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Archivio di Marzo 2020

Avvisi della Parrocchia S. Valerio Occimiano

Martedì 31 Marzo 2020

PARROCCHIA S. VALERIO
OCCIMIANO
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DOMENICA 29 marzo 2020

* In ottemperanza al Decreto ministeriale e alle disposizioni dei Vescovi:
• E’ sospesa ogni attività pastorale, riunione o altro e celebrazioni liturgiche pubbliche. I funerali svolti in forma privata con la preghiera di commiato fatta all’aperto, in cimitero.
• Rimangono aperte le chiese per la preghiera personale.
• Nei giorni feriali la S. Messa sarà celebrata senza il popolo alle 10. Le campane suoneranno invitando ad unirsi alla preghiera da casa.
• Alla domenica senza il popolo alle ore 11.

* Per la domenica delle Palme
• Pur non potendo celebrare la S.Messa con il popolo, celebrerò e benedirò gli ulivi che rimarranno in Chiesa (anche già imbustati).

* Devozione delle “tre Ave Maria”
In questa settimana offriamo la 3° Ave Maria “Per chi in questo tempo è provato dalla fatica, dagli operatori sanitari alle famiglie alle prese con problematiche di lavoro e convivenza forzata, fino agli anziani isolati per tutelarne la salute, perché non ci si perda d’animo ma si confidi sempre in Dio che è Padre”.

NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 31 Marzo 2020

L’emergenza covid 19 deve imporre al mondo una solidarietà tra i popoli e unità d’intenti; così deve finire subito il tempo delle guerre. E’ l’appello che il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, ha lanciato per un “cessate il fuoco generalizzato e immediato, in tutto il mondo” lo scorso 21 marzo. Ciò al fine di proteggere l’umanità di fronte alla “furia del Covid-19” e in particolari i civili: i più vulnerabili in caso di conflitti armati. “La violenza con la quale il coronavirus si abbatte su di noi – ha aggiunto Guterres - mostra quanto sia folle farsi la guerra in questo momento. Deponete le armi, è l’ora di lasciare i conflitti dietro di noi e di concentrarci sulla vera battaglia comune. Fate tacere i cannoni e bloccate i bombardamenti aerei”. Un invito anche a sospendere le sanzioni economiche imposte ad alcune nazioni del mondo (Iran, Corea del Nord, Cuba, Venezuela e Zimbabwe….), perché l’impatto di tali misure – già molto pesante – potrebbe diventare devastante a causa del coronavirus. Un appello che nessuno, a partire dagli altri funzionari dell’Onu, pensava venisse accolto. E invece nelle Filippine, in Siria, in Camerun, nello Yemen e in molti altri paesi è stato trovato un accordo tra le fazioni in campo nei conflitti. A riferirlo sono i rappresentati delle Nazioni Unite nei paesi in guerra. Ad esempio Martin Griffiths, emissario nello Yemen, un paese dove si combatte quasi ininterrottamente da cinque anni, i ribelli houthi e il governo yemenita hanno annunciato una tregua. Lo stesso è accaduto in Camerun e nelle Filippine. In Siria, le forze democratiche si sono dette disponibili a fermare ogni azioni militare, così come richiesto da Guterres, ma è ancora attesa la risposta dello stato islamico e degli altri protagonisti del conflitto.
All’appello di Guterres si è unito domenica all’Angelus il Papa, associandosi “a quanti hanno accolto questo appello” ed invitando “tutti a darvi seguito fermando ogni forma di ostilità bellica, favorendo la creazione di corridoi per l’aiuto umanitario, l’apertura alla diplomazia, l’attenzione a chi si trova in situazione di più grande vulnerabilità.” Il Papa ha auspicato che l’impegno “congiunto” contro la pandemia possa portare tutti a riconoscere “il nostro bisogno di rafforzare i legami fraterni come membri di un’unica famiglia” e che “susciti nei responsabili delle Nazioni e nelle altre parti in causa un rinnovato impegno al superamento delle rivalità. I conflitti non si risolvono attraverso la guerra! È necessario superare gli antagonismi e i contrasti, mediante il dialogo e una costruttiva ricerca della pace.”

