parte della Fondazione Ernesto e Carla Rota ad alcuni studenti occimianesi particolarmente meritevoli, su indicazione della Commissione giudicatrice (con Paola Debernardis e Danilo Scalon in rappresentanza di essa). Due borse di studio sono andate altrettanti studenti che hanno ottenuto la migliore votazione all’esame di terza media: Cecilia Bolognini (750 €) e Marta Montaldi (700 €). Due borsa di studio sono state alle due migliori studenti all’esame di Maturità: Eugenia Delodi (il cui premio do 700 € è stato ritirato dal padre, in quanto impegnata nella seria A femminile) e Sara Barbano (600 €). Due Borse di studio sono state assegnate per le lauree triennali a Matteo Mazzucco (1.100 €) e a Mario Lucchin (1.000 €) e tre per la laurea specialistica a Matteo Delodi (ingegneria, € 1.500), Jenni Collot (psicologia, 1.400 €) e Federico Scalon (ingegneria, 1.000 €). Un riconoscimento di € 1.250 è stato consegnato alla banda musicale (a ritirarlo è stato il m.o Meda) che sarà dedicato all’acquisto di nuovi spartiti musicali. Erano presenti anche il dirigente scolastico dell’Istituto don Milani Roberto Viale e il vice Valeria Olivieri.
Un momento coinvolgente anche emotivamente è stata la consegna delle benemerenza che a sorpresa con simpatia il sindaco Ernesto Berra ha assegnato al veterano della banda Secondo Malvicini nel giorno del suo 80° compleanno, riconoscendo (come è scritto nella pergamena letta dal presidente del consiglio dei ragazzi Andrea Alliverti) essere “l’occimianese che ha più ha girato le piazze d’Italia, il nostro testimonial di allegria, serietà, vitalità e volontariato”.
Gian Paolo Cassano

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I fondamenti del dialogo interreligioso

