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Archivio di Ottobre 2012

La Parola di Papa Benedetto

Martedì 23 Ottobre 2012

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Con l’udienza generale di mercoledì 17 ottobre Benedetto XVI ha aperto un nuovo ciclo di catechesi legate all’Anno della Fede, per aiutare i cristiani a superare la “frattura tra fede e vita”, ritrovando “l’entusiasmo di credere in Gesù Cristo” ed il coraggio nell’annuncio, pur in contesti sociali che sembrano aver dissolto qualsiasi valore profondo.
“L’incontro con Cristo rinnova i nostri rapporti umani, orientandoli, di giorno in giorno, a maggiore solidarietà e fraternità, nella logica dell’amore (…) è un cambiamento che coinvolge la vita, tutto noi stessi: sentimento, cuore, intelligenza, volontà, corporeità, emozioni, relazioni umane”.
Dunque, la fede coinvolge tutta la persona. “Oggi è necessario ribadirlo con chiarezza, mentre le trasformazioni culturali in atto mostrano spesso tante forme di barbarie, che passano sotto il segno di ‘conquiste di civiltà’ (…) La fede cristiana, operosa nella carità e forte nella speranza, non limita, ma umanizza la vita, anzi la rende pienamente umana”.
Viviamo in un contesto segnato da relativismo, secolarizzazione e da “una diffusa mentalità nichilista” dove “la vita è vissuta spesso con leggerezza, senza ideali chiari e speranze solide, all’interno di legami sociali e familiari liquidi, provvisori.”
Spesso oggi la “fede è vissuta in modo passivo e privato”; esiste un “rifiuto all’educazione alla fede” e, in definitiva, “una frattura tra fede e vita” ed il cristiano spesso “non conosce neppure il nucleo centrale della propria fede cattolica, del Credo, così da lasciare spazio ad un certo sincretismo e relativismo religioso, senza chiarezza sulle verità da credere e sulla singolarità salvifica del cristianesimo.”
Di qui la necessità che “il Credo sia meglio conosciuto, compreso e pregato” e così “scoprire il legame profondo tra le verità che professiamo nel Credo e la nostra esistenza quotidiana”.
Domenica 21 ottobre il Papa ha celebrato (nella Giornata Mondiale Missionaria) l’Eucaristia in piazza San Pietro con la Canonizzazione di Giacomo Berthieu, Pietro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria Carmen Sullés y Barangueras, Marianna Cope, Caterina Tekakwitha, Anna Schäffer.
Ha ricordato come il cristiano sia “chiamato a testimoniare e annunciare il messaggio cristiano conformandosi a Gesù Cristo, seguendo la sua stessa via.” Ed è ciò che hanno fatto i sette nuovi Santi con “eroico coraggio”, “totale consacrazione a Dio” e “generoso servizio ai fratelli”, ricordandoli uno ad uno. Jacques Berthieu, nato nel 1838, in Francia, gesuita, in Madagascar “ha lottato contro l’ingiustizia, mentre recava sollievo ai poveri e ai malati”: per questo “sia un incoraggiamento e un modello per i sacerdoti, affinché siano uomini di Dio come lui!”
Il filippino Pedro Calungsod, vissuto nella seconda metà del ‘600, è stato catechista con i missionari Gesuiti. Vicino al popolo Chamorro, tra “persecuzioni a causa di invidie e calunnie” si è distinto per “fede e carità profonde”: sia ispirazione “ad annunciare il Regno di Dio con forza e guadagnare anime a Dio!”
Giovanni Battista Piamarta, sacerdote della diocesi di Brescia, “fu un grande apostolo della carità e della gioventù … per ricondurli alle sorgenti della vita con sempre nuove iniziative pastorali”.
La spagnola Maria del Carmelo Sallés y Barangueras, nata nel 1848, si è distinta per l’impegno nell’insegnamento: la cui “opera educativa, affidata alla Vergine Immacolata, continua a portare frutti abbondanti in mezzo alla gioventù.”
Marianne Cope, nata nel 1838 ad Heppenheim, in Germania, è stata religiosa impegnata in particolare a prendersi cura dei lebbrosi delle Hawaii, dimostrando “l’amore, il coraggio e l’entusiasmo più alti.”
Pure tedesca è Anna Schäffer di Mindelstetten, che, costretta a letto per un grave incidente sul lavoro non ha impoverito la sua vocazione; “possa il suo apostolato di preghiera e di sofferenza, di sacrificio e di espiazione costituire un esempio luminoso per i fedeli!”
E poi c’è la figura particolarissima di Kateri Tekakwitha, nata nell’odierno stato di New York nel 1656 da padre Mohawk e da madre cristiana algonchina. E’ la prima santa amerinda. “In lei, fede e cultura si arricchiscono a vicenda!” A lei il Papa affida “il rinnovamento della fede nelle prime nazioni e in tutta l’America del Nord!”
Il Pontefice ha concluso augurandosi che “la testimonianza dei nuovi Santi, della loro vita generosamente offerta per amore di Cristo” possa “parlare oggi a tutta la Chiesa, e la loro intercessione possa rafforzarla e sostenerla nella sua missione di annunciare il Vangelo al mondo intero.”
Al momento della recita dell’Angelus, Benedetto XVI ha rivolto un pensiero a Lourdes, colpita dall’esondazione del fiume Gave ed una preghiera per i missionari e per i vescovi riuniti in Assemblea sinodale: affidandoli “alla materna protezione della Vergine Maria”.
Gian Paolo Cassano