TELECOMANDO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 31 Marzo 2020

Segnaliamo alcuni programmi per i bambini in tempo di coronavirus. Su Rai YoYo “Blip super capitano” è il titolo dell’episodio pasquale, in prima tv, di “Ricky Zoom”, la serie per bambini incentrata sull’amicizia e le acrobazie di quattro piccole moto capeggiate dall’intrepido Ricky Zoom, una scattante piccola moto rossa da soccorso, che andrà in onda il 12 aprile, alle ore 9,35 e 18,25, mentre gli altri nuovi episodi saranno in onda tutti i giorni alle 7.05 e 18,25.
“Diario di casa” su Rai uno (alle 14) su Rai Yoyo (alle 16.10) e RaiPlay è il nuovo programma che spiega il coronavirus ai bambini. A condurla i due popolari conduttori di programmi Rai per ragazzi Armando Traverso e Carolina Benvenga, che si rivolgono ai più piccoli per aiutarli a capire cosa sta succedendo. Ospiti sono pediatri, psicologi, educatori che, con un linguaggio adeguato ai più giovani, rispondono ai dubbi e agli interrogativi, che i bambini potranno inviare al programma.
Su Tv 2000 “Caro Gesù. Insieme ai bambini” è la striscia quotidiana (ore 12,20) che si rivolge ai più piccoli, per stare loro vicini in questo tempo di emergenza, con le loro domande a Gesù, quelle più vere, quelle che tutti abbiamo nel cuore. In ogni incontro, della durata di dodici minuti, si affronta un tema centrato su una parola chiave: la noia, la tristezza, la paura, l’amicizia, il tempo…
Infine una segnalazione culturale. “Samson et Dalila”, “Nabucco”, “Mosè e Faraone, o il Passaggio del Mar Rosso”, “Dialogues des Carmélites”: nel mese della Santa Pasqua, Rai Cultura propone un ciclo di opere liriche ad argomento religioso in onda ogni domenica alle 10.00 su Rai5. Si comincia domenica 5 aprile con “Samson et Dalila” messo in scena nel 2002 al Teatro degli Arcimboldi con la regia di Hugo de Ana. Sul palco due interpreti di valore assoluto: Olga Borodina nel ruolo di Dalila e Plácido Domingo in quello di Samson. Alla guida dell’Orchestra scaligera il direttore Gary Bertini. Regia tv di Pierre Cavassilas.

