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Archivio di Febbraio 2017

Avvisi Parrocchia San Valerio Occimiano

Martedì 28 Febbraio 2017

******** DOMENICA 26 febbraio 2017

* S. Messe nella settimana:
Lunedì 27 febbraio: ore 15,00 (esequie def. Mauro Boccalatte)
Martedì 28 febbraio: ore 18,00
Mercoledì 1 marzo: ore 20,45
Giovedì 2 marzo: ore 15,30
Venerdì 3 marzo: 18,00

* Mercoledì delle Ceneri (1 marzo)
Adorazione a turno (dalle 15,30 alle 20,45) Cappella Immacolata
Confessioni (Cappella Immacolata): dalle 18.00
Benedizione Eucaristica – S. Messa – Ceneri (ore 20,45) in Chiesa
Astinenza (dal 14 anni in su) – Digiuno (18-60 anni)

* Venerdì 3 marzo:
Via crucis: ore 17,00
S. Messa: ore 18,00
Astinenza (dal 14 anni in su)
Lectio sull’Evangelii Gaudium (dopo la S.Messa)

* Circolo don Giacomo Alberione:
Campagna tesseramento

Telecomando

Martedì 28 Febbraio 2017

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

Segnaliamo due film pregevoli in prima serata su Tv 2000. Il primo, in onda sabato 4 marzo (ore 21,10) è “IL MESTIERE DELE ARMI” di Ermanno Olmi, un’opera, che si potrebbe definire un kolossal-intimistico, che pone al centro dell’attenzione la parabola umana e spirituale di Joanni de’ Medici, detto Giovanni dalle Bande Nere.
Il secondo, domenica 5 marzo (Tv 2000, ore 21,20) è “La BUONA BATTAGLIA”, dedicata alla figura di don Pietro Pappagallo sacerdote, morto a Roma nel 1944 che aiutò molti perseguitati durante la seconda guerra mondiale. Giovanni Paolo II, in occasione del giubileo dell’anno 2000, ha incluso don Pietro Pappagallo tra i martiri della Chiesa del XX secolo. In sua memoria, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito, il 13 luglio 1998, la medaglia d’oro al merito civile:
Sono 22 i canali tv per i bambini in Italia. E’ quanto si deduce dal Rapporto sull’offerta televisiva per bambini in Italia presentato da Focus in Media, osservatorio sulla comunicazione e i media della Fondazione per la Sussidiarietà, e realizzato da OssCom, centro di ricerca dell’Università Cattolica. E’ un’offerta tra le più ricche d’Europa. Basti pensare che sono dedicate ai ragazzi il 4% delle reti digitali «free» e l’11% di quelle a pagamento. In questo settore – almeno in termini di quantità – il nostro Paese è sullo stesso livello di Gran Bretagna, Spagna e Germania. «Stiamo vivendo l’età dell’abbondanza», spiega il professor Piermarco Aroldi, direttore dell’osservatorio che ha curato la ricerca. «La tv per ragazzi è quasi sparita dai canali generalisti, ma è rispuntata tra le frequenze del digitale terrestre con i tanti canali dedicati ai più giovani». 
Dei 22 canali, sette sono quelli pensati appositamente per la fascia «pre-school», bimbi fino ai 5-6 anni: Rai YoYo, Cartoonito, DeA Junior, Jim Jam, Nick Jr, Disney Junior e Jcc. Le reti tematiche per ragazzini in età scolastica sono invece 15: Rai Gulp, Boing, DeA Kids, Super!, K2, Frisbee, Cartoon Network, Boomerang, Nickelodeon, Disney Channel, Disney XD, Disney in English, Planet Kids e Baraem. C’è anche una rete quasi per neonati: Baby Tv, per bimbi da 0 a 3 anni. 
Gian Paolo Cassano