Telecomando

Martedì 23 Ottobre 2012

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

ATLANTIDE: Il bel programma di divulgazione culturale quest’anno non è più trasmesso al pomeriggio, ma in prima serata. Infatti Mario Tozzi geologo e primo ricercatore del CNR, conduce con Greta Mauro al mercoledì(ore 21,10) su a 7 “Atlantide. La storia della terra, la storia del genere umano, una storia sola”.
Nella puntata di mercoledì 31 ottobre alle 21.10 su La7 Mario Tozzi sarà a Sanliurfa, nel sud della Turchia. A 15 km da Sanliurfa, c’è il primo tempio della storia dell’umanità, Gobekli Tepe, datato 10mila a. C.: sarà il punto di partenza del racconto con il quale si ripercorreranno i millenni della civilizzazione dell’uomo ….Inoltre sul sito www.atlantide.la7.it è possibile consultare una videogallery con gli esperimenti e le ricostruzioni di Mario Tozzi e le repliche integrali, oltre alla diretta streaming della puntata.
Al sabato su Rai tre segnaliamo la nuova stagione di “TIMBUCTU: I VIAGGI DI DAVIDE”, condotta da Davide Demichelis che si rimette in viaggio intorno al mondo portando i telespettatori di Rai Tre alla scoperta di animali, natura e uomini per indagare sul loro rapporto.
Domenica 28 ottobre 2012, alle 8.50 su Canale 5, nuovo appuntamento con “LE FRONTIERE DELLO SPIRITO”, in cui oltre alla lettura biblica si parlerà del meeting “Living Together is the Future”, Religioni e culture in dialogo per la pace, che la Comunità di S. Egidio ha tenuto a Sarajevo.
Gian Paolo Cassano

Sinodo

Martedì 23 Ottobre 2012

DIARIO DEL SINODO
a cura di Gian Paolo Cassano

Seconda settimana dei lavori sinodali che si è aperta (lunedì 15 ottobre) con una riflessione sul ruolo dei laici, ribadendo il compito di una loro adeguata formazione: i laici devono ‘fare rete’ nelle diocesi, anche perché se la Chiesa si allontana dalla società, la nuova evangelizzazione non porterà frutti.
C’è poi la grande sfida della famiglia, Chiesa domestica e soggetto di evangelizzazione perché sia posta al centro della politica, dell’economia e della cultura, con l’auspicio affinché la Chiesa sappia diventare ‘famiglia delle famiglie’, anche di quelle ferite. C’è poi la questione del dialogo, altra via auspicabile per la nuova evangelizzazione, con tutte le difficoltà riscontrate in tante parti del mondo.
Il Sinodo (martedì 16) ha anche auspicato che il sangue dei martiri del XX secolo risvegli la vita cristiana e colmi il vuoto creato da anni di dittatura.
Il Sinodo ha anche affrontato, la questione delle scuole cattoliche, chiedendo che abbiano un’identità visibile e rispettata e che la religione non sia considerata una materia da studiare solo in Chiesa o a casa.
Mercoledì 17 i padri sinodali hanno parlato dei movimenti ecclesiali esortando la Chiesa ad accoglierne i carismi come una nuova primavera per una nuova evangelizzazione, affrontando la questione della crisi economica globale, ostacolo alla nuova evangelizzazione perché costringe l’uomo a soddisfare solo i bisogni vitali, come quello del cibo. Di qui, il suggerimento di creare una struttura finanziaria basata su esperienze ecclesiali che mettano in atto un’economia di comunione e un credito sociale.
I lavori sinodali sono proseguiti anche con le riunioni dei gruppi di lavoro e con la preparazione del documento finale, con l’obiettivo per la nuova evangelizzazione di esprimere la speranza in un mondo in crisi.
L’assemblea sinodale che si misura con la sfida della nuova evangelizzazione e i missionari ha vissuto poi domenica 2 1 ottobre la solenne celebrazione presieduta dal Papa (nella Giornata Mondiale Missionaria), con la proclamazione di 7 nuovi santi di 6 diverse nazionalità: Giacomo Berthieu, Pietro Calungsod, Giovanni Battista Piamarta, Maria Carmen Sullés y Barangueras, Marianna Cope, Caterina Tekakwitha, Anna Schäffer.
Gian Paolo Cassano

