Esperanza

OCCIMIANO – (gpc) C’era il ministro (e neo parlamentare) Renato Balduzzi alla presentazione domenica scorsa 17 marzo della mostra conclusiva di [e]speranza, il progetto internazionale che ha visto protagoniste una classe della scuola secondaria di Occimiano (Istituto Comprensivo “Don Milani”), la III A, e una classe dell’Animo Pat Brown Charter High School” di Los Angeles.
Numeroso il pubblico presente nei suggestivi locali appena restaurati in un’ala della Villa Da Passano (sec. XVII), insieme a insegnanti e ragazzi e delle autorità, tra cui oltre al ministro, l’on. Cristina Bargero, il sindaco di Occimiano Ernesto Berra, il dirigente scolastico dell’Istituto don Milani Roberto Viale.
Chiaro il riferimento alla speranze nelle parole del ministro che ha ammirato i lavori presenti frutto del progetto che ha messo in rapporto due mondi geografici distanti che si sono incontrati nei lavori condotti attraverso agli sms di mail e nelle rappresentazioni grafiche e letterarie poste come l’albero della speranza ove era possibile attaccare una foglia con un proprio messaggio.
Il nome [e]speranza nasce dalla fusione dei nomi italiano e spagnolo della stessa parola, in quanto la scuola gemellata si trova nel cuore del quartiere ispanico di Florence-Firestone a Los Angeles. I ragazzi da un capo all’altro del mondo hanno intervistato parenti, amici, compagni, sconosciuti, chiedendo loro cosa sperassero. Con l’aiuto della prof.sa Cecilia Prete (docente di arte) e della prof.sa Marolga Cosseta (docente di inglese) hanno disegnato le loro speranze e tradotto le lettere giunte dagli Stati Uniti, come contemporaneamente lo stesso tipo di lavoro veniva svolto dagli studenti di Los Angeles.
Per l’occasione era presente Sam Lundquist il giornalista americano, fondatore dell’organizzazione no-profit “The Hope Chronicles” (di Pasadena, California) che insieme alla prof.sa Sara Faroni (docente di Lettere all’Istituto don Milano) sono gli ideatori del progetto, realizzato in collaborazione con la Cold Car e la Fondazione “Ernesto e Carla Rota”.
Il giornalista americano, giunto all’inizio della scorsa settimana ha allestito la mostra ed è stato presente a scuola in diverse attività nel suo intervento, parte in italiano , parte in inglese (con la traduzione simultanea della prof.sa Marolga Cosseta) ha richiamato il senso dell’iniziativa. La prof.sa Faroni, vivamente soddisfatto della perfetta riuscita del progetto ha ringraziato tutti color che hanno collaborato all’iniziativa, sia della scuola media che esterni (come la primaria occimianese ed il Leardi di Casale), nonché la Cold Car e la Fondazione “Ernesto e Carla Rota”.
gpc

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