Martedì 18 Settembre 2012

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La Parola di Papa Benedetto

Martedì 18 Settembre 2012

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Un grande successo (sia dal punto di vista spirituale, sia umano) è stato il viaggio che Benedetto XVI ha intrapreso in Libano dal 14 al 16 settembre, in un periodo difficile segnato da forti tensioni in Medio Oriente, con un’accoglienza che dimostrava il desiderio da parte di tutti (cristiani e musulmani) di ricevere un messaggio di pace, di stima e di incoraggiamento da parte del Papa, per la convivenza delle sue diverse componenti.
“La pace – ha commentato p. Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, alla Radio Vaticana - era il tema principale di questo viaggio…. ed è bello che il Papa abbia avuto il coraggio di venire a dare questo messaggio di speranza proprio in un momento in cui invece c’erano preoccupazioni particolari.”
“Vengo in Libano – ha detto il Papa al suo arrivo a Beirut, accolto dal presidente Michel Suleiman, dalle autorità dello stato e dal calore delle gente che lo ha compagnato in tutto il suo soggiorno – come pellegrino di pace, come amico di Dio e come amico degli uomini, qualunque sia la loro appartenenza e il loro credo”.
L’occasione è stata data dalla promulgazione dell’Esortazione “Ecclesia in Medio Oriente” che raccoglie quanto emerso dal Sinodo speciale per il Medio Oriente, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2010 e dedicato al tema della comunione e testimonianza.
Nelle sue tre parti il documento guarda anzitutto al contesto mediorientale, un mosaico che richiede uno sforzo notevole per rafforzare la testimonianza cristiana: essenziale, quindi, sia l’unità ecumenica sia il dialogo interreligioso con ebrei e musulmani che, come i cristiani, credono in un unico Dio, condannando qualsiasi atto (giustificato in nome della religione) di intolleranza, discriminazione, emarginazione o persecuzione. In essa si ricorda che la presenza dei cristiani in Medio Oriente non è casuale, ma storica e che essi hanno contribuito alla formazione della cultura locale ed il richiamo alla tutela della libertà religiosa per cui ognuno possa scegliere il proprio Credo e manifestarlo pubblicamente, senza rischiare la vita. Il Papa si sofferma su due nuove realtà: la laicità e il fondamentalismo. La prima, se vissuta in modo sano, implica distinzione e collaborazione tra politica e religione, nel rispetto reciproco; riguardo poi al fondamentalismo religioso, il Papa chiede a tutti i responsabili religiosi del Medio Oriente di sradicare questo fenomeno, minaccia mortale per tutti i credenti.
Come non pensare in questo contesto all’esodo dei cristiani dai Paesi della regione: disperati, vittime di conflitti, umiliati, sono costretti ad emigrare: un Medio Oriente senza o con pochi cristiani non è più Medio Oriente ! L’Esortazione presenta, inoltre, alcune proposte concrete: una traduzione comune del Padre Nostro nelle lingue locali della regione; l’indizione di un Anno Biblico, lo sviluppo delle nuove forme di comunicazione, un accordo ecumenico sul riconoscimento del battesimo tra la Chiesa cattolica e le altre Chiese con cui è in dialogo teologico, il libero acceso, senza restrizioni, per i fedeli che si recano in pellegrinaggio ai Luoghi Santi.
Momento culminante del viaggio apostolico è stata la Messa sul lungomare di Beirut, con un’immensa folla di oltre 350.000 (o forse mezzo milione) di persone, non solo cristiani domenica 16 settembre.
Benedetto XVI ha chiesto a Dio “il dono della pace dei cuori, il silenzio delle armi e la cessazione di ogni violenza”. “Chi vuole costruire la pace – ha sottolineato all’Angelus - deve smettere di vedere nell’altro un male da eliminare. Non è facile vedere nell’altro una persona da rispettare e da amare, eppure bisogna farlo, se si desidera costruire la pace, se si vuole la fraternità … qualunque sia l’origine e la convinzione religiosa”.
