NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

No a Nuovi muri: a ribadire l’impegno dei cristiani all’accoglienza di chi fugge da situazioni di disperazione e chiede aiuto si è lavata la voce di un gruppo di cinquanta teologi, responsabili di ordini religiosi e istituzioni ecclesiali dell’Austria, paese europeo tra quelli che a livello politico hanno mostrato una maggiore chiusura.
Nella “Dichiarazione di teologi e responsabili ecclesiali riguardo la politica austriaca sui rifugiati”, resa pubblica sabato 12 marzo si ricorda che “la protezione delle persone in difficoltà che fuggono dalla guerra, dalle violenze e dalle persecuzioni” è un principio etico che non può essere messo in discussione da nessuno, perché si tratta di “un elemento chiave del cristianesimo, dell’umanità e della moderna cultura dei diritti umani” con implicazioni “ben più ampie degli obblighi internazionali derivanti dalla Convenzione di Ginevra”. Il documento (come riferisce l’agenzia Sir) ricorda che “una politica di misure a breve termine, per interessi nazionali e con azioni unilaterali rischierebbe di indebolire l’Ue e destabilizzerebbe gli altri Paesi membri”. Di qui, l’appello affinché l’Austria collabori nel “trovare un percorso comune europeo per affrontare la sfida umanitaria” ora e nel lungo periodo, cercando “soluzioni comuni” riguardo “le cause dell’immigrazione e la situazione dei rifugiati nei Paesi confinanti con le aree di guerra civile”.
I teologi austriaci concludono con una netta condanna della “politica calcolata della paura e della disumanità” fatta di “incitamento ai sentimenti xenofobi, diffusione di notizie false sui rifugiati e opposizione all’accoglienza dei richiedenti asilo in Austria”. Infatti “solo un approccio concreto e responsabile al tema dell’asilo è in consonanza con i valori europei”.
Gian Paolo Cassano

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