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 31 Marzo 2020

All’udienza generale, mercoledì 25 marzo, ancora in streaming dalla Biblioteca Apostolica, Francesco ha ribadito, a 25 anni di distanza, l’appello di San Giovanni Paolo II nella sua Evangelium vitae: “Rispetta, difendi, ama e servi la vita”. Ogni vita umana va promossa con coraggio perché ogni vita ha un valore inestimabile. Il riferimento evangelico è quello dell’annuncio dell’angelo a Maria e evidenziando il legame tra l’Annunciazione e il “Vangelo della vita” che “sta al cuore del messaggio di Gesù”. Per questo oggi “ci troviamo a rilanciare questo insegnamento nel contesto di una pandemia che minaccia la vita umana e l’economia mondiale”. Ora, “come ogni annuncio evangelico, anche questo va prima di tutto testimoniato. E penso con gratitudine alla testimonianza silenziosa di tante persone che, in diversi modi, si stanno prodigando al servizio dei malati, degli anziani, di chi è solo e più indigente” che “mettono in pratica il Vangelo della vita, come Maria” che va ad aiutare la cugina Elisabetta. La vita che dobbiamo difendere “non è un concetto astratto”, ma è sempre una persona in carne ed ossa: “un bambino appena concepito, un povero emarginato, un malato solo e scoraggiato o in stato terminale, uno che ha perso il lavoro o non riesce a trovarlo, un migrante rifiutato o ghettizzato… La vita si manifesta in concreto nelle persone.” Ora la “Chiesa sente profondamente ogni minaccia alla dignità e alla vita” e la sua difesa “non è un’ideologia, è una realtà, una realtà umana” che coinvolge tutti i cristiani, innanzitutto perché esseri umani. Infatti “gli attentati alla dignità e alla vita delle persone continuano purtroppo anche in questa nostra epoca, che è l’epoca dei diritti umani universali; anzi, ci troviamo di fronte a nuove minacce e a nuove schiavitù, e non sempre le legislazioni sono a tutela della vita umana più debole e vulnerabile.” Occorre un impegno a favore della vita costante, agendo “sul piano culturale ed educativo per trasmettere alle generazioni future l’attitudine alla solidarietà, alla cura, all’accoglienza, (…) adoperandosi per la costruzione di relazioni fraterne”, riconoscendo “il valore proprio di ogni persona, anche quando è fragile e sofferente.” Ogni vita umana, costituisce un valore inestimabile, “vale per sé stessa” e questo va annunciato sempre con il coraggio della parola e con il coraggio delle azioni.
All’Angelus di domenica 29 marzo, il Papa, dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, ancora una volta in streaming a causa dell’emergenza Coronavirus, ha riletto il Vangelo di Giovanni centrato sulla sofferenza di Gesù per la morte dell’amico Lazzaro, invitandoci a togliere dai nostri cuori ogni pietra che sa di morte, per far rifiorire la vita che viene da Cristo: “senza di Lui non solo non è presente la vita ma si ricade nella morte”. È un Gesù profondamente commosso, che scoppia in pianto, un’immagine così vicina all’attualità ferita di oggi. E Gesù, “con questo turbamento nel cuore, va alla tomba, ringrazia il Padre che sempre lo ascolta, fa aprire il sepolcro e grida forte: «Lazzaro, vieni fuori!» (Gv. 11,43). “Qui tocchiamo con mano che Dio è vita e dona vita, ma si fa carico del dramma della morte. Gesù avrebbe potuto evitare la morte dell’amico Lazzaro, ma ha voluto fare suo il nostro dolore per la morte delle persone care, e soprattutto ha voluto mostrare il dominio di Dio sulla morte.”
Qui si concretizza l’incontro tra la fede dell’uomo e l’onnipotenza dell’amore di Dio. Come “una doppia strada”, da una parte, Maria e Marta e “tutti noi” (rappresentati in quell’espressione: “Se tu fossi stato qui!) e dall’altra la risposta di Gesù al problema della morte (“Io sono la Risurrezione e la vita…Abbiate fede!”). “In mezzo al pianto continuate ad avere fede, anche se la morte sembra aver vinto. Togliete la pietra del vostro cuore! Lasciate che la Parola di Dio riporti la vita dove c’è morte.” Infatti “Dio non ci ha creati per la tomba, ci ha creati per la vita, bella, buona, gioiosa”. Di qui oggi l’invito che Gesù ripete a ciascuno è a “togliere la pietra”, a liberarci da ogni traccia di morte entrata nel mondo “per invidia del diavolo”. Bisogna “togliere le pietre di tutto ciò che sa di morte” dal cuore: l’ipocrisia con cui si vive la fede, la critica distruttiva verso gli altri, l’offesa, la calunnia, l’emarginazione del povero. Allora la vita “fiorirà ancora intorno a noi. Cristo vive, e chi lo accoglie e aderisce a Lui entra in contatto con la vita. Senza Cristo, o al di fuori di Cristo, non solo non è presente la vita, ma si ricade nella morte.”

