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Archivio di Aprile 2019

Avvisi della Parrocchia S. Valerio Occimiano

Martedì 30 Aprile 2019

PARROCCHIA S. VALERIO
OCCIMIANO
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DOMENICA 28 aprile 2019

* S. Messe nella settimana:
• Lunedì 29 aprile: ore 18,00
• Martedì 30 aprile: ore 18,00
• Mercoledì 1 maggio: ore 18,00
• Giovedì 2 maggio: ore 18,00
• Venerdì 3 maggio: ore 18,00

* Lunedì 29 aprile:
• Vespri : ore 17,45
• S. Messa: ore 18,00

* Domenica 28 aprile:
• Domenica della Divina Misericordia (o in Albis)

* Monastero invisibile:
• 1 maggio a Bra (partenza: ore 8,30) al Santuario della Madonna dei fiori
• Quota pullman € 20 (pranzo € 20 o al sacco)
• prenotarsi al più presto

* Martedì 30 aprile
• Incontro genitori prima confessione (Canonica, ore 18,30)

* Sabato 4 maggio
• Incontro genitori prima comunione (Oratorio, ore 15,00)

* Mese di maggio:
• Dal 2 maggio preghiera mariana (ore 21,00)
• Dal lunedì al venerdì nella Chiesa della Madonna del Rosario

* Domenica 5 maggio:
• Giornata Università cattolica

TELECOMANDO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 30 Aprile 2019

“BUONASERA PRESIDENTE” (rai Storia, martedì, ore 21,10) è una docu-fiction seriale che dà voce e volto ai 10 Capi dello Stato del passato da Enrico De Nicola a Carlo Azeglio Ciampi, più Alcide De Gasperi che ha ricoperto il ruolo provvisorio per un breve periodo nel 1946. Il programma unisce immagini, testimonianze illustri e filmati di repertorio alla narrazione fiction, con una serie di “faccia a faccia” condotti dal giornalista Filippo Ceccarelli agli 11 personaggi, interpretati da altrettanti attori che ne fanno rivivere l’indole, la personalità e il profilo politico. Le interviste non hanno niente di immaginario, perché i Presidenti rispondono sempre con parole da loro realmente usate, che gli autori, con la consulenza degli storici Sabino Cassese e Alberto Melloni, hanno tratto da discorsi pubblici, libri di memorie, colloqui con giornalisti e che restituiscono un racconto reale e accurato, non solo dei momenti più istituzionali, ma anche di quelli legati all’esperienza personale, intima, di queste figure che con il loro operato hanno saputo ispirare, guidare, anche cambiare, l’Italia. Ad arricchire il racconto una serie di testimonianze illustri che si intervallano ai materiali di repertorio e alle interviste.
Alla domenica in seconda serata su Italia 1, c’è “TUTTA COLPA DI LEONARDO”, un appuntamento con la scienza raccontato da Annalisa, grande protagonista dell’anno musicale appena trascorso.
Dopo il viaggio al Cern di Ginevra in “Tutta colpa di Einstein”, quello nello spazio in “Tutta colpa di Galileo”, e quello sull’evoluzione degli esseri umani in “Tutta colpa di Darwin”, questa volta Annalisa aggiunge un nuovo tassello nel suo percorso di esplorazione sulla scienza e lo fa con il più grande umanista e inventore di sempre: Leonardo da Vinci, attraverso un racconto che analizza tutti gli aspetti e la complessità della sua produzione artistica e tecnologica. Il programma vuole approfondire tutte le sfaccettature dell’opera leonardesca: dallo studio del corpo umano, sintetizzata dal disegno dell’uomo Vitruviano, al Codice Atlantico, la più imponente raccolta di segreti, disegni e scritti di Leonardo. La cantautrice si occuperà anche del lavoro ingegneristico e tecnologico del genio toscano, in particolare del suo grande sogno: poter far volare l’uomo.

NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 30 Aprile 2019

Una nuova ondata xenofoba, alla vigilia delle elezioni del 7 maggio, colpisce il Sudafrica, mentre non cessano gli attacchi contro comunità straniere a Durban. Bande di sudafricani, per lo più gente poverissima e senza lavoro, si scagliano contro abitazioni, negozi e attività degli immigrati (come riferisce l’agenzia Fides) e decine di persone (molte del Malawi) sono state costrette a lasciare le loro case a causa di una folla inferocita che ha saccheggiato tutto. Non è la prima volta che scoppiano questi rigurgiti di odio verso gli stranieri in un Paese, come il Sudafrica, che si pensava fosse vaccinato contro il virus del razzismo dopo decenni di regime segregazionista.
“La xenofobia – spiega all’Agenzia Fides padre Filippo Ferraro, missionario scalabriniano in Sudafrica – è un fenomeno complesso nel quale rientrano ragioni di carattere politico ed economico. È un tema serio che tocca migliaia di persone e che potrebbe essere risolto attraverso profonde riforme che incidano nel tessuto sociale”. Il Sudafrica è una nazione potenzialmente ricca. Ha un buon tessuto industriale e grandi risorse minerarie, platino, oro, diamanti. Se fossero attuate politiche di redistribuzione, avrebbe quindi i mezzi per crescere in modo equilibrato e far uscire dalla miseria quel 20% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà.
“Dalla fine dell’apartheid (1994) – continua padre Filippo – la politica non è stata in grado di dare una svolta profonda all’economia nazionale e di venire incontro alle esigenze dei più poveri. Le township sono ancora abitate da persone che vivono con pochissime risorse. L’impatto con l’arrivo di migliaia di migranti rappresenta quindi una miscela esplosiva. I sudafricani poveri vedono come fumo negli occhi questi nuovi arrivati. Anche se, da una nostra ricerca, emerge che gli immigrati, aprendo negozi e piccole attività, sono un motore di sviluppo che aiuta anche i sudafricani”.

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 30 Aprile 2019

Mercoledì 24 aprile, all’udienza generale, il Papa ha esortato a perdonare, sull’esempio di Gesù, commentando l’espressione del “Padre Nostro” (”come noi li rimettiamo ai nostri debitori”). Infatti “nella vita non tutto si risolve con la giustizia. No. Soprattutto laddove si deve mettere un argine al male, qualcuno deve amare oltre il dovuto, per ricominciare una storia di grazia. (…). Alla legge del taglione – quello che tu hai fatto a me, io lo restituisco a te (…) - Gesù sostituisce la legge dell’amore: quello che Dio ha fatto a me, io lo restituisco a te!” Se non ci si sente capaci di perdonare, occorre chiedere al Signore questa grazia: “Dio dona ad ogni cristiano la grazia di scrivere una storia di bene nella vita dei suoi fratelli, specialmente di quelli che hanno compiuto qualcosa di spiacevole e di sbagliato. Con una parola, un abbraccio, un sorriso, possiamo trasmettere agli altri ciò che abbiamo ricevuto di più prezioso. Qual è la cosa preziosa che noi abbiamo ricevuto? Il perdono, che dobbiamo essere capaci di dare anche agli altri.” Riflettendo su Matteo 18, con l’invito a Pietro di perdonare “fino a settanta volte sette”, il Papa ha insegnato che “chi prega, impara a dire grazie’” mentre “noi ci dimentichiamo tante volte di dire grazie’”, mettendo in evidenza che Dio ci ama “infinitamente più di quanto noi lo amiamo” e che “per quanto ci sforziamo”, ci sarà sempre “qualcosa di cui chiedere perdono”. Basti pensare ai “giorni trascorsi pigramente” o ai “momenti in cui il rancore ha occupato il nostro cuore”. Gesù salda la richiesta (“rimetti a noi i nostri debiti”) con una seconda espressione (“come noi perdoniamo i nostri amici, la gente che vive con noi, i nostri vicini”). Ogni cristiano sa che Dio perdona tutto e sempre, ma la grazia di Dio “è sempre impegnativa”, cioè chi ha ricevuto tanto, deve imparare a dare tanto. “Se tu non perdoni, Dio non ti perdonerà. Pensiamo, noi che stiamo qui, se noi perdoniamo o se siamo capaci di perdonare. (…) Ma se tu non ce la fai, chiedi al Signore che ti dia la forza per farcela: Signore, aiutami a perdonare. Ritroviamo qui la saldatura tra l’amore per Dio e quello per il prossimo. Amore chiama amore, perdono chiama perdono.”
Domenica 28 aprile, nella domenica della Divina Misericordia, al Regina Coeli, ha ricordato come Gesù risorto doni ai discepoli (e quindi a noi) pace, gioia e missione. Il Risorto porta l’autentica pace “perché mediante il suo sacrificio sulla croce ha realizzato la riconciliazione tra Dio e l’umanità e ha vinto il peccato e la morte”. I discepoli erano i primi ad aver bisogno di questa pace “perché, dopo la cattura e la condanna a morte del Maestro, erano piombati nello smarrimento e nella paura”. Gesù si presenta vivo, mostra le sue piaghe, che “ha voluto conservare” e quindi “dona la pace come frutto della sua vittoria”. Tommaso, che era assente, quando viene informato dagli altri apostoli, “pretende di verificare di persona la verità di quanto essi affermano”. Otto giorni dopo, l’apparizione si ripete. Gesù “viene incontro all’incredulità di Tommaso, invitandolo a toccare le sue piaghe”. Sono la fonte della pace, perché “segno dell’amore immenso di Gesù che ha sconfitto le forze ostili all’uomo, il peccato e la morte”. Questo è un “insegnamento per noi, come se Gesù ci dicesse a tutti noi: ma se tu non sei in pace, tocca le mie piaghe. Toccare le piaghe di Gesù. (…) Ma da quelle piaghe scaturisce la misericordia.” Un santo “diceva che il corpo di Gesù crocifisso era come un sacco di misericordia che attraverso le piaghe veniva a tutti noi. tutti noi abbiamo bisogno della misericordia”. Di qui l’invito: “avviciniamoci a Gesù e tocchiamo le sue piaghe, nei nostri fratelli che soffrono. Le piaghe di Gesù sono un tesoro, da lì esce la misericordia. Siamo coraggiosi e tocchiamo le piaghe di Gesù. (…) Con le piaghe Gesù intercede davanti al Padre. Ci dà la misericordia a noi se ci avviciniamo e intercede per noi. Non dimenticare le piaghe di Gesù.” Il secondo dono del Risorto è la gioia, perché Giovanni racconta che “i discepoli gioirono al vedere il Signore”. Luca aggiunge che “non potevano credere per la gioia”. Come per noi, quando ci succede qualcosa di incredibile, di bello, così “i discepoli, non potevano credere per la gioia. Questa è la gioia che ci porta Gesù. Se tu sei triste, se tu non sei in pace, guarda Gesù crocifisso, guarda Gesù risorto, guarda le sue piaghe e prendi quella gioia.” Il terzo dono portato da Gesù ai discepoli è la missione, quando dice loro: “come il Padre ha mandato me, anche io mando voi”. La sua risurrezione “è l’inizio di un dinamismo nuovo di amore, capace di trasformare il mondo con la presenza dello Spirito Santo”. Ne consegue che siamo chiamati “ad accostarci con fede a Cristo, aprendo il nostro cuore alla pace, alla gioia e alla missione”, senza “dimenticare le piaghe di Gesù”, perché “da lì esce la pace, la gioia e la forza per la missione”.

