La bellezza nella Parola

Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti». (Lc 14,1.12-14)

L’invito di Gesù ad invitare non i ricchi, ma poveri, storpi, ciechi, trova applicazione nell’episodio tratto dalla Legenda aurea di Jacopo da Varagine, secondo cui papa Gregorio Magno, invitando a tavola dodici pellegrini, scoprì tra essi lo stesso Cristo.

Questo venne rappresentato da Paolo Caliari detto il Veronese, tra i maggiori esponenti della pittura veneta del Cinquecento, che nel 1572 lo realizzò per il santuario di Monte Berico a Vicenza, dove adorna la parete di fondo dell’antico refettorio ed è tuttora è ammirabile. Nel telero di 40 metri quadrati (468 x 861 cm) Gesù è al centro, accanto al Papa, raffigurato con una conchiglia da pellegrino al petto tra i commensali, e la sua presenza è rivelata dal suo riflesso su un piatto d’argento, sottolineando l’importanza del servizio ai poveri e ai bisognosi come forma di adorazione divina. Il tutto in una costruzione scenografica, posta su un’ampia terrazza dove si nota la ricchezza dei dettagli, dai preziosi tessuti degli abiti alla rappresentazione delle guardie svizzere, prime in un’opera pittorica, contribuendo a creare un’atmosfera di grande opulenza e raffinatezza. La presenza di una fauna simbolica, con cani, gatti e una scimmia, arricchisce ulteriormente la composizione, richiamando alla tradizione iconografica rinascimentale.

Sullo sfondo, nella parte centrale della scena, sono stesi panni bianchi ad asciugare su una lunga verga che fuoriesce da un palazzo. Non si scorgono pantagrueliche portate sulla tavola imbandita, solo qualche pollastro o volatile allo spiedo e poco altro. Nel convivio compare solo un bicchiere colmo di vino rosso, portato da un servitore a un commensale a bocca asciutta.