Caso di positività al covid 19

Martedì 31 Marzo 2020

OCCIMIANO – (gpc) Come si apprende dal sito facebook del Comune di Occimiano si è verificato il caso di positività al covid 19. L’Unità di crisi della Protezione Civile ha preso in carico la situazione predisponendo ed attuando i protocolli previsti per tutelare familiari, ambienti di lavoro, colleghi, persone che possono aver avuto contatti. Un precedente caso di quarantena è invece in via di guarigione.
Nel frattempo è partita la distribuzione delle mascherine (la prima fornitura è di circa 150 unità) che vengono consegnate presso il domicilio agli over 65, partendo dalle persone più anziane.
“Ringraziamo la ditta Costanzo Savio e Doriano – scrive il sindaco Valeria Oliveri - che a titolo gratuito ci consentirà di portare, unitamente alla mascherina, un po’ di colore nelle nostre case, con delle bellissime viole. Alcuni vasetti saranno disponibili fuori dai negozi di alimentari del Paese, per dare la possibilità a tutte le famiglie di poterne prendere uno. In queste settimane in cui è impossibile recarsi al Camposanto per far visita ai nostri cari, a titolo simbolico abbiamo deposto alcune di queste piantine per tutti i nostri defunti a nome della Comunità.”
Un’occasione in più per ribadire l’assoluta necessità di restare a casa per far sì che la salute di tutti sia tutelata il più possibile.
Come annunciato nei giorni scorsi si è provveduto a un intervento di pulizia e sanificazione delle vie del Paese. Un ringraziamento alla società Cosmo che ha applicato tariffe agevolate per favorire i Comuni in questa emergenza sanitaria, consentendoci così di usufruire del servizio.
Si avvisa la cittadinanza che, avendo aperto il COC (centro operativo comunale) il nostro Comune può contare sulla collaborazione dei volontari della Protezione Civile per consegnare a domicilio medicinali e spesa per chi non potesse recarsi di persona presso i negozi di alimentari o la farmacia e non avesse nessuno che può provvedere. Per richiedere questo servizio è necessario contattare il Sindaco (tel. 335 8149190) o gli uffici comunali (tel. 0142 809131).

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LA CHIESA NEL MONDO Le notizie ecclesiali della settimana a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 31 Marzo 2020

CATTOLICI NEL MONDO
CITTA’ DEL VATICANO – Sono 1 miliardo e 300 milioni i cattolici nel mondo. (6% in più rispetto al 2013).E’ ciò che emerge dall’Annuarium Statisticum Eccleasiae 2018 e che rileva un aumento dell’incidenza dell’azione pastorale in Africa e Asia, nel primo quinquennio di Pontificato di Papa Francesco I nuovi dati dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa aggiornati registrano un aumento nel numero dei vescovi ed un calo quello di sacerdoti, religiosi, suore e seminaristi.
PREGHIERA PER LA FINE DELLA PANDEMIA
CITTA’ DEL VATICANO - La preghiera del Papa in Piazza San Pietro venerdì 27 marzo per la fine della pandemia di coronavirus ha riunito tante persone di fedi e ideali diversi. E in molti si sono ritrovati più vicini.