La parola di Papa Francesco

Martedì 28 Febbraio 2017

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

Domenica 19 febbraio, all’Angelus, il Papa ha esortato a rispondere al male col bene, perché la rappresaglia “non porta mai” alla risoluzione dei conflitti, neppure in famiglia, invitando ad essere artigiani di “comunione” e di “fraternità” nella vita quotidiana e in famiglia, praticando “la pazienza, il dialogo, il perdono”. Così ha pensato alle popolazioni che soffrono a causa di violenze e conflitti, in tutte le parti del mondo. Riflettendo poi sulla “rivoluzione” cristiana annunciata da Gesù che mostra “la via della vera giustizia mediante la legge dell’amore” che supera quella del “taglione”, Francesco ha notato come Gesù chieda ai discepoli di “reagire” al male non “con un altro male”, ma “con il bene”. Solo in questo modo “si spezza la catena del male: un male porta un altro male, un altro porta un altro male… Si spezza questa catena di male, e cambiano veramente le cose. Il male infatti è un ‘vuoto’, un vuoto di bene, e un vuoto non si può riempire con un altro vuoto, ma solo con un ‘pieno’, cioè con il bene. La rappresaglia non porta mai alla risoluzione dei conflitti”.
Ora il rifiuto della violenza non vuole dire ignorare o contraddire le esigenze della giustizia, ma l’amore cristiano, “in modo speciale” nella misericordia, rappresenta una “realizzazione superiore” della giustizia. C’è una “netta” distinzione tra giustizia e vendetta. Infatti “la vendetta non è mai giusta. Ci è consentito di chiedere giustizia; è nostro dovere praticare la giustizia. Ci è invece proibito vendicarci o fomentare in qualunque modo la vendetta, in quanto espressione dell’odio e della violenza”. Il “comandamento dell’amore del prossimo” comprende anche “l’amore per i nemici”: ciò non vuol dire approvare il male compiuto dal nemico, ma è l’invito a una prospettiva “superiore”, “magnanima”, perché anche il nemico “è una persona umana”, creata a immagine di Dio, sebbene “offuscata da una condotta indegna”. Se “parliamo di ‘nemici’ non dobbiamo pensare a chissà quali persone diverse e lontane da noi; parliamo anche di noi stessi, che possiamo entrare in conflitto con il nostro prossimo, a volte con i nostri familiari. Quante inimicizie nelle nostre famiglie, quante! Pensiamo a questo. Nemici sono anche coloro che parlano male di noi, che ci calunniano e ci fanno dei torti. E non è facile digerire questo. A tutti costoro siamo chiamati a rispondere con il bene, che ha anch’esso le sue strategie, ispirate dall’amore”.
Mercoledì 22 febbraio, all’Udienza generale, ha ricordato che “l’orgoglio umano sfruttando il creato, distrugge”. Riflettendo inizialmente sul passo della Lettera ai Romani, dove si parla della creazione che geme ha insegnato che rompendo “la comunione con Dio, l’uomo perde la propria bellezza originaria e finisce per sfigurare attorno a sé ogni cosa; e dove tutto prima rimandava al Padre Creatore e al suo amore infinito, adesso porta il segno triste e desolato dell’orgoglio e della voracità umani. L’orgoglio umano sfruttando il creato, distrugge”. Ha portato poi come esempio l’acqua, fonte di vita, che viene però contaminata per sfruttare i minerali. E’ un “quadro desolante” di sfruttamento, ma il Signore non lascia solo l’uomo, e offre una “prospettiva nuova di liberazione”. “Noi siamo ancora alle prese con le conseguenze del nostro peccato”, ma “sappiamo di essere stati salvati dal Signore e già ci è dato di contemplare e di pregustare in noi e in ciò che ci circonda i segni della Risurrezione, della Pasqua, che opera una nuova creazione”. Il cristiano quindi non vive fuori del mondo, sa riconoscere i segni del male nella propria vita e in ciò che lo circonda ma nello stesso tempo ha imparato a leggere la realtà “con gli occhi della Pasqua, con gli occhi di Cristo risorto”, cioè sa che “stiamo vivendo il tempo dell’attesa”. Questa è la dinamica della speranza cristiana, in cui “il Signore vuole risanare definitivamente con la sua misericordia i cuori feriti e umiliati e tutto ciò che l’uomo ha deturpato nella sua empietà, e che in questo modo Egli rigenera un mondo nuovo e una umanità nuova, finalmente riconciliati nel suo amore”.
Per questo il cristiano è “solidale” con chi “si sente disperato”, con chi piange. A volte però anche se è tentato dal pessimismo: “ancora una volta però ci viene in aiuto lo Spirito Santo, respiro della nostra speranza, il quale mantiene vivi il gemito e l’attesa del nostro cuore. Lo Spirito vede per noi oltre le apparenze negative del presente e ci rivela già ora i cieli nuovi e la terra nuova che il Signore sta preparando per l’umanità”.
“O il Signore, o gli idoli affascinanti ma illusori. Questa scelta che siamo chiamati a compiere si ripercuote poi in tanti nostri atti, programmi e impegni.” E’ stato questo il richiamo che il Papa ha rivolto ai fedeli all’Angelus di domenica 26 febbraio. “E’ una scelta da fare in modo netto e da rinnovare continuamente, perché le tentazioni di ridurre tutto a denaro, piacere e potere sono incalzanti. Ci sono tante tentazioni per questo.” L’onore agli idoli porta a “risultati tangibili anche se fugaci”, mentre scegliere Dio “non mostra sempre immediatamente i suoi frutti”; è quindi “una decisione” che si prende nella speranza e che “lascia a Dio la piena realizzazione”.  Occorre fidarsi di Dio perché è “un Padre amoroso”, che non dimentica mai i suoi figli, di tutti gli esseri viventi; per questo Gesù ci invita a “non preoccuparci del domani”, a lasciare da parte l’angoscia che “è spesso inutile, perché non riesce a cambiare il corso degli eventi”. Affidarsi a Dio permette di affrontare i problemi “con l’animo giusto”. Infatti “Dio non è un essere lontano e anonimo: è il nostro rifugio, la sorgente della nostra serenità e della nostra pace. È la roccia della nostra salvezza, a cui possiamo aggrapparci nella certezza di non cadere; chi si aggrappa a Dio non cade mai! È la nostra difesa dal male sempre in agguato. Dio è per noi il grande amico, l’alleato, il padre, ma non sempre ce ne rendiamo conto”. Purtroppo l’uomo preferisce appoggiarsi a beni immediati e contingenti, “dimenticando, e a volte rifiutando, il bene supremo, cioè l’amore paterno di Dio”: ma “sentirlo Padre, in quest’epoca di orfanezza è tanto importante! In questo mondo orfano, sentirlo Padre. Noi ci allontaniamo dall’amore di Dio quando andiamo alla ricerca ossessiva dei beni terreni e delle ricchezze, manifestando così un amore esagerato a queste realtà”. Tutto ciò, nella “ricerca affannosa” dei beni, è motivo di infelicità. Per questo Gesù indica una regola di vita fondamentale: cercare anzitutto il Regno di Dio, cioè fidarsi di Dio che non delude mentre tanti amici “ci hanno deluso”, ed essere “amministratori fedeli dei beni” che ci ha donato, “anche quelli terreni, ma senza ‘strafare’”, come se tutto, anche la nostra salvezza, dipendesse “solo da noi”.
Gian Paolo Cassano

