“Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».” (Lc 17,11-19)

Iscrizione latina: “IESUS CUM INGREDERETUR QUODDAM CASTELLUM DECEM VIRI LEPROSI OCCURRERUNT EI QUOS UT VIDIT DIXIT
OSTENDITE VOS SACERDOTIBUS ET DUM IRET MUNDATI SUNT” .
In quello straordinario scrigno d’arte e di fede che è il Duomo di Monreale, che si presenta come una Bibbia aperta nel suo ciclo musivo, ritroviamo l’episodio evangelico di questa domenica. Il Duomo ospita il più imponente ciclo musivo del XII secolo con una decorazione che supera i seimila e quattrocento metri quadrati ripartiti in 130 grandi quadri ed in una infinità di figure isolate tale da coinvolgere sostanzialmente tutti gli interni. Il mosaico fa parte del ciclo della vita di Cristo, che si trova nella parete sinistra del transetto. In esso, a destra c’è il gruppo dei lebbrosi, caratterizzati dai puntini che ricoprono il corpo, che tendono le loro mani verso il Maestro, mentre stanno andando incontro a Gesù che sta per entrare in un villaggio (che è indicato dalle costruzioni poste dietro a loro). Il Signore, con il nimbo crociato, con la tunica dorata imperiale ed il manto azzurro. è accompagnato da quattro discepoli e sta benedicendo con la mano destra i malati di lebbra, con l’anulare e il pollice uniti, tipico della liturgia bizantina. Il gesto riproduce il monogramma greco di Gesù Cristo: = Gesù) XC (=XPICTOC = Cristo). L’indice è lo iota (I), il medio inclinato il sigma detto lunato della grafia bizantina; anulare e pollice si incrociano a comporre il Khi, mentre il mignolo inclinato è il sigma lunato.
Con l’altra mano tiene un rotolo che simboleggia la Parola di Dio, che Egli ha fatto sua e che rivela la sua messianicità e la sua funzione di Giudice e maestro.
In alto c’è l’iscrizione latina riferita al brano evangelico illustrato che ricorda come entrando in un villaggio dieci uomini lebbrosi vennero incontro a Gesù. Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono sanati.