Una preghiera silenziosa, in una piazza deserta riempita di credenti e non credenti di tutto il mondo. È una preghiera universale quella che fa uscire dal cuore non le nostre parole ma i gemiti inesprimibili dello Spirito. In quella piazza vuota si sono sentite le lacrime dell’umanità. Si è visto il pianto di atei e agnostici davanti ad un Crocifisso sanguinante e il grido d’aiuto dei figli accanto all’icona di una madre. Siamo così diversi, ma quando si scatena la tempesta e gridiamo “Siamo perduti!” ci scopriamo così uguali, così simili nella nostra fragilità, così uniti da un destino comune, perché ci ritroviamo insieme nella stessa barca, fratelli e sorelle “di poca fede”.
PREGHIERA ECUMENICA IN TERRA SANTA
GERUSALEMME - Uniti nella preghiera, per invocare la fine della pandemia da Coronavirus. Lo scorso 26 marzo i rappresentanti di ogni religione si sono trovati al municipio della Città Santa, di fronte al New Gate, ad un passo dal Patriarcato Latino e dalla Custodia di Terra Santa, per recitare una preghiera ciascuno secondo la propria tradizione. Presente l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato latino di Gerusalemme.
CHIESA E CORONAVIRUS
CITTA’ DEL VATICANO - Di fronte all’emergenza sanitaria scatenata dalla pandemia di Covid-19, la Chiesa ha attivato tutte le sue dimensioni, materiali e spirituali, senza dimenticare i più poveri e vulnerabili, in una grande gara di solidarietà e cura. Una carità che ha mille aspetti, mille volti, fino ad arrivare al sacrificio estremo della propria vita, come tanti medici, suore e preti stroncati dal Covid-19, ai quali il Papa in più di una Messa a Santa Marta ha rivolto il suo pensiero. Tra i destinatari delle opere di carità messe in campo dalla Chiesa ci sono i malati, ma anche i lavoratori precari, le famiglie disagiate, gli anziani soli che non possono nemmeno uscire a fare la spesa e i “preferiti di Dio” che la crisi in atto rischia di far cadere nel dimenticatoio.
PREGHIERA IN CONGO
BRAZZAVILLE - Il Coordinamento per il cambiamento di mentalità (Ccm) della Repubblica Democratica del Congo ha stabilito che tutti i congolesi osservino, a partire dal 26 marzo, quattro giorni di digiuno e preghiera. Rispondendo all’appello del capo dello Stato Félix Tshisekedi, che ha invitato tutte le confessioni religiose a implorare la misericordia di Dio per fermare l’epidemia di covid-19, l’organismo creato lo scorso anno dallo stesso Tshisekedi per la prevenzione, la sensibilizzazione e la lotta contro tutti gli antivalori, ha stabilito anche un programma per tutto il territorio nazionale. Vengono proposti due momenti nell’arco della giornata, a mezzogiorno e alle 18; non occorre radunarsi, ma ciascuno, ovunque si trovi, è invitato a fermarsi in preghiera per cinque minuti. A mezzanotte saranno invece “gli uomini di Dio” a chiedere la misericordia dell’Onnipotente.
ABOLITA PENA MORTE
DENVER - Il Colorado ha abolito la pena di morte. La firma, il 23 marzo, sul disegno di legge SB20-100, l’ha apposta il governatore Jared Polis. Il Colorado diventa, così, il 22° Stato degli Usa ad abrogare la pena capitale. Immediato il plauso dei vescovi locali che, in una dichiarazione pubblicata sul loro sito web, definiscono “storico” il provvedimento legislativo approvato che “apporta un importante cambiamento” alla legge dello Stato. Scrivono i vescovi: “Crediamo che la vita umana sia sacra dal concepimento e fino alla morte naturale. Crediamo che, poiché Dio ci ha creati a sua immagine e somiglianza, non è possibile perdere la dignità conferita alla vita: siamo fratelli e sorelle di Gesù, anche se abbiamo commesso grandi crimini o peccati”.