Nell’omelia della Messa, il Papa ha sottolineato che soltanto chi accetta di seguire Gesù “sulla sua via, di vivere in comunione con lui nella comunità dei discepoli, può averne una conoscenza autentica”. Parlando della realtà delle croce, “Gesù vuol far loro comprendere” che Egli è “un Messia sofferente, un Messia servo, e non un liberatore politico onnipotente”. Per cui “porsi alla sequela di Gesù significa prendere la propria croce per accompagnarlo nel suo cammino”. Un “cammino scomodo” che “non è quello del potere o della gloria terrena, ma quello che conduce necessariamente a rinunciare a se stessi, a perdere la propria vita per Cristo e il Vangelo, al fine di salvarla”. Accompagnare Gesù “esige un’intimità sempre più grande con Lui, ponendosi all’ascolto attento della sua Parola per attingervi l’ispirazione del nostro agire”. Ha ricordato poi l’inizio, il prossimo 11 ottobre, dell’Anno della fede, per “approfondire” la riflessione “sulla fede per renderla più consapevole e per rafforzare” l’adesione a Cristo Gesù: è “servire, come il Signore stesso ha fatto, gratuitamente e per tutti, senza distinzione”. E’ lo spirito che deve animare tutti i battezzati “specialmente con un impegno effettivo accanto ai più poveri, agli emarginati, a quanti soffrono”, per “servire la giustizia e la pace”, in un mondo segnato dalla violenza, “è un’urgenza al fine di impegnarsi per una società fraterna, per costruire la comunione!” Ha concluso con la preghiera al Signore perché dia “a questa regione del Medio Oriente dei servitori della pace e della riconciliazione, perché tutti possano vivere pacificamente e con dignità”. E’ una “testimonianza essenziale che i cristiani debbono dare qui, in collaborazione con tutte le persone di buona volontà. Vi chiamo tutti ad operare per la pace”.
Incontrando il presidente della Repubblica Michel Suleiman con le autorità civili e religiose (cristiani e musulmani) sabato 15 settembre ha parlato della libertà religiosa come realtà indispensabile per la pace e la convivenza tra i popoli. “Professare e vivere liberamente la propria religione senza mettere in pericolo la propria libertà deve essere possibile a chiunque”. La perdita o l’indebolimento di questa libertà, ha rimarcato “priva la persona del sacro diritto ad una vita integra sul piano spirituale”.
“In Libano – ha detto il Pontefice - la Cristianità e l’Islam abitano lo stesso spazio da secoli. Non è raro vedere nella stessa famiglia entrambe le religioni”; allora “perché non dovrebbe esserlo a livello dell’intera società?”.
E’ un dialogo che “è possibile solamente nella consapevolezza che esistono valori comuni a tutte le grandi culture, perché sono radicate nella natura della persona umana”. Ha così evidenziato la centralità della libertà religiosa (“il diritto fondamentale da cui molti altri dipendono”) per la costruzione della pace. Essa “ha una dimensione sociale e politica indispensabile alla pace”, promuovendo una coesistenza ed una vita armoniose attraverso l’impegno comune “al servizio della verità che non si impone con la violenza”. Ha quindi esortato tutti i libanesi ad essere un esempio, a testimoniare con coraggio che “Dio vuole la pace, difendendo la vita”. Senza la difesa della dignità dell’uomo “non è possibile costruire l’autentica pace”. Ha così ricordato gli attentati alla vita che sono la povertà, il terrorismo, la disoccupazione, lo sfruttamento, la logica economica che vuole far prevalere l’avere sull’essere, stando attenti a quelle ideologie che “mettendo in causa” il valore inalienabile di ogni persona e della famiglia “minano le basi della società”. “Oggi – ha detto – le differenze culturali, sociali, religiose, devono approdare a vivere un nuovo tipo di fraternità, dove appunto ciò che unisce è il senso comune della grandezza di ogni persona”. Qui, ha soggiunto, “si trova la via della pace.” “Si tratta - ha spiegato – di dire no alla vendetta, di riconoscere i propri torti”, perché solo il perdono “pone le fondamenta durevoli della riconciliazione e della pace di tutti. Il dialogo, ha concluso, “è possibile solamente nella consapevolezza che esistono valori comuni a tutte le grandi culture perché sono radicate nella natura della persona umana”.
Incontrando i giovani (sabato 15), oltre 25.000, tra cui anche tanti giovani musulmani (una “presenza importante”), il Papa esprimendo anche la sua vicinanza al popolo siriano travolto dalla guerra civile, ha detto: “voi siete con i giovani cristiani il futuro di questo meraviglioso Paese e dell’insieme del Medio Oriente. Cercate di costruirlo insieme”. E quando sarete adulti, “continuate a vivere la concordia nell’unità con i cristiani”, (in questa simbiosi c’è la bellezza del Libano) perché “l’intero Medio Oriente, guardando voi, comprenda che i musulmani e i cristiani, l’Islam e il Cristianesimo, possono vivere insieme senza odio, nel rispetto del credo di ciascuno, per costruire insieme una società libera e umana”.
Ha riconosciuto che i giovani libanesi “sono la speranza e l’avvenire” del loro Paese., invitandoli ad essere “accoglienti e aperti come Cristo vi chiede e come il vostro Paese vi insegna”.
Gian Paolo Cassano