Martedì 30 Aprile 2019

OCCIMIANO (gpc) – Con la presentazione delle liste si entra nel vivo della campagna elettorale per il rinnovo del Consiglio comunale del 26 maggio.
La prima lista (caratterizzata dallo slogan “Continuiamo insieme per Occimiano”) ha come candidato a sindaco Valeria Olivieri (primo cittadino in carica), 62 anni, insegnante in pensione. Con lei ci sono: Emanuela Aceto, 53 anni, impiegata; Franco Aceto, 75 anni, pensionato; Piero Bosso, 69 anni, libero professionista - pensionato; Valerio Casalone, 56 anni, agricoltore; Bekim Djelili, 38 anni, artigiano; Giuditta Garavello, 30 anni, docente; Matteo Gulmini, 30 anni, operaio saldatore; Sabrina Mamprin, 28 anni, podologa; Claudio Rizzi, 52 anni, operaio; Tania Todaro, 29 anni, impiegata.
La seconda lista (caratterizzata dallo slogan “Ieri, oggi, domani Occimiano”) è guidata da Stefano Zoccola (attuale assessore al bilancio e consigliere provinciale dallo scorso ottobre) 54 anni, commerciante. E’ sostenuto da: Valeria Amisano, 50 anni, impiegata; Stefania Carlini, 43 anni, impiegata; Gabriele Cia, 42 anni, impiegato; Fabrizio Colella, 53 anni, imprenditore; Simone Collot, 26 anni, dipendente Croce Rossa; Ivana Giorcelli, 56 anni, impiegata; Lucia Perracino, 53 anni, impiegata; Nicolò Pugno, 23 anni, studente; Davide Rabagliati, 25 anni, orefice; Dzevat Sulejmani, 32 anni, igienista dentale.