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

Martedì 28 Febbraio 2017

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Continua la violenza nei confronti dei cristiani in Egitto. Come riferisce la Radio Vaticana, circa 200 famiglie di cristiani nelle due ultime due settimane hanno lasciato Al Arish in seguito a uccisioni di copti perpetrate da jihadisti dell’IS. Lo riferiscono alla stampa internazionale fonti della comunità copta, confermando l’uccisione di un altro cristiano Kamel Youssef, un idraulico (il sesto nel giro di un mese) nel capoluogo del Sinai settentrionale. È stato assassinato nei pressi della sua abitazione, davanti a moglie e a figli. Occorre ricordare che la copta è la più grande comunità cristiana del Medio Oriente e rappresenta circa il 10% della popolazione egiziana. Domenica scorsa era stato diffuso un video in cui gli ex miliziani “Ansar Beit el-Maqdes”, ora affiliati all’Is, indicavano nei copti la loro “preda favorita”, affermando che l’attentato del dicembre scorso a una chiesa del Cairo (con 27 morti) sarebbe stato “solo l’inizio” della persecuzione nei confronti dei cristiani.
Anche in Sud Sudan la situazione resta grave con la guerra civile che veda circa 5 milioni (su 11 milioni di abitanti) avere bisogno immediato di aiuti umanitari. Di qui l’ urgente ed accorato l’appello lanciato dai vescovi. Un clima di violenza che colpisce anche la Chiesa e in particolare sacerdoti, suore e religiose. Alcune chiese - ricordano i presuli - sono state bruciate. Nel messaggio vescovi ribadiscono che la Chiesa non si schiera con una delle parti coinvolte nel conflitto. La Chiesa - scrivono - è a favore della pace, della giustizia, del perdono, della riconciliazione, del dialogo, dello stato di diritto e del buon governo. Ed è contro la violenza, la discriminazione, la corruzione e l’oppressione.
Gian Paolo Cassano