Missionario

Martedì 23 Ottobre 2012

OCCIMIANO - (gpc) Un fraterno incontro, proprio nella Giornata missionaria mondiale. Parlo di ciò che avvenuto all’Oratorio domenica 21 ottobre con la presenza di don Alphonse Mulami, parroco operante in Congo, che ha incontrato le ex allieve salesiane (e tutti coloro che avevano voluto intervenire). Infatti dagli occimianesi è stato sostituto il progetto di don Alphonse per la costruzione di una scuola, che ospita 140 bambini !
Il sacerdote congolese ha colto l’occasione per ringraziare l’impegno che è stato profuso ed illustrare il progetto che ha permesso di terminare la scuola nella Repubblica Democratica del Congo che ospita oltre 600 bambini dalla prima alla sesta elementare.
Una realtà particolarmente importante per la prima alfabetizzazione, che ha avuto un notevole successo, come dimostra il fatto che nella classe prima agli iniziali 58 iscritti si è arrivati a 148 !
Ora il prossimo progetto che verrà sostenuto anche dalle ex allieve occimianesi è quello dell’acquisto di due buoi ed un aratro.

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Leva 1962

Martedì 23 Ottobre 2012

OCCIMIANO – (gpc) Si sono ritrovati domenica scorsa 21 ottobre per celebrare i loro 50 anni. Sono i coscritti occimianesi della leva del 1962. Dopo aver partecipato alla S. Messa in Chiesa parrocchiale e l’aperitivo al bar Concordia di Occimiano, hanno vissuto l’esperienza della convivialità al Ristorante dell’Arzenta di San Salvatore Monferrato.
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Ecumenismo

Martedì 23 Ottobre 2012

TORINO - (gpc) Con gli interventi di don Pacini, don Ferrari e don Guenzi si è inaugurato sabato scorso 20 ottobre (presso l’aula magna della Facoltà Teologica torinese) il Corso di formazione ecumenica che in tre appuntamenti vuole ormare gli animatori per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso nelle comunità ecclesiali e dei centri interculturali.
Nella prima giornata del corso (organizzato dalla Commissione ecumenica regionale Piemonte - Valle d’Aosta) è stato evidenziato (da don Andrea Pacini, docente di Teologia ecumenica e Consulente del Pontificio consiglio per il dialogo) il contesto culturale del dialogo. Don Pier Mario Ferrai (preside dello Studio teologico di Novara) e don Pier Davide Guenzi (direttore del Biennio di specializzazione in Teologia Morale di Torino) hanno poi colto i fondamenti teologici del dialogo nel Vaticano II ed in particolare la libertà di coscienza nell’insegnamento conciliare,
Il prossimo incontro si terrà sabato 17 novembre sul “dialogo tra Chiesa cattolica ed ebraismo” (ore 9-13).
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La Parola di Papa Benedetto

