La Somalia continua ad essere senza pace. Infatti i combattimenti tra forze separatiste e governative sono riesplosi nel distretto di Dhahar, nell’auto proclamato indipendente Puntland. Ad aggravare la già difficile situazione umanitaria è anche la presenza di al Shabaab che ha consolidato la propria fama terroristica a livello globale con una serie di attentati avvenuti in Somalia e negli Stati confinanti ed è riconosciuto come uno dei gruppi terroristici più pericolosi al mondo.
Almeno otto persone sono rimaste uccise e altre 24 ferite nei combattimenti tra milizie filogovernative e separatiste. Il Puntland, ricco di petrolio, ha dichiarato la propria autonomia nel 1998 e da allora la regione ha rapporti tesi con il governo centrale di Mogadiscio. I combattimenti sono scoppiati nel distretto di Dhahar, nel Puntland, a circa 260 chilometri dalla capitale regionale Garowe. Neppure la presenza di diverse missioni di peacekeeping promosse dalle Nazioni unite e dall’Unione africana sono riuscite negli ultimi anni a garantire un minimo di stabilità.
Decenni di conflitti e insicurezza, tensioni politiche, dominio dei clan e cambiamenti climatici hanno provocato una crisi umanitaria senza precedenti. Solo nel 2023 sono stati registrati 2,9 milioni di sfollati interni. Ora, nel 2025, le Nazioni unite riferiscono che quasi 4,4 milioni di persone potrebbero affrontare crescenti livelli di insicurezza alimentare.