Quaresima

Martedì 28 Febbraio 2017

Mercoledì 1 marzo, con il rito delle Ceneri, è iniziata la Quaresima, un periodo, nell’anno liturgico, che si caratterizza per il suo invito alla conversione per intraprendere seriamente il cammino verso la Pasqua. Vale la pena ricordare a tutti i fedeli le pratiche tradizionali del digiuno, dell’elemosina e della preghiera per un cammino di conversione verso la Pasqua, che conduca a riscoprire il proprio Battesimo.
Innanzitutto la penitenza ed il digiuno, a cui tutti i cattolici (dal 18 ai 60 anni) sono moralmente tenuti oltre che nel giorno delle Ceneri in quello del Venerdì Santo e a cui, però facoltativamente sono chiamati a vivere come segno, accompagnato alla preghiera negli altri venerdì quaresimali. Nel digiuno rendendo più povera la nostra mensa impariamo a superare l’egoismo per vivere nella logica del dono e dell’amore. La legge del digiuno chiede di fare un unico pasto durante la giornata, ma non proibisce di prendere un po’ di cibo di mattino e alla sera. Ricordiamo inoltre che, come nel giorno delle ceneri, anche nei venerdì di quaresima tutti (dal 14 anni in su) siano tenuti all’astinenza dalla carne da quei cibi e bevande che sono particolarmente costosi. Sappiamo poi come il venerdì conservi sempre durante tutto l’anno il suo carattere penitenziale che però può essere vissuto in forme diverse. Così la pratica dell’elemosina ci richiama al primato di Dio e all’attenzione verso l’altro per fuggire la tentazione dell’avere, dell’avidità di denaro. Infine la preghiera permette di acquisire una nuova concezione del tempo, verso un orizzonte che non ha futuro.
Nel Messaggio per la Quaresima il Papa, prendendo spunto dalla parabola di Lazzaro del ricco epulone mette in rilievo tutta la serietà con cui occorre assumersi in personale responsabilità le radicali esigenze del Regno. Il Pontefice ricorda che “l’altro è un dono” ed “il peccato ci acceca” per esprimere il significato da dare alla Quaresima, un tempo liturgico durante cui siamo chiamati a convertirci al Signore proprio in questo senso molto concreto. Egli riflette sul significato di conversione che consiste innanzitutto nel prendere visione della nostra vita, e, alla luce del vangelo, renderci consapevoli del bisogno che abbiamo di Dio. E’ una metánoia, un mutamento nel modo di pensare e di intendere il rapporto con Dio e che tocca anche il nostro essere.Dio, con la “Parola” di cui ci fa “dono” interpella la nostra coscienza, facendoci sperimentare la nostalgia della casa paterna, venendoci incontro e stringendosi a Sé. Così la Quaresima può diventare un “nuovo inizio”.
Gian Paolo Cassano

Dipartita

Martedì 28 Febbraio 2017

OCCIMIANO – Chi trova un amico trova un tesoro. La verità biblica trova una sua corrispondenza nei fatti. Parlo del rag. Mauro Boccalatte, che il Signore ha voluto chiamare a sé dopo una brevissima malattia, a causa di un tumore devastante che in breve ha consumato il suo fisico, così robusto, all’età di 58 anni, venerdì scorso 24 febbraio. Viva è stata la commozione in tutto il paese, per la sua morte così repentina e così discreta, come lo è stata tutta la sua vita
A lui ci legava una lunga e profonda amicizia, nata negli anni dell’infanzia e chi ci ha accompagnato sempre. Abbiamo condiviso momenti belli e prove dolorose (come la morte di nostri cari).
Era sempre pronto ad ascoltare, con il consiglio giusto, tipico di chi ama e sa condividere le scelte dell’amico, calandosi nella sua vita.
Un’esistenza spesa nel lavoro di bancario, a Torino (più di un milione, o anche di più, di km. in auto !) , negli uffici centrali della Cassa di Risparmio di Torino, prima, e dell’Unicredit poi. La sua presenza è stata una presenza amorevole, paziente, capace di sacrificarsi nel lavoro per il buon andamento dell’ufficio, come anche ha testimoniato il suo capo ufficio, Laura Peano, presente ai funerali, con una folta delegazione di colleghi, lunedì 27 febbraio, nella Chiesa parrocchiale di Occimiano, con la partecipazione ufficiale del Gruppo Alpini, a cui apparteneva.
Mauro era sempre fedele all’appuntamento domenicale dell’Eucaristia, in una fede matura e vissuta, in una famiglia che portava dietro la tradizione di mugnai, professione esercitata di generazione in generazione fino al nonno Gabriele.
Gian Paolo Cassano

