La bellezza nella Parola

“In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.” (Lc 10,1-7)

L’episodio evangelico dell’invio in missione dei discepoli è sinteticamente illustrato nella splendida miniatura Codex Vindobonensis 2554, un codice miniato del XIII secolo, appartenente al ciclo delle Bibbie Moralizzate, in cui i passi sacri erano accompagnati da un commento morale, allegorico o anagogico, e da un’illustrazione miniata che ne illustrava il contenuto. In essa è raffigurato Gesù (dai classici colori iconografici) mentre si rivolge a due discepoli, proprio come sottolinea il Vangelo nel mandarli in coppia: essi non sono leader, non parlano per sé, sono testimoni di una comunità che vive il messaggio di cui sono portatori.

Vorrei cogliere il gioco di sguardi: mentre Gesù guarda i due missionari, questi hanno lo sguardo rivolto altrove, verso una casa disegnata ai margini del medaglione che raffigura la meta verso cui sono diretti. Infatti è la casa di ogni uomo la meta finale da raggiungere, perché il Figlio di Dio, il Salvatore è morto e Risorto per tutti.

Ad essi dà il potere sugli spiriti impuri, che nella miniatura è espresso dalle mani, quelle di Gesù e quelle dei due apostoli. Se “la mano di Dio” è un’affermazione simbolica con cui la Sacra Scrittura indica l’azione dello Spirito Santo, qui la mano di Cristo e quella degli apostoli sono uguali, della stessa grandezza sproporzionata, con la stessa gestualità proprio ad indicare che la Forza divina che dal Padre è comunicata al Figlio, da questi è ora elargita agli apostoli e da questi sarà donata a tutti gli uomini. E’ un simbolo molto usato anche dai Padri, sia latini che greci e quelle mani sono la raffigurazione iconografica del sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso, caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione.