NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
Parliamo delle elezioni a Malta e del no a Trump dei Vescovi Usa sulla questione ambientale.
Innanzitutto Malta. Sono state vinte dal partito laburista, guidato dal premier uscente Joseph Muscat, nonostante le accuse di corruzione. I Laburisti hanno ottenuto il 54,9 per cento dei voti, distaccando gli avversari di dieci punti, cioè 34 mila preferenze in più rispetto al partito nazionalista di Simon Busuttil. Il successo è stato anche favorito dalla situazione economica che registra una crescita che è arrivata a toccare il 3,5%, con un tasso di disoccupazione bassissimo e anche un surplus di bilancio nelle finanze pubbliche. La Chiesa maltese, in quest’occasione, ha pubblicato un documento con 20 richieste alla politica, nel quale si chiede un’attenzione per l’ambiente, la revisione dei piani di costruzione ma anche maggiore trasparenza sulle posizioni assunte dai politici nelle imprese private, nonché una politica aperta al fenomeno migratorio, perché una politica dell’accoglienza sia anche cultura di accoglienza.
Poi gli USA. La decisione del presidente Donald Trump di far uscire gli Stati Uniti dall’accordo di Parigi “danneggerà” gli americani e le popolazioni di tutto il mondo, “in particolare le comunità più povere e vulnerabili”. Così si sono espressi i vescovi degli Stati Uniti, con una dichiarazione di mons. Oscar Cantú, vescovo di Las Cruce presidente del Comitato per la giustizia internazionale e la pace. Nella dichiarazione si auspica che si propongano “modi concreti per affrontare il cambiamento climatico globale e promuovere la gestione ambientale”, volgendo lo sguardo alle popolazioni più povere del mondo.
Gian Paolo Cassano
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