Un lungo tratto, importante, della nostra vita se n’è andato con te. Improvviso e sconvolgente il male che ti ha colpito, il drago, diremmo con padre David Maria Turoldo, inesorabile, ti ha condotto al di là di questo tempo visibile.
Eppure “l’essenziale è invisibile agli occhi” (Antoine de Saint-Exupéry) e in quell’ essenziale sei tu, ancora oggi, che al di là delle visibili mura dello spazio, percorri un altrettanto ed importante lungo tratto di strada con noi.
Non ci dimentichiamo del tuo sguardo, dell’intenso sentimento amicale che, insieme, per tanto tempo, abbiamo fatto nostro.
Ora che rispendi negli occhi di Dio, ancora attendiamo nei tuoi occhi infiniti l’intima essenza che rende eterno anche questo fragile nostro tempo provvisorio.
Angelo Cassano

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Carnevale

Martedì 28 Febbraio 2017

OCCIMIANO (gpc) – C’era un gran folla in sfilata per l’edizione 2017 del Carnevale occimianese, organizzato quest’anno da Comune, Biblioteca, Pro Loco ed Oratorio.
Dopo qualche anno di assenza, la sfilata di Carnevale di sabato 25 febbraio pomeriggio ha visto il ritorno dei carri allegorici. Preso d’assalto il coloratissimo carro dell’Oratorio a tema marino che, grazie al lavoro di genitori volontari e volenterosi bambini i quali hanno contribuito pitturandone la coreografia , è stato il cuore pulsante del corteo. Con il gruppo Valmasia di Rosignano si sale in superficie per un po’ di relax presso il “Lido Malvasia”, raffinata spiaggia con tanto di postazione per il bagnino, bar e cabina. E per chiudere “le tre mondine” sui generis provenienti da Borgo San Martino.
Al termine ancora giochi per le piccole mascherine e una gustosa merenda offerta dalla Pro Loco.
“Grazie ai numerosi volontari - hanno commentato gli organizzatori, entusiasti per la buona riuscita della manifestazione - e un plauso anche agli amici di Borgo che hanno dimostrato di potersi divertire ad ogni età, contribuendo ad animare le iniziative dei paesi e portando tanta allegria”.
gpc

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Avvisi Parrocchia San Valerio Occimiano

Lunedì 20 Febbraio 2017

******** DOMENICA 19 febbraio 2017

* S. Messe nella settimana:
Lunedì 20 febbraio: ore 18,00
Martedì 21 febbraio: ore 18,00
Mercoledì 22 febbraio: ore 18,00
Giovedì 23 febbraio: ore 15,30
Venerdì 24 febbraio: 18,00

* Venerdì 17 febbraio:
Incontro ragazzi Prima Comunione (Canonica, ore 17)
lectio Evangelii Gaudium (dopo la S.Messa)

* Circolo don Giacomo Alberione:
Campagna tesseramento
Sabato 18 febbraio, ore 21: film I CROODS

Telecomando

Lunedì 20 Febbraio 2017

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

#CARTABIANCA; è il programma giornalistico condotto da Bianca Berlinguer, in onda dal lunedì e venerdì su Rai tre (ore 18,25). Ora dopo il successo ottenuto in quella fascia oraria sbarca in prima serata in versione talk show, al martedì (ore 21,15). Bianca Berlinguer si prende così il compito di risollevare le sorti del martedì sera di Raitre, dopo l’esperimento non del tutto riuscito del programma di Gianluca Semprini. #Cartabianca a colori è una versione in prima serata del programma di informazione quotidiana in onda da novembre scorso nel tardo pomeriggio. La versione serale, promettono dalla Rai, mantiene gli stessi elementi del formato quotidiano, ovvero “informazione plurale e di qualità per una produzione totalmente interna Rai”.
Con NESSUN DORMA (al giovedì su Rai 5, ore 21,15) Massimo Bernardini (storico e bravo conduttore di Tv talk e de Il tempo e la storia) accompagnerà i telespettatori in un nuovo viaggio pieno di  stupore per i principali teatri e le sale da concerto italiane. Con loro assisterà in diretta alle prime più prestigiose, incontrerà gli esecutori, conoscerà i direttori, i professori d’orchestra, gli artisti del coro, le maestranze, si mischierà tra il pubblico più appassionato e i più attrezzati addetti ai lavori. Con il suo consueto stile ironico sempre dalla parte del pubblico, Bernardini coinvolgerà storici, scrittori, artisti e gente comune per raccontare la città in cui ci troviamo, le opere in cartellone e i luoghi che le ospitano, restituendo allo spettatore quella dimensione corale che solo un grande evento musicale sa evocare. In diretta da Torino, Roma, Milano e tante altre “capitali” della nostra musica, Bernardini introdurrà la puntata dalle strade intorno al teatro, conversando con i suoi ospiti sui nessi storici che collegano la città all’evento che sta per accadere. Dietro le quinte, poi, incontrerà gli artisti per dialogare con loro sul senso e la forma di ogni brano, sulla visione del compositore e sulle chiavi di lettura che lo spettatore potrà custodire per poi godersi appieno l’esecuzione in diretta. 
Gian Paolo Cassano