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NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Lunedì 23 Marzo 2020

Anche la Radio Vaticana si è unita venerdì mattina 20 marzo al flash mob radiofonico che alle 11.00 ha coinvolto tutte le radio nazionali e locali.
Tutte le radio italiane si sono unite per trasmettere l’inno Fratelli d’Italia e tre canzoni simbolo del Belpaese in questo momento di grande difficoltà per tutti. “La radio del Papa - ha affermato Massimiliano Menichetti, responsabile di Radio Vaticana-Vatican News - non ha confini e storicamente ha informato, aiutato e confortato milioni di persone in tutto il mondo.”
Oggi la Radio Vaticana è vicino a chi è nella prova a causa del Covid-19, con la missione di portare il Vangelo della speranza a tutti, in tutti i modi, anche con la musica, ed è per questo che si stringe al popolo italiano, domani in particolare, ma sempre in quasi 40 lingue accompagna e parla ai cristiani e ai non cristiani di tutto il mondo. Ricordiamo che sul digitale terrestre in Tv è possibile seguire tutto il giorno la Radio Vaticana (canale
Dal 9 marzo il Papa celebra, in diretta streaming, la Messa a Santa Marta: da questa iniziativa, espressione della vicinanza di Francesco a quanti soffrono e non possono partecipare alla Messa per l’emergenza attuale, nasce la trasmissione in diretta “In prima linea - vivere la fede al tempo del coronavirus”, che alle 11.05 e alle 17.05 apre i microfoni per raccontare storie e raccogliere testimonianze di prossimità di vescovi, sacerdoti, religiosi e laici, cattolici e non cattolici, in questo tempo difficile, un tempo in cui sono più che mai necessarie la solidarietà e l’unità.

