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NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Ma è proprio vero che la felicità si possa stabilire in base a parametri economici ? Oppure non bisognerebbe tenere conto di altri indicatori di benessere con il fine di orientare le scelte di politica economica, nell’ottica della promozione integrale del benessere della persona ?
Nel Rapporto elaborato in occasione della Giornata Mondiale della Felicità promossa dall’Onu per il 20 marzo, alla cui stesura hanno partecipato economisti, psicologi ed esperti di statistica, tra cui l’economista italiano prof. Luigino Bruni, docente di economia alla Lumsa, si è cercato di tenere presente questi parametri. Dai dati della ricerca emerge, tra l’altro, come molti appartenenti alle fasce di reddito più elevate dedichino poco tempo alle relazioni umane, con effetti negativi sulla felicità individuale.
Così la Danimarca sarebbe il Paese più felice al mondo secondo un Rapporto. Il Burundi si piazza all’ultimo in classifica. Nei 10 primi posti compaiono, oltre alla Danimarca, Svizzera, Islanda, Norvegia, Finlandia, Canada, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Australia e Svezia. L’Italia è al 50° posto, gli Stati Uniti al 13°, il Regno Unito al 23° e la Francia al 32°. Alcuni Paesi africani, come la Nigeria, sono risultati più felici di quelli europei.
Sono studi che “si basano sulla felicità soggettiva delle persone – ha detto il prof. Bruni alla Radio Vaticana – non tanto sul ‘Pil’ o su aspetti più oggettivi legati ad indicatori come l’ambiente, la qualità dei servizi. E’ uno studio abbastanza recente che si basa su questionari rivolti a dei campioni di cittadini rappresentativi e dà, quindi, un’idea della percezione del benessere delle persone, cioè, di come un Paese si senta bene o male, in un certo momento, in un anno. Quindi come percepisce l’incertezza, la fiducia. Quello che viene fuori è che, in tutti i Paesi, ciò che conta molto per la felicità della persona non è tanto il reddito ma la qualità dei rapporti sociali. I beni relazionali sono i beni più preziosi per la felicità umana a tutte le latitudini, in tutte le regioni.”
Gian Paolo Cassano

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