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“Teatri immaginari”

Martedì 30 Aprile 2019

OCCIMIANO – (gpc) Bellezza e genialità sono un po’ il tratto dominate della mostra fotografica retrospettiva di Diego D’Alessandro che giovedì 25 aprile (festa delle Repubblica) è stata inaugurata presso l’antica Corte della Villa dei Marchesi Da Passano.
La Mostra, dal significativo titolo “Teatri immaginari”, raccoglie alcuni degli scatti più significativi della vasta opera di Diego D’Alessandro, nato a Genk, in Belgio, nel 1951, scomparso prematuramente a Milano nel 2015 ed occimianese d’adozione. Occimianese è infatti la moglie (prof. Marta Deambrisis, docente di lettere) ed in paese usava spesso venire (con la moglie ed il figlio Jacopo) in visita ai parenti della famiglia Deambrosis che ha sostenuto l’allestimento della bella mostra, organizzata dal Comune di Occimiano in collaborazione con la Pro Loco, l’Azienda San Martino e la Cofi.
D’Alessandro (nome d’arte di Diego Trombin) è stato un fotografo professionista che orientò la sua attività verso la foto di moda e still-life collaborando con diversi periodici specializzati quali “Moda”, “Donna”, “Mondo Uomo”, “Amica”, “Anna”, “Le Monde d’Hermes”, “Io Donna”.
Un evento artistico che, come ha ricordato il sindaco m.a Valeria Olivieri, in apertura che delinea un percorso fatto di leggerezza, magia e genialità, come merge nelle fotografie esposte nei book di foto per le riviste di moda, nei servizi come quello fatto nei locali della Villa dei Marchesi, quando ancora erano presenti gli arredi originari (ora alienati). La moglie Marta ha poi ringraziato tutti i presenti, ricordando la stima che Diego si era conquistato nel suo ambito professionale, come ha testimoniato poi Maria Teresa Cerretelli che (con Luciano Bobba) ha curato l’allestimento della mostra. Ha parlato della sua visione di artista e fotografo, dove ogni fotografia era un progetto che partiva da uno schizzo curano il tutto con grande meticolosità. Una ricerca artistica che è arrivata a diversi modi interpretativi senza alcuna manipolazione con un suo stile identitario. Diego – ha aggiunto – ha seguito i dettami della sua sapienza fotografica e ha viaggiato sulle ali della sua grande libertà creativa. Così lascia una straordinaria eredità al presente e al futuro della fotografia.”
Oltre alle gigantografie esposte nell’atrio di ingresso, nel salone è possibile ammirare i book fotografici ed altre foto, nonché collegamenti multimediali (con il barcode).
E’ toccato poi al prevosto benedire la mostra, mettendo in rilievo la bellezza come dimensione che ci apre a Dio.
La mostra è aperta al pubblico sabato 27, domenica 28 e mercoledì 1 maggio, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. E’ possibile organizzare visite in orari diversi, contattando il numero 328 8825387). Si concluderà sabato 4 maggio in occasione della premiazione del concorso “Occimiano Fotografia”.

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“Un mare di Plastica”

Martedì 30 Aprile 2019

OCCIMIANO (gpc) - “Un mare di Plastica”: è il progetto della classe III C della Scuola Secondaria di Occimiano (I.C. Don Milani Ticineto). I ragazzi, che, guidati dalla loro insegnante prof. Paola Malfatti, hanno realizzato per sensibilizzare, in primo luogo, i loro compagni sui rischi che il nostro Pianeta corre e incentivare così una corretta raccolta differenziata, inventandosi dei contenitori dedicati per gli ambienti della loro scuola. Successivamente, in collaborazione con il Comune ed il Consiglio Comunale dei Bambini e dei Ragazzi di Occimiano, è stata rivolta una formale richiesta alla società COSMO che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di contenitori dedicati alla plastica che i ragazzi hanno poi distribuito alle scuole del Comune. Hanno poi scelto il mercoledì (giornata di mercato) per divulgare il loro messaggio in piazza Carlo Alberto, distribuendo volantini ai cittadini di Occimiano con lo scopo di diffondere il più possibile il loro messaggio: meno plastica, più vita per il nostro Pianeta. Per chi volesse vedere il lavoro dei giovani studenti può accedere su
https://www.comune.occimiano.al.it/wp-content/uploads/sites/8/2019/04/un-mare-di-plastica.ppsx e visualizzare il breve Power Point da loro realizzato.

