“Disse loro: «Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”; e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.” (Lc 11, 5-8)

Mi fermo sulla scena della parabola che Gesù descrive nel vangelo domenicale attraverso all’opera di William Holman Hunt, uno dei fondatori della Confraternita dei Preraffaelliti, associazione artistica influente per la pittura vittoriana del XIX secolo.
Nell’opera (datata 1895), conservata alla National Gallery of Victoria, in Australia, ci offre un’affascinante istantanea della vita vittoriana, impregnata di una narrazione visiva ricca e complessa. Hunt (e questo quadro non fa eccezione) si caratterizza per la dedizione ad un meticoloso realismo e per l’esplorazione di temi morali e psicologici nel suo lavoro.
Ritrae la prima parte della parabola, in cui, in una scena notturna, un uomo, avvolto in una tunica marrone, bussa con urgenza a una porta di legno sul lato destro del dipinto. L’importunità è data anche dal fatto che le case palestinesi erano di norma composte da un unico vano nel quale si mangiava e si dormiva, non esistendo l’attuale “specializzazione” delle diverse funzioni delle stanze.
L’insistenza dell’amico è rilevata dalla postura con il capo inclinato verso la porta con la mano che vi appoggia, quali volesse spingerla per aprirla. La porta è incastonata in un muro di pietra, ornato da tralci di vite appassiti. Una scopa è appoggiata al muro accanto alla porta. L’uomo appare angosciato, con la testa china mentre implora di entrare. Qualche lume in lontananza sottolinea ulteriormente l’ora serale e la luce che illumina l’amico importuno serve essenzialmente a metterlo in rilievo, pur essendo sostanzialmente spostato sulla destra.
A sinistra, un sentiero acciottolato si snoda attraverso un giardino illuminato dalla luna verso un cancello immerso in una luce calda. Due cani, uno marrone e uno più piccolo e chiaro, bevono da una ciotola in primo piano. Una panchina di legno vuota vicino alla porta, a suggerire l’ora tarda. L’atmosfera generale del dipinto è di urgenza e disperazione, in contrasto con la pacifica serenità del giardino illuminato dalla luna. Prevale una sostanziale monocromia dell’ambiente che contribuisce ulteriormente all’ora crepuscolare che si vuole indicare.