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO a cura di Gian Paolo Cassano

Lunedì 23 Marzo 2020

Nell’Udienza generale di mercoledì 18 marzo, trasmessa in streaming e in diretta televisiva, il Pontefice ha riflettuto sulla Beatitudine della misericordia (“Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” - Mt 5,7) perché “ognuno deve ricordare di avere bisogno di perdono e di pazienza; questo è il segreto della misericordia: perdonando si è perdonati”. Infatti “coloro che esercitano la misericordia troveranno misericordia, saranno misericordiati”. E’ la miseria e la carenza di giustizia ad essere “occasione per aprirsi al regno dei cieli, a una misura più grande, la misura di Dio, che è misericordia”. Questa “non è una dimensione fra le altre, ma è il centro della vita cristiana: non c’è cristianesimo senza misericordia. Se tutto il nostro cristianesimo non ci porta alla misericordia, abbiamo sbagliato strada, perché la misericordia è l’unica vera meta di ogni cammino spirituale. Essa è uno dei frutti più belli della carità.” E’ un tema caro a papa Francesco, fin dal suo primo Angelus, “un messaggio che dev’essere di tutti i giorni: la misericordia. (…). E quel giorno ho sentito tanto forte che questo è il messaggio che devo dare, come Vescovo di Roma: misericordia, misericordia, per favore, perdono.” La misericordia è la nostra felicità: “noi viviamo di misericordia e non ci possiamo permettere di stare senza misericordia: è l’aria da respirare. Siamo troppo poveri per porre le condizioni, abbiamo bisogno di perdonare, perché abbiamo bisogno di essere perdonati”.
Ora la reciprocità del perdono è un tema ricorrente, non solo nella quinta Beatitudine, perché “la misericordia è il cuore stesso di Dio”. Il Papa ha invitato a non separare “il perdono dato e il perdono ricevuto”, pur comprendendo le difficoltà a volte di riuscire a perdonare. “Questo fatto della reciprocità della misericordia indica che abbiamo bisogno di rovesciare la prospettiva. Da soli non possiamo, ci vuole la grazia di Dio, dobbiamo chiederla. Infatti, se la quinta beatitudine promette di trovare misericordia e nel Padre Nostro chiediamo la remissione dei debiti, vuol dire che noi siamo essenzialmente dei debitori e abbiamo necessità di trovare misericordia!” La necessità di trovare misericordia non si deve disgiungere dalla capacità di perdonare: “tutti siamo debitori. Tutti. Verso Dio, che è tanto generoso, e verso i fratelli. Ogni persona sa di non essere il padre o la madre che dovrebbe essere, lo sposo o la sposa, il fratello o la sorella che dovrebbe essere. Tutti siamo ‘in deficit’, nella vita. E abbiamo bisogno di misericordia. (…). Ma proprio questa nostra povertà diventa la forza per perdonare! Siamo debitori e se, come abbiamo ascoltato all’inizio, saremo misurati con la misura con cui misuriamo gli altri (cfr Lc 6,38), allora ci conviene allargare la misura e rimettere i debiti, perdonare. Ognuno deve ricordare di avere bisogno di perdonare, di avere bisogno del perdono, di avere bisogno della pazienza; questo è il segreto della misericordia: perdonando si è perdonati.”
Domenica 22 marzo, all’Angelus dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, in diretta streaming per ottemperare alle norme imposte dall’emergenza sanitaria, Francesco ha riflettuto sul tema della luce ripercorrendo il brano giovanneo del cieco nato, che torna a vedere grazie a Gesù, “Luce del mondo”. Questa nuova vista, questa “illuminazione”, non è solo fisica, ma è anche spirituale e conduce alla fede nel Figlio dell’uomo, attraverso un cammino di trasformazione interiore. Così, rinnovato dalla fede, il cieco nato riesce a spiazzare i farisei, increduli di fronte al miracolo, mentre scopre e intuisce la vera identità del Messia. “Che possiamo anche noi fare questa esperienza! Con la luce della fede colui che era cieco scopre la sua nuova identità. Egli ormai è una ‘nuova creatura’, in grado di vedere in una nuova luce la sua vita e il mondo che lo circonda, perché è entrato in comunione con Cristo, è entrato in un’altra dimensione. Non è più un mendicante emarginato dalla comunità; non è più schiavo della cecità e del pregiudizio. Il suo cammino di illuminazione è metafora del percorso di liberazione dal peccato a cui siamo chiamati.” E’ il senso profondo del tempo quaresimale che, anche nell’isolamento forzato, ci conduce a riscoprire e sperimentare la misericordia del Padre, il cui perdono toglie la “coltre di ombra e di tenebra” del peccato che “ci impedisce di vedere chiaramente noi stessi e il mondo”, ridonandoci nuova luce.
Occorre imitare l’uomo cieco, che ormai vede sia con gli occhi del corpo che con quelli dell’anima, per illuminare e brillare riflettendo la luce di Cristo, come nell’antico mistero della luna che si rende visibile in cielo perché riflette la luce del sole, raccontato dai primi cristiani. “Ma non basta ricevere la luce, occorre diventare luce. Ognuno di noi è chiamato ad accogliere la luce divina per manifestarla con tutta la propria vita” come ricorda l’apostolo Paolo a comportarsi “come figli della luce. (…) Il seme di vita nuova posto in noi nel Battesimo è come scintilla di un fuoco, che purifica prima di tutto noi, bruciando il male che abbiamo nel cuore, e ci permette di brillare e illuminare.”
Il Papa, poi, esprimendo vicinanza a tutti, dai malati di covid 19 a coloro che si prodigano nel servizio, ha invitato “tutti i Capi delle Chiese e i leader di tutte le Comunità cristiane, insieme a tutti i cristiani delle varie confessioni, a invocare l’Altissimo, Dio onnipotente, recitando contemporaneamente” il Padre Nostro, mercoledì prossimo 25 marzo a mezzogiorno, nel giorno in cui molti cristiani ricordano l’annuncio alla Vergine Maria dell’Incarnazione del Verbo. “Possa il Signore ascoltare la preghiera unanime di tutti i suoi discepoli che si preparano a celebrare la vittoria di Cristo Risorto”. Con questa stessa intenzione, il Papa annuncia di voler presiedere un momento di preghiera sul Sagrato della Basilica di San Pietro, con la Piazza vuota, venerdì prossimo alle ore 18. Un momento a cui invita tutti a partecipare spiritualmente attraverso i mezzi di comunicazione: ”ascolteremo la Parola di Dio, eleveremo la nostra supplica, adoreremo il Santissimo Sacramento, con il quale al termine darò la Benedizione Urbi et Orbi, a cui sarà annessa la possibilità di ricevere l’indulgenza plenaria. Alla pandemia del virus vogliamo rispondere con l’universalità della preghiera, della compassione, della tenerezza. Rimaniamo uniti. Facciamo sentire la nostra vicinanza alle persone più sole e più provate.”

