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NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

La mortalità infantile nel mondo è in calo del 53 %. Sono questi i dati presentati dall’UNICEF (Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia), dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Banca Mondiale e Dipartimento di economia e affari economici delle Nazioni Unite. Infatti i tassi di mortalità annuali dei bambini sotto i 5 anni sono crollati a meno della metà di quelli registrati nel 1990: si è passati da oltre 12 milioni nel 1990 a 5,9 milioni nel 2015. Anche se si tratta di importanti progressi, il mondo però non ha raggiunto l’Obiettivo di sviluppo del millennio di ridurre di due terzi il numero di morti infantili sotto i 5 anni.
“Quello che è importante è che sia sceso questo trend – ha detto alla Radio Vaticana Giacomo Guerrera, presidente dell’Unicef-Italia – che dimostra fra l’altro che quando la comunità mondiale si impegna a migliorare le condizioni di vita presso questi Paesi, con scelte serie, i successi ci sono. Noi non continuiamo a dire agli italiani: aiutateci ad aiutare questi bambini qui da noi ma anche nei Paesi di origine, perché è solo così che può migliorare la loro condizione. Quando diciamo di diminuire la mortalità infantile è un modo di aiutare queste persone a vivere nei loro Paesi.”
Occorre ricordare che il 45% dei decessi sotto i 5 anni avviene nel periodo neonatale, quando “la morte – aggiunge Guerrera – avviene per situazioni veramente poco costose che si possono aggredire con un costo quasi insignificante ma che danno il massimo dei risultati. Muoiono innanzitutto per le complicazioni alla nascita, quello che avviene, quindi c’è una carenza di assistenza. Ma sicuramente muoiono perché l’allattamento al seno ancora non è diffuso come dovrebbe esserlo e poi le vaccinazioni sono altrettanto importanti… Se noi riuscissimo a rilanciare questi impegni, sicuramente potremmo ottenere dei risultati.”
Gian Paolo Cassano

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