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Avvisi della Parrocchia S. Valerio Occimiano

Martedì 23 Aprile 2019

PARROCCHIA S. VALERIO
OCCIMIANO
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DOMENICA 21 aprile 2019

* S. Messe nella settimana:
• Lunedì 22 aprile: ore 10,00 (lunedì dell’Angelo)
• Martedì 23 aprile: ore 8,30
• Mercoledì 24 aprile: ore 18,00
• Giovedì 25 aprile: ore 18,00
• Venerdì 26 aprile: ore 18,00

* Battesimo
• Lunedì 22 aprile: Battesimo di Federico Sauchelli (e S.Messa ore 10)

* Domenica 28 aprile:
• Domenica della Divina Misericordia (o in Albis)

* Monastero invisibile:
• 1 maggio a Bra (partenza: ore 8,30) al Santuario della Madonna dei fiori
• Quota pullman € 20 (pranzo € 20 o al sacco)
• prenotarsi al più presto

* Martedì 30 aprile
• Incontro genitori prima confessione (Canonica, ore 18,30)

TELECOMANDO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 23 Aprile 2019

Su Rai Storia “Passato e Presente” il programma di Rai Cultura in onda sabato 27 aprile alle 20.30 è dedicato a “Fiume e l’epurazione di Tito” (con il Prof. R. Pupo). Si ripercorre così il tema delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano–dalmata e del complesso delle vicende storiche che hanno sconvolto il confine orientale italiano, durante e dopo la fine del Secondo conflitto mondiale. Il tema è discusso dal Professor Raul Pupo e da Paolo Mieli nell’appuntamento con “Passato e Presente”. Orrori per molti anni confinati nell’oblio, ma anche violente trasformazioni operate alla luce del sole, come l’urbicidio e lo spopolamento della città di Fiume, voluto dal regime di Tito, o la grande illusione dei comunisti monfalconesi, sfociata nella repressione di regime nell’isola carcere di Goli Otok.
Lunedì 6 maggio su RAI5 a in onda “GRAHAM GREENE - IL LATO OSCURO DELLE COSE (alle 21.15). Oltre ad essere considerato uno dei più grandi scrittori del suo tempo, Graham Greene è stato uno spirito irrequieto dalla vita misteriosa: spia inglese – come il suo illustre collega John Le Carré -, cattolico scettico affetto da disturbo bipolare, nonché acuto osservatore degli equilibri geopolitici del dopoguerra. Il documentario “Graham Greene – Il lato oscuro delle cose” ripercorre la vita e l’opera di questo autore che è stato drammaturgo, sceneggiatore, critico letterario e agente segreto. Conobbe intimamente Kim Philby, agente segreto britannico e spia del KGB sino alla sua clamorosa defezione in Russia nel 1963. Una vita che sembra la trama di un film e che spesso si riflette nei suoi romanzi: la fuga dal conformismo, l’incessante bisogno di emozioni forti e situazioni pericolose. Nell’arco di 70 anni, Greene ha pubblicato 54 opere; centinaia dei suoi racconti sono stati adattati per la televisione, il teatro e il cinema. Tra questi “Il potere e la gloria” (1940), “Il terzo uomo” (1950), “Il nostro agente all’Avana” (1958) e “Il console onorario” (1973).

NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 23 Aprile 2019

E’ in diminuzione, ma resta tuttavia alta in Italia la popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, “pari al 28,9% (circa 17 milioni e 407 mila individui), in diminuzione rispetto al 30% toccato nell’anno precedente”. Secondo i dati contenuti nel “Rapporto SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia” diffuso dall’Istat, tra il 2016 e il 2017 la povertà o esclusione sociale è diminuita in Italia e in Europa, dove coinvolge ancora il 22,4% della popolazione (113 milioni di individui).
Analizzando i dati si nota come in Italia, la povertà di reddito riguardi il 20,3% (20,6% nel 2016), si trovi in grave deprivazione materiale il 10,1% della popolazione (12,1% nell’anno precedente) e coloro che vivono in famiglie con un’intensità di lavoro molto bassa è dell’11,8%, (12,8% nel 2016).
Ampie sono le disparità regionali: nel Sud il rischio di povertà o esclusione sociale riguarda il 44,4% degli individui residenti contro il 18,8% del Nord. Se si considerano gli occupati che vivono in condizione di povertà reddituale, l’Italia è quintultima tra le nazioni della Ue con il 12,2% degli occupati a rischio di povertà nel 2017. Nel 2017 gli individui in povertà assoluta si stima siano 5 milioni e 58.000 (8,4%). Tra i minori i poveri assoluti sono il 12,1%.