La parola di Papa Francesco

Lunedì 20 Febbraio 2017

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

Continuando a riflettere sulla speranza cristiana, il Papa nell’udienza generale di mercoledì 15 febbraio ne ha colto la “radice” nella consapevolezza dell’amore di Dio per noi. La speranza che il Signore ci ha donato “non ci separa dagli altri”, né ci porta “a screditarli o emarginarli”. Essa non delude “mai”, perché è “solida” ed il suo “fondamento” è “ciò che di più fedele e sicuro possa esserci”, cioè l’amore che Dio nutre “per ciascuno di noi”. Infatti “Dio mi ama. Questa è la radice della nostra sicurezza, la radice della speranza. E il Signore ha effuso abbondantemente nei nostri cuori lo Spirito - che è l’amore di Dio - come artefice, come garante, proprio perché possa alimentare dentro di noi la fede e mantenere viva questa speranza”. Il fatto che Dio ci ami sempre è dunque una “sicurezza” che “nessuno” ci può togliere, perché la speranza è un “dono straordinario” del quale siamo chiamati a farci “canali”, con “umiltà e semplicità”, per tutti. Così “il nostro vanto più grande sarà quello di avere come Padre un Dio che non fa preferenze, che non esclude nessuno, ma che apre la sua casa a tutti gli esseri umani, a cominciare dagli ultimi e dai lontani, perché come suoi figli impariamo a consolarci e a sostenerci gli uni gli altri”.
Riflettendo sulla Lettera ai Romani, dove Paolo esorta a vantarci (nonostante non sia una “bella cosa”, perché tradisce anche una mancanza di rispetto nei confronti degli altri) il Pontefice ha osservato che “è giusto vantarsi dell’abbondanza della grazia di cui siamo pervasi in Gesù Cristo”, per mezzo della fede, perché “se impariamo a leggere ogni cosa con la luce dello Spirito Santo” ci accorgiamo che “tutto è grazia” e “tutto è dono”. Infatti ad agire nella storia “non siamo solo noi, ma è anzitutto Dio. È Lui il protagonista assoluto, che crea ogni cosa come un dono d’amore, che tesse la trama del suo disegno di salvezza e che lo porta a compimento per noi, mediante il suo Figlio Gesù. A noi è richiesto di riconoscere tutto questo, di accoglierlo con gratitudine e di farlo diventare motivo di lode, di benedizione e di grande gioia”. Così siamo “in pace” con Dio e facciamo esperienza della libertà.
Paolo esorta poi a vantarci nelle tribolazioni: e questo è il presupposto “più autentico, più vero” di ogni condizione di pace. La pace che ci offre il Signore non è “l’assenza di preoccupazioni, di delusioni, di mancanze, di motivi di sofferenza”, ma quella “che scaturisce dalla fede è invece un dono: è la grazia di sperimentare che Dio ci ama e che ci è sempre accanto, non ci lascia soli nemmeno un attimo della nostra vita.” Ciò “genera la pazienza, perché sappiamo che, anche nei momenti più duri e sconvolgenti, la misericordia e la bontà del Signore sono più grandi di ogni cosa e nulla ci strapperà dalle sue mani e dalla comunione con Lui”. Per questo Paolo esorta a vantarci dell’amore di Dio: perché il Signore “mi ama” !
Gian Paolo Cassano