“Preti contro il genocidio” a Gaza e nei Territori occupati. E’ la rete internazionale “nata dal basso – afferma don Rito Maresca, sacerdote dell’arcidiocesi di Sorrento e Castellammare di Stabia in una conferenza stampa – da chi non vuole restare indifferente davanti ai massacri”. Sono 550 sacerdoti cattolici provenienti da 21 Paesi, (220 italiani) di varie età e sensibilità. Tra gli aderenti, il cardinale di Rabat, in Marocco, Lopez Romero, prelati italiani come il presidente di Pax Christi e arcivescovo emerito di Altamura Giovanni Ricchiuti, l’emerito di Mazara del Vallo Domenico Mogavero, il vicario apostolico di Anatolia Paolo Bizzeti e sacerdoti come don Luigi Ciotti, padre Alex Zanotelli, don Albino Bizzotto e don Nandino Capovilla oltre al superiore dei Saveriani padre Garcia Rodriguez.
Nel sito dei Saveriani è possibile leggere il documento fondativo, in cui si afferma di parlare non come politici, ma “come pastori e guide di comunità che credono nel Vangelo e della dignità di ogni vita umana.” Un messaggio non contro qualcuno, ma “a favore della vita e della pace”. Per questo si condanna “la logica della guerra e della violenza ovunque si manifesti”, chiedendo “il rispetto del diritto internazionale, delle risoluzioni dell’Onu e delle sentenze della Corte penale internazionale contro coloro che opprimono e sopprimono vite umane innocenti”.
L’intenzione è quella di aiutare la popolazione palestinese e la parrocchia di Gaza, sensibilizzando i politici per fermare la guerra. Una prima iniziativa della rete è stata l’incontro nazionale di preghiera e testimonianza pubblica a Roma lunedì 22 settembre – vigilia dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – con partenza da Sant’Andrea al Quirinale fino a Montecitorio.