“Celebrare e pregare in tempo di epidemia”.

Lunedì 23 Marzo 2020

“Celebrare e pregare in tempo di epidemia”. E’ il titolo del sussidio (scaricabile dal sito www.chiciseparera.chiesacattolica.it) che l’Ufficio Liturgico della Cei ha preparato un sussidio e che di settimana in settimana si arricchirà di testi e riflessioni. Ogni domenica verrà proposta una scheda per la preghiera e la riflessione personale o familiare in sintonia con la liturgia del giorno. Saranno inoltre offerti altri testi per la preghiera. Si suggerisce fin da ora di utilizzare la Liturgia delle Ore, usufruendo – se lo si ritiene opportuno – dell’App Liturgia delle Ore della CEI, scaricabile gratuitamente, che contiene tutti i testi e la possibilità dell’ascolto audio.
Sempre sul sito è possibile scaricare la scheda per la preghiera in famiglia nella domenica, nell’impossibilità di partecipare alla s.Messa domenicale. L’invito è anche per ogni singolo cristiano o famiglia a celebrare la Liturgia delle Ore, soprattutto le Lodi mattutine e i Vespri. Alle Invocazioni delle Lodi e alle Intercessioni dei Vespri è possibile inserire una preghiera speciale tra quelle suggerite nel sussidio. In esso ci sono inoltre altri testi per la preghiera che possono essere estremamente utili.
Infatti, come si legge nell’introduzione, l’inedita impossibilità di celebrare in contesto assembleare l’Eucaristia – fonte e culmine della vita cristiana (cfr. SC 10) –, non coincide tuttavia con l’impossibilità di entrare in comunione con il Signore e il suo mistero di salvezza. Egli infatti imbandisce per il suo popolo la mensa del Pane di vita, ma anche quella della Parola, perché Cristo È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura» (SC 7). Egli inoltre, assumendo la natura umana, ha unito a sé tutta l’umanità e l’ha associata nell’elevare al Padre quell’Inno di lode perenne cantato nelle dimore celesti. La preghiera, in particolare quella della Liturgia delle Ore, è infatti autentico esercizio del sacerdozio di Cristo, nella lode e nell’intercessione per il mondo intero (cfr. SC 83).

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LA CHIESA NEL MONDO Le notizie ecclesiali della settimana a cura di Gian Paolo Cassano

Lunedì 23 Marzo 2020

IN YEMEN
SANA’A – In Yemen, Pax Christi chiede di estendere moratoria sulle armi. La richiesta, fatta insieme ad oltre trenta organizzazioni per la pace, lo sviluppo e i diritti umani, arriva a pochi giorni dal termine della moratoria che vieta all’Arabia Saudita di esportare armi usate nel conflitto in Yemen. Parlare di Yemen, non spegnere i riflettori sul Paese dove si vive la principale crisi umanitaria a livello mondiale, significa anche ricordare i numeri che raccontano il dramma di milioni di cittadini, perché ogni giorno, nello Yemen, vengono calpestati i diritti umani e il diritto umanitario internazionale. Senza dimenticare che gran parte della popolazione yemenita, tra cui due milioni di minori sotto i cinque anni ed un milione di donne incinte, soffre la fame e la malnutrizione.
RICONOSCIMENTO IN USA
ALABAMA - Madre Angelica dell’Annunciazione, fondatrice del più grande network televisivo cattolico al mondo (Ewtn - Eternal World Television Network) è la seconda donna consacrata ad essere annoverata tra coloro che hanno reso grande lo Stato del sud degli Usa. Il riconoscimento è stato conferito anche a Janie Shores, la prima donna giudice della Corte Suprema di Alabama
PREGHIERA DEL PAPA
ROMA - Il Papa sabato 15 marzo è uscito dal Vaticano e ha venerato la Salus populi Romani a Santa Maria Maggiore. Poi, a San Marcello al Corso, ha pregato davanti al crocifisso che salvò Roma dalla peste; così ha voluto sottolineare la sua vicinanza a chi soffre andando a implorare la speciale protezione della Madonna.
IN SPAGNA
TARRAGONA – Mons. Joan Planellas i Barnosell, arcivescovo di Tarragona (intervistato da Vatican news) ha racconta come i sacerdoti e tutte le autorità ecclesiastiche siano impegnati a non abbandonare nessuno: “Ho invitato i sacerdoti a telefonare ad ogni singolo parrocchiano”.
LEGGE VATICANA
CITTA’ DEL VATICANO - Papa Francesco ha promulgato una nuova Legge, la nr. CCCLI, che approva l’ordinamento giudiziario dello Stato della Città del Vaticano, sostituendo quella del 1987 stabilita da san Giovanni Paolo II. Il provvedimento si è reso necessario anche in ragione delle tante e importanti modifiche intervenute negli ultimi due decenni nella legislazione dello Stato della Città del Vaticano, specie in materia economico-finanziaria e penale, anche in conseguenza dell’adesione a molte Convenzioni internazionali.
Tra le principali novità c’è l’affermazione di una maggiore indipendenza degli organi giudiziari e dei magistrati, la composizione del Tribunale, i requisiti per la nomina pontificia dei magistrati ….

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