La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO

a cura di Gian Paolo Cassano

Continuando la catechesi sulla preghiera, nell’udienza generale di mercoledì 22 giugno, Benedetto XVI si è soffermato sui Salmi il “libro di preghiera per eccellenza …. che la tradizione biblica dona al popolo dei credenti perché diventino la sua la nostra preghiera, il nostro modo di rivolgerci a Dio”, in cui “trova espressione tutta l’esperienza umana con le sue molteplici sfaccettature, e tutta la gamma dei sentimenti che accompagnano l’esistenza dell’uomo”. Ecco il Salterio: inni, lamentazioni, ringraziamento, salmi penitenziali e sapienziali, dove “si intrecciano e si esprimono gioia e sofferenza, desiderio di Dio e percezione della propria indegnità, felicità e senso di abbandono…”

Essendo “Parola di Dio, chi prega i Salmi parla a Dio con le parole stesse di Dio, rivolgendosi a Lui con le parole che Egli stesso ci dona. Così, pregando i Salmi si impara a pregare”.

Di qui l’invito del Papa: “prendiamo dunque in mano questo libro santo, lasciamoci insegnare da Dio a rivolgerci a Lui, facciamo del Salterio una guida che ci aiuti e ci accompagni quotidianamente nel cammino della preghiera”.

Domenica 26 giugno, all’Angelus, Benedetto XVI ha riflettuto sul valore inestimabile dell’Eucaristia, “il cuore pulsante” della Chiesa, il suo “tesoro più prezioso”. Infatti “senza l’Eucaristia la Chiesa semplicemente non esisterebbe. E’ l’Eucaristia, infatti, che fa di una comunità umana un mistero di comunione, capace di portare Dio al mondo e il mondo a Dio”.

E’ forza per la vita della Chiesa per essere “sacramento di unità” ieri come oggi: “in una cultura sempre più individualistica, quale è quella in cui siamo immersi nelle società occidentali, e che tende a diffondersi in tutto il mondo, l’Eucaristia costituisce una sorta di ‘antidoto’, che opera nelle menti e nei cuori dei credenti e continuamente semina in essi la logica della comunione, del servizio, della condivisione, insomma, la logica del Vangelo”.

E’ lo stile di vita dei primi cristiani che trovava proprio nell’Eucaristia la sua fonte e che continua “ad essere nel mondo una forza di comunione. Pensiamo specialmente ai periodi più difficili, di prova: che cosa ha significato, ad esempio, per i Paesi sottoposti a regimi totalitari, la possibilità di ritrovarsi alla Messa Domenicale!”.

Ha così ricordato la beatificazione (sabato 25 giugno) a Lubecca, nell’arcidiocesi di Amburgo, di tre sacerdoti martiri, uccisi dai nazisti (Johannes Prassek, Eduard Müller ed Hermann Lange) e a Milano (domenica 26) di don Serafino Morazzone, padre Clemente Vismara e suor Enrichetta Alfieri: “lodiamo il Signore per questi luminosi testimoni del Vangelo!”.

Gian Paolo Cassano

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