Mercoledì 17 Ottobre 2012

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Il Concilio è “un forte appello a riscoprire ogni giorno la bellezza della nostra fede”. E’ stata infatti dedicata all’assise conciliare l’udienza generale di mercoledì 10 ottobre. Così Benedetto XVI ha tracciato un “grande affresco”, un “dipinto” davanti al quale mettersi, o rimettersi, per scoprire, o riscoprire, la “straordinaria ricchezza” dei “frammenti”, dei “tasselli”, dei “particolari passaggi” di quella che Papa Wojtyla, definì “la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel XX secolo”: il Concilio Vaticano II.
I suoi documenti “sono, anche per il nostro tempo, una bussola che permette alla nave della Chiesa di procedere in mare aperto, in mezzo a tempeste o ad onde calme e tranquille, per navigare sicura ed arrivare alla meta”.
Il prof. Joseph Ratzinger che fu al Concilio con la qualifica di “perito”, ha ricordato come a differenza del passato non ci fossero “particolari errori di fede da correggere”, ma si trattava di trovare un “modo rinnovato”, “incisivo”, di mettere in dialogo la fede con un mondo che se ne sta allontanando.
Così da una “seria, approfondita riflessione sulla fede, doveva essere delineato in modo nuovo il rapporto tra la Chiesa e l’età moderna, tra il Cristianesimo e certi elementi essenziali del pensiero moderno, non per conformarsi ad esso, ma per presentare a questo nostro mondo, che tende ad allontanarsi da Dio, l’esigenza del Vangelo in tutta la sua grandezza e in tutta la sua purezza”.
Oggi, più che mai, in un mondo “segnato da una dimenticanza e sordità nei confronti di Dio” occorre “imparare la lezione più semplice e più fondamentale del Concilio e cioè che il Cristianesimo nella sua essenza consiste nella fede in Dio, che è Amore trinitario, e nell’incontro, personale e comunitario, con Cristo che orienta e guida la vita: tutto il resto ne consegue”.
Dopo aver ricordato i “quattro punti cardinali” della bussola del Vaticano II (le Costituzioni conciliari Sacrosanctum Concilium, Lumen gentium, Dei Verbum e Gaudium et spes), il Papa ha auspicato che l’eredità del Concilio aiuti i cristiani a “riscoprire ogni giorno la bellezza” della fede: quando questa manca “crolla ciò che è essenziale, perché l’uomo perde la sua dignità profonda e ciò che rende grande la sua umanità, contro ogni riduzionismo”.
Domenica 14 ottobre, all’Angelus, commentando il Vangelo del “giovane ricco” ha spiegato come la ricchezza non dia la felicità sulla terra né la vita eterna.
Citando S. Clemente di Alessandria ha messo in rilievo come “la parabola insegni ai ricchi che non devono trascurare la loro salvezza come se fossero già condannati, né devono buttare a mare la ricchezza né condannarla come insidiosa e ostile alla vita, ma devono imparare in quale modo usare la ricchezza e procurarsi la vita”.
Così “la storia della Chiesa è piena di esempi di persone ricche, che hanno usato i propri beni in modo evangelico, raggiungendo anche la santità”, come S. Francesco, S. Elisabetta d’Ungheria, S. Carlo Borromeo o i Beati (proclamati solennemente sabato 13 ottobre a Praga) Federico Bachstein e tredici Confratelli dell’Ordine dei Frati Minori uccisi nel 1611 a causa della loro fede.
“Sono i primi Beati dell’Anno della fede, e sono martiri: ci ricordano che credere in Cristo significa essere disposti anche a soffrire con Lui e per Lui”.
Gian Paolo Cassano

Telecomando

Mercoledì 17 Ottobre 2012

TELECOMANDO
a cura di Gian Paolo Cassano

ITALIANI COSI’, in onda al sabato alle ore 19,00 su Rai Premium; il programma curato da Marcello Sorgi e Giuseppe Gentili, propone attraverso fiction, interviste e documenti storici il ritratto di alcuni grandi personaggi che hanno fatto la storia del Paese. In ogni puntata viene proposta una prima parte (50 minuti) con un originale racconto della vita di personalità storiche, eroi civili e figure innovatrici cui segue la fiction Rai a loro dedicate. Dopo la prima puntata dedicata ad Alcide De gapseri (sabato 13) seguiranno Enrico Mattei, Papa Giovanni XXIII, Giovanni Falcone, Franco Basaglia e Giuseppe Di Vittorio. A De Gasperi sarà anche dedicata la puntata di “Rai 150 anni La Storia siamo noi” (Rai Tre, mercoledì 24 ottobre, ore 10,10).
Tra i programmi di approfondimento giornalistico segnaliamo la nuova edizione di TERRA!, ottimamente condotta da Toni Capuozzo, penalizzata purtroppo da un orario troppo ardo e quest’anno dal suo trasferimento su Rete 4, sempre alla domenica.
Ricordiamo poi che giovedì 25 ottobre alle 21.10 su La7 partirà la seconda stagione di “SERVIZIO PUBBLICO”. In diretta da Cinecittà, Michele Santoro continuerà il suo racconto di un Paese attraversato da una profonda crisi economica e morale attraverso il dibattito in studio, i collegamenti e le inchieste degli inviati.
Domenica 21 ottobre 2012, alle 8.50 su Canale 5, nuovo appuntamento con “LE FRONTIERE DELLO SPIRITO”, con un ricordo del card. Carlo Maria Martini.
Infine sabato 27 ottobre la puntata di ULISSE, IL PIACERE DELA SCOPERTA sarà dedicata alla nascita di Atene (Rai tre, ore 21,05).
Gian Paolo Cassano

Sinodo

Mercoledì 17 Ottobre 2012

DIARIO DEL SINODO
a cura di Gian Paolo Cassano

Con l’intervento di Benedetto XVI lunedì 9 ottobre sono iniziati (dopo la S. Messa d’apertura domenica 7 ottobre) i lavori del Sinodo sulla nuova evangelizzazione. Sono ben 262 (un record !) i padri sinodali: di essi 103 padri sono Europei, 63 dall’America, 50 dall’Africa, 39 dall’Asia e 7 dall’Oceania. Tra essi 23 sono italiani (tra cui Il presidente della CEI card. Angelo Bagnasco ed i piemontesi card. Tarcisio Bertone, card. Leonardo Sandri, , card. Domenico Calcagno, card. Giuseppe Versaldi, card. Angelo Sodano).Ci sono inoltre 45 esperti e 49 uditori (uomini e donne, scelti tra tanti specialisti e persone impegnate nell’evangelizzazione in tutti i continenti), oltre ai delegati fraterni, rappresentanti di 15 Chiese e comunità’ ecclesiali che non sono ancora in piena comunione con la Chiesa cattolica: tra di essi, Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury e primate di tutta l’Inghilterra e della Comunione anglicana, che è intervenuto il 10 ottobre, nella congregazione generale del pomeriggio, e Bartolomeo I, arcivescovo di Costantinopoli e patriarca ecumenico, che l’11 ottobre ha rivolto un saluto al Papa e a tutti i partecipanti alla Messa in piazza San Pietro per il solenne inizio dell’Anno della fede.
Il Papa ha ricordato che si è evangelizzatori se si ha nel cuore la consapevolezza che è Dio ad agire nella Chiesa e se si ha una passione bruciante di comunicare Cristo al mondo.
“C’è una passione nostra che deve crescere dalla fede, che deve trasformarsi in fuoco della carità (…) Il cristiano non deve esser tiepido (…) Fede deve divenire in noi fiamma dell’amore: fiamma che realmente accende il mio essere, che diventa la grande passione del mio essere e così accende il prossimo. Questa è l’essenza dell’evangelizzazione”.
Dopo l’intervento del Papa, ha preso la parola il presidente delegato, il card. John Tong Hon, vescovo di Hong Kong, che ha ricordato il timore del regime comunista vissuto da tante famiglie della diocesi, prima dell’annessione della città alla Cina, nel 1997 ed ha ricordato come questa crisi (in cinese significa anche opportunità) abbia portato tanti cattolici non praticanti a riavvicinarsi alla Chiesa, per trovare un sostegno spirituale, come nel caso dei 3.000 adulti battezzati la scorsa Pasqua.
L’arcivescovo di Hong Kong ha poi evidenziato tre principi fondamentali dell’evangelizzazione: la comunione sia con Dio che con gli uomini, il servizio inteso come dono di sé e la dottrina, l’incontro personale con Cristo che ci porta ad essere suoi testimoni.
Mons. Eterović, segretario generale del Sinodo, ha ripercorso a grandi linee tutto il lavoro preparatorio di questo XIII Sinodo generale, mentre il card. Wuerl, arcivescovo di Washington, ha illustrato il senso della nuova evangelizzazione nella società contemporanea, in cui esiste “la separazione intellettuale ed ideologica di Cristo dalla sua Chiesa”, la “barriera dell’individualismo” che fa decadere la responsabilità dell’uomo nei confronti dell’altro; il razionalismo che trasforma la religione in una “questione personale”; la “drastica riduzione della pratica della fede” tra i battezzati.
Ha parlato di uno “tsunami di influenza secolare” che ha portato “via con sé indicatori sociali come il matrimonio, la famiglia, il concetto di bene comune e la distinzione fra bene e male”, anche se non sono assenti segnali positivi. La nuova evangelizzazione allora sarà “un nuovo modo di pensare, di vedere e di agire. È come una lente attraverso cui vediamo le opportunità di proclamare di nuovo il Vangelo”.
