La bellezza nella Parola

“In quei giorni, il Signore scese nella nube e parlò a Mosè: tolse parte dello spirito che era su di lui e lo pose sopra i settanta uomini anziani; quando lo spirito si fu posato su di loro, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. Ma erano rimasti due uomini nell’accampamento, uno chiamato Eldad e l’altro Medad. E lo spirito si posò su di loro; erano fra gli iscritti, ma non erano usciti per andare alla tenda. Si misero a profetizzare nell’accampamento. Un giovane corse ad annunciarlo a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Giosuè, figlio di Nun, servitore di Mosè fin dalla sua adolescenza, prese la parola e disse: «Mosè, mio signore, impediscili!». Ma Mosè gli disse: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore porre su di loro il suo spirito!».” (Num 11,25-29)

Mi fermo sulla prima lettura della S. Messa domenicale che si collega con il brano evangelico di Marco dove Mosè elegge i settanta anziani. Lo colgo nel dipinto di Jacob de Wit, completato nel dicembre 1737 e commissionato per l’interno del municipio di Amsterdam ed è ora nel Rijksmuseum di Amsterdam, città natale dell’artista.  Jacob de Wit divenne famoso per i suoi dipinti su porte e soffitti e questo è uno dei tredici dipinti dell’artista su temi biblici del Primo Testamento.

In una pianura nel deserto, Mosè sta con le braccia tese tra gli Israeliti. Sullo sfondo si vede il tabernacolo o arca dell’alleanza e a destra palme e tende. L’aspetto dominante del quadro è il ruolo assunto dalla luce, perché la scelta è spirituale e tutto nel dipinto lo indica a partire dai Cieli che si illuminano, segno della presenza di Dio, il cui Spirito scende sui settanta anziani. La luce illumina Mosè (come ricorda il libro dell’Esodo, che parla della luce di Dio che illuminava il suo volto) e di sono segno le due corna luminose (presenti nella sua iconografia) e che va ad illuminare i presenti. C’è poi una scelta cromatica, perché Mosè è più etereo nello sfondo, con le vesti bianche della purezza e rosse della regalità che assume in nome di Dio e che si differenziano da quelle ampiamente colorate (prevale il giallo) dei presenti. Si potrebbe poi cogliere, in primo piano sulla sinistra, Giosuè con le braccia aperte, che chiede a Mosè di impedire cheEldad e Medad, che non erano nel gruppo, ma fuori, possano profetizzare.

Il quadro poi è dinamico perché le persone sono colte in atteggiamenti e movimenti diversi e pure contestualmente la scena visivamente si sposta verso Mosè posto al centro, mentre a sottolineare la scena è possibile cogliere un arco luminoso che tende a convergere l’attenzione dello spettatore.