“Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta». Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini. Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti. Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.” (Lc 9,1-17)

Il Corpus Domini, o Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, è un evento significativo che offre ai fedeli un’opportunità di riflessione e di approfondimento sulla presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. La festa del Corpus Domini è dedicata alla celebrazione del mistero dell’Eucaristia, il sacramento centrale della fede cristiana, in cui il pane e il vino vengono consacrati e diventano il corpo e il sangue di Cristo.
Il Vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è letto nella prospettiva eucaristica che colgo nell’opera del Sodoma (Giovanni Antonio Bazzi) che fa parte del ciclo di affreschi realizzato nel Monastero di S. Anna in Camprena (a Pienza, in provincia di Siena), tra il 1503 ed il 1504.
La scena (nell’arco centrale, dietro ad un portico) è occupata quasi totalmente da Gesù, al centro, attorniato dagli Apostoli, mentre sta benedicendo i pani che un ragazzo sta offrendo. Il tutto distribuito in uno spazio continuo, rigorosamente prospettico, in cui gli influssi del Perugino si rivelano nella dolcezza in certi atteggiamenti delle figure, nello stagliarsi degli alberi con le fronde dipinte a mo’ di ricamo e nella composizione chiara ed equilibrata, in cui anche la moltitudine di personaggi che si raduna dietro a Gesùsi dispone in modo ordinato. Sullo sfondo, in un paesaggio aperto, dilatato in larghezza e in profondità, i profili delle colline si perdono a vista d’occhio e degradano di tonalità di versi sempre più chiari e azzurrini, inghiottiti da una percepibile foschia. Non mancano i richiami classici, come l’arco di Costantino che appare sullo sfondo a destra. Si possono poi riconoscere, tra gli apostoli, Giovanni, il più giovane a sinistra e Pietro sulla destra.