La bellezza nella Parola

“Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».” (Gv.13,31-33a.34-35)

Il vangelo domenicale ci porta all’Ultima cena nel Cenacolo con l’invito ad accogliere il comandamento nuovo, quello dell’amore. Mi fermo ad una delle tante rappresentazioni nella storia dell’arte, con quella espressa da Girolamo di Romano detto Il Romanino, uno degli esponenti del Cinquecento bresciano, eseguita per il refettorio del Monastero di Santa Giustina ed ora conservata al Museo degli Eremitani di Padova. 

Nella sala, dal fondo scuro, emerge il Cristo (nei classici colori iconografici, Romanino si formò a Venezia e a Brescia, diventando uno dei maggiori interpreti della pittura lombarda. Fu anche nel contesto artistico milanese di Zenale e Bramantino che Romanino entrò in contatto. richiamanti le due nature umana e divina) con lo sguardo rivolto all’osservatore, mentre gli apostoli che sono attorno alla tavola conversano gesticolando tra loro. Su desco sono riposti i vari cibi, con ordine. Di grande effetto scenico appare la natura morta, eseguita con particolare realismo, dalle ampolle di vino, ai bicchieri, al pane, al piatto di peltro e alle pieghe della tovaglia. Gli elaborati e ampi panneggi sono costituiti da piegature profonde, rappresentate da campiture di colore più scuro. Sono chiari i riferimenti con la scuola veneta di Tiziano, Giorgione e Lotto da cui deriva lo stile espressivo. Il cane situato in basso a destra simboleggia la fedeltà, invece il gatto a sinistra allude alla diffidenza e all’inganno. Come non cogliere l’invio personale del Maestro ad amare sulla sua misura, nella sua autentica portata rivoluzionaria. L’alleanza iscritta nel cuore preannunciata dai profeti nell’Antico Testamento qui si realizza in Gesù, il nuovo patto fra il Padre e l’umanità trova il suo fondamento: “come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”