Nel mese di luglio sono sospese le udienze generali del mercoledì e papa Leone si prenderà qualche giorno di riposo recandosi a Castelgandolfo dal 6 al 20 luglio, con un nuovo soggiorno previsto a metà agosto, dal 15 al 17.
All’Angelus di domenica 6 luglio 2025 ha esortato, seppur “travolti da tante altre cose”, a ricercare un significato “più pieno” per la propria vita. Esso si rivela attraverso un autentico “dialogo” con Dio: una fede viva e appassionata, che va oltre il solo adempimento dei propri doveri religiosi. Il Pontefice ha incentrato il suo messaggio sulla “missione” a cui ogni credente è chiamato, ciascuno nella propria unicità, come evidenzia il Vangelo domenicale (Lc 10,1-12.17-20) con l’invio di settantadue discepoli: un numero “simbolico”, specchio della portata universale della “speranza”. E’ questa “la larghezza del cuore di Dio, la sua messe abbondante, cioè l’opera che Egli compie nel mondo perché tutti i suoi figli siano raggiunti dal suo amore e siano salvati.” Per questo ha accompagna l’invito a pregare “il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!” (Lc 10,2).
Un’opera seminata con “generosità” nel cuore di ciascuno, da cui germoglia il “desiderio dell’infinito, di una vita piena”, di una “salvezza” che libera. Il Regno di Dio, infatti, è come un seme che “germoglia nel terreno”. Così le donne e gli uomini di oggi, anche se sembrano “travolti da tante altre cose”, in realtà “attendono” ancora “una verità più grande”, cercando “un significato più pieno per la loro vita, desiderano la giustizia, si portano dentro un anelito di vita eterna.”
Ora, se la messe eccede, gli operai sono ancora pochi al lavoro “nel campo seminato dal Signore” che riconoscono, “con gli occhi di Gesù”, il buon grano pronto per la mietitura. “C’è qualcosa di grande che il Signore vuole fare nella nostra vita e nella storia dell’umanità, ma pochi sono quelli che se ne accorgono, che si fermano per accogliere il dono, che lo annunciano e lo portano agli altri.”
Per questo il Papa ha esortato a scuotersi da una fede ridotta a “etichetta esteriore”, dando “spazio a qualche buon sentimento religioso”, prendendo parte a “qualche evento”, ma ad essere “operai desiderosi di lavorare il campo della missione, di discepoli innamorati che testimoniano il Regno di Dio ovunque si trovano.” L’invito è a “lavorare ogni giorno nel campo di Dio, coltivando nel proprio cuore il seme del Vangelo per poi portarlo nella vita quotidiana, in famiglia, nei luoghi di lavoro e di studio, nei vari ambienti sociali e a chi si trova nel bisogno.”
Per fare ciò, non serve la teoria, ma una pratica essenziale, “serve soprattutto pregare il padrone della messe.” Occorre mettere al primo posto “la relazione col Signore, coltivare il dialogo con Lui. Allora Egli ci renderà suoi operai e ci invierà nel campo del mondo come testimoni del suo Regno.”
La Vergine Maria, che con il suo “eccomi” si è resa partecipe all’opera della salvezza, interceda per noi e ci accompagni nel cammino della sequela del Signore, per “diventare operai gioiosi del Regno di Dio.”
Leone XIV, nei saluti dopo la preghiera dell’Angelus, ha rivolto un appello affinché “i governanti” ascoltino il grido di chi è colpito dalla guerra. Infatti “la pace è un desiderio di tutti i popoli ed è un grido dolorosi di quelli straziati dalla guerra. Chiediamo al Signore di toccare i cuori e ispirare le menti dei governanti affinché alla violenza delle armi sostituiscano la ricerca del dialogo.”
Chiediamoci:
- Cerco di non lasciarmi travolgere dalle tante cose, cercando un significato più pieno?
- Ripenso alla missione a cui sono chiamato nella mia unicità?
- Guardo alla larghezza del cuore di Dio, che vuole tutti i suoi figli raggiunti dal suo amore e siano salvati?
- Prego “il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe”?
- Cerco un significato più pieno per la vita, desiderando la giustizia, portando dentro un anelito di vita eterna?
- Sono aperto a ciò che il Signore vuole fare nella mia vita e nella storia?
- Accolgo l’invito ad essere undiscepolo innamorato che testimonia il Regno di Dio ovunque mi trovi?
- Metto al primo posto la relazione col Signore, coltivando il dialogo con Lui?
- Prego perché il Signore tocchi i cuori dei governanti e alle armi si sostituisca il dialogo?