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La Parola di Papa Benedetto

Martedì 18 Settembre 2012

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Mercoledì 5 settembre all’Udienza generale il Papa in Aula Paolo VI, ha proseguito la sua “scuola di preghiera”, riflettendo sul Libro dell’Apocalisse che “ci mette in contatto con la preghiera viva e palpitante dell’assemblea cristiana, radunata ‘nel giorno del Signore’”. In questo Libro “che contiene una grande ricchezza” un lettore presenta all’assemblea un messaggio affidato dal Signore all’Evangelista Giovanni. “Dal dialogo costante tra loro, scaturisce una sinfonia di preghiera, che si sviluppa con grande varietà di forme fino alla conclusione”.
L’assemblea si mette in atteggiamento di preghiera: così “la nostra preghiera deve essere anzitutto ascolto di Dio che ci parla. Sommersi da tante parole, siamo poco abituati ad ascoltare, soprattutto a metterci nella disposizione interiore ed esteriore del silenzio per essere attenti a ciò che Dio vuole dirci. Tali versetti ci insegnano inoltre che la nostra preghiera, spesso solo di richiesta, deve essere invece anzitutto di lode a Dio per il suo amore, per il dono di Gesù Cristo, che ci ha portato forza, speranza e salvezza”.
“Afferrata dall’amore di Cristo”, l’assemblea viene esortata a “coglierne la presenza nella propria vita”, dicendo il suo “sì” a Dio. Anche qui “la preghiera costante risveglia in noi il senso della presenza del Signore nella nostra vita e nella storia, e la sua è una presenza che ci sostiene, ci guida e ci dona una grande speranza anche in mezzo al buio di certe vicende umane; inoltre, ogni preghiera, anche quella nella solitudine più radicale, non è mai un isolarsi e non è mai sterile, ma è la linfa vitale per alimentare un’esistenza cristiana sempre più impegnata e coerente”.
Nella seconda fase, Cristo si fa più vicino all’assemblea, lasciandosi vedere dalla comunità, in un lungo, potente momento contemplativo. Infine, il lettore propone all’assemblea un messaggio indirizzato alle sette Chiese dell’Asia Minore, ma che va inteso diretto “alle chiese di ogni tempo” che “devono mettersi in attento ascolto del Signore, aprendosi allo Spirito come Gesù richiede con insistenza.”
Domenica 9 settembre, all’Angelus, ha parlato del suo viaggio in Libano (14- 16 settembre) pensando alla difficile soluzione medio orientale ribadendo come “non ci si può rassegnare alla violenza ed all’esasperazione delle tensioni” e raccomandando “l’impegno per un dialogo e per la riconciliazione.”
Ha poi riflettuto a partire dalla guarigione evangelica di Gesù al sordomuto spiegando come “la chiusura dell’uomo, il suo isolamento, non dipende solo dagli organi di senso”, ma ci sia “una chiusura interiore, che riguarda il nucleo profondo della persona, quello che la Bibbia chiama il cuore”.
E’ questo che Gesù è venuto ad “aprire”, per vivere pienamente la relazione con Dio e con gli altri: “Egli si è fatto uomo perché l’uomo, reso interiormente sordo e muto dal peccato, diventi capace di ascoltare la voce di Dio, la voce dell’Amore che parla al suo cuore, e così impari a parlare a sua volta il linguaggio dell’amore, a comunicare con Dio e con gli altri”.
Mercoledì 12 settembre, l’Udienza generale è stata ancora centrata sul libro dell’Apocalisse che appare come una “grande preghiera liturgica comunitaria”, ricco di simboli complessi, di “forte richiamo a riscoprire la carica straordinaria e trasformante” dell’Eucarestia, della “Messa domenicale, nel Giorno del Signore”, “vero centro della settimana”.
Benedetto XVI ha invitato a leggere “il piano di Dio, il senso profondo della storia”. Infatti “la Chiesa vive nella storia, non si chiude in se stessa, ma affronta con coraggio il suo cammino in mezzo a difficoltà e sofferenze, affermando con forza che il male non vince il bene, che il buio non offusca lo splendore di Dio”. Per questo “come cristiani non possiamo mai essere pessimisti; sappiamo bene che nel cammino della nostra vita incontriamo spesso violenza, menzogna, odio, persecuzione, ma questo non ci scoraggia”. E’ la preghiera che in particolare “ci educa a vedere i segni di Dio la sua presenza e azione … ad essere noi stessi luci di bene, che diffondono speranza e indicano che la vittoria è di Dio” sapendo “che non esistono preghiere superflue, inutili; nessuna va perduta”. Tutte “raggiungono il cuore di Dio”!
“Dio non è insensibile alle nostre suppliche, interviene e fa sentire la sua potenza e la sua voce sulla terra, fa tremare e sconvolge il sistema del Maligno. Spesso, di fronte al male si ha la sensazione di non poter fare nulla, ma è proprio la nostra preghiera la risposta prima e più efficace che possiamo dare e che rende più forte il nostro quotidiano impegno nel diffondere il bene. La potenza di Dio rende feconda la nostra debolezza”.
Gian Paolo Cassano

Telecomando

Martedì 18 Settembre 2012

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

“MELAVERDE”, il bel programma dedicato a agricoltura, ambiente e tradizioni italiane, condotto con gusto e simpatia da Edoardo Raspelli ed Ellen Hidding, quest’anno (da Rete 4) approda su Canale 5 (ore 11,40). La trasmissione ideata da Giacomo Tiraboschi prosegue così il suo viaggio alla scoperta delle meraviglie della penisola.
Il Tg2000 (su TV 2000) ha cambiato orario e va in onda alle ore 18.30 . Il notiziario di Tv2000, veloce e compatto che privilegia la società civile e la realtà internazionale, viene trasmesso subito dopo la diretta da Lourdes per la recita del rosario.
Curioso poi “PECHINO EXPRESS”, il viaggio (condotto da Emanuele Filiberto di Savoia) per raccontare l’avventura di 10 coppie dall’India alla Cina (Rai due, giovedì, ore 21,05).
Per i ragazzi segnaliamo una nuova fiction su Rai 2: MIA AND ME, un fantastico viaggio a Centopia (dal lunedì al venerdì alle 17.20). La magia degli unicorni, creature misteriose e tanto amate dal pubblico, arriva in tv con le nuove e straordinarie avventure di Mia and Me, un’affascinante storia di amicizia e fantasia tra Elfi e Unicorni, Fauni e Draghi nel fantastico mondo di Centopia , la serie animata di Rai Fiction interpretata dalla giovane attrice Rosabell Laurenti Sellers, nel ruolo della dodicenne Mia, è mix suggestivo di riprese live-action e animazione CGI.
Gian Paolo Cassano