Nei giorni seguenti sono continuati i lavori con diversi interventi. Il Sinodo ha rivolto un appello alla pace in Siria ed ha richiamato anche la valorizzazione dei migranti e l’importanza di un esame di coscienza della Chiesa stessa, nel modo in cui vivere la fede. C’è stata anche la relazione del card. Ouellet (prefetto della Congregazione per i Vescovi) sulla recezione nel mondo della Verbum Domini, l’Esortazione apostolica sulla Parola di Dio, riscontrando postivi risultai nella diffusione del testo e nella crescita di attenzione alla S. Scrittura nelle sue diverse forme (animazione biblica, Lectio divina…). Da registrare anche l’intervento dell’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, per illustrare la sfida della nuova evangelizzazione dal punto di vista anglicano.
E’ stato affermato come la nuova evangelizzazione debba ripartire da Gerusalemme, ribadendo che i pellegrinaggi in Terra Santa sono un’occasione per rafforzare la fede. Si è parlato anche della questione dell’Ilva di Taranto e della promozione della Dottrina sociale della Chiesa.
In particolare poi giovedì 11 ottobre il Papa ha presieduto l’Eucaristia per inaugurare l’Anno delle fede, a 50 anni dall’inizio del Concilio, con la significativa e simbolica riconsegna al Popolo di Dio dei 7 Messaggi del Concilio e del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Esso, rimandandoci all’evento conciliare, vuole “ravvivare in tutta la Chiesa quella positiva tensione, quell’anelito a riannunciare Cristo all’uomo contemporaneo” a “ripresentare la fede in modo efficace”.
Ora “se oggi la Chiesa propone un nuovo Anno della fede e la nuova evangelizzazione – afferma - non è per onorare una ricorrenza, ma perché ce n’è bisogno, ancor più che 50 anni fa!”. Se in questi decenni è avanzata una “desertificazione” spirituale, si è diffuso il vuoto, “c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la loro stessa vita, indicano la via verso la Terra promessa e così tengono desta la speranza. La fede vissuta apre il cuore alla Grazia di Dio che libera dal pessimismo. Oggi più che mai evangelizzare vuol dire testimoniare una vita nuova, trasformata da Dio, e così indicare la strada”.
Così il Pontefice ha parlato dell’ Anno della fede come di “un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo, in cui portare con sé solo ciò che è essenziale: … il Vangelo e la fede della Chiesa, di cui i documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II sono luminosa espressione”.
In tale occasione significativamente è intervenuto anche il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I, auspicando che “il desiderio di armonia che dichiariamo qui” sia “modello per il nostro mondo” e che “possiamo lavorare insieme per superare il dolore dei popoli”.
Gian Paolo Cassano

P. Bonaventura

Mercoledì 17 Ottobre 2012

S. MARIA DEL TEMPIO – (gpc) Si è rinnovato martedì 16 ottobre il pellegrinaggio degli occimianesi presso la tomba del servo di Dio P. Bonaventura Carretti da Occimiano, nell’occasione del 240° anniversario della sua morte. Infatti egli è sepolto nella Chiesa parrocchiale, nella navata destra della Chiesa, dove, per iniziativa del parroco p. Massimo Colli Franzone, si sta procedendo ad un intervento di risanamento per una sistemazione migliore.
Il piccolo gruppo dei pellegrini occimianesi si è unito agli amici della Parrocchia di S. Maria celebrando l’Eucaristia, per l’occasione presieduta dal prevosto di Occimiano che, nell’omelia, ha evidenziato l’insegnamento di vita che ci viene dal servo di Dio e la sua devozione al S. Cuore (anche nel ricordo di S. Maria Margherita Alocoque).
Al termine dell’Eucaristia si è pregato per la sua intercessione, affidando anche situazioni particolari di crisi e l’impegno a crescere nella fede, in questo particolare anno di grazia.
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