La parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

“Non si può essere cristiani così, si è cristiani in ogni momento! Totalmente!” Lo ha ricordato con forza il Papa nell’udienza generale di mercoledì 15 maggio. “La verità di Cristo – ha aggiunto – che lo Spirito Santo ci insegna e ci dona, interessa per sempre e totalmente la nostra vita quotidiana. Invochiamolo più spesso, perché ci guidi sulla strada dei discepoli di Cristo. Invochiamolo tutti i giorni. Vi faccio questa proposta: invochiamo tutti i giorni lo Spirito Santo, così lo Spirito Santo ci avvicinerà a Gesù Cristo”.Francesco compie con la catechesi settimanale una sorta di terapia d’urto contro la deriva relativistica tante volte evocata da Benedetto XVI, spronando a prendere pubblicamente l’impegno a credere alla verità portata da Cristo. Gesù è “il volto della verità, che è il volto di Dio, (…) la Verità, che, nella pienezza dei tempi, ‘si è fatta carne’, è venuta in mezzo a noi perché noi la conoscessimo. La verità non si afferra come una cosa, la verità si incontra. Non è un possesso, è un incontro con una Persona”. Il Signore però “ci guida anche ‘dentro’ la Verità, ci fa entrare cioè in una comunione sempre più profonda con Gesù, donandoci l’intelligenza delle cose di Dio. E questa non la possiamo raggiungere con le nostre forze. Se Dio non ci illumina interiormente, il nostro essere cristiani sarà superficiale. Infatti, è dall’intimo di noi stessi che nascono le nostre azioni: è proprio il cuore che deve convertirsi a Dio, e lo Spirito Santo lo trasforma se noi ci apriamo a Lui”.
Ha poi concluso annunciando una sua prossima visita a Cagliari al santuario della “Madonna di Bonaria” cogliendo il legame con Buenos Aires. Infatti la capitale argentina porta il nome di ‘Città della Santissima Trinità e Porto di Nostra Signora di Bonaria’. “Ma essendo tanto lungo, sono rimaste le due ultime parole: Bonaria, Buenos Aires, in ricordo della vostra icona della Madonna di Bonaria”.
Nella solennità di Pentecoste (domenica 19 maggio) in una piazza San Pietro gremita dai pellegrini di movimenti, nuove comunità, associazioni, aggregazioni laicali di tutto il mondo, in occasione dell’Anno della Fede, il Pontefice ha invitato a vincere la paura, rinunciare a schemi e sicurezze, per aprirsi agli orizzonti di Dio, rinunciando a particolarismi, esclusivismi, cammini paralleli che portano divisioni: “quando siamo noi a voler fare l’unità secondo i nostri disegni umani, finiamo per portare l’uniformità, l’omologazione.” E’ vero che “la novità ci fa sempre un po’ di paura, perché ci sentiamo più sicuri se abbiamo tutto sotto controllo, se siamo noi a costruire, a programmare, a progettare la nostra vita secondo i nostri schemi, le nostre sicurezze, i nostri gusti”. Ma “la novità che Dio porta nella nostra vita è ciò che veramente ci realizza, ciò che ci dona la vera gioia, la vera serenità, perché Dio ci ama e vuole solo il nostro bene. (…) “Non è la novità per la novità, la ricerca del nuovo per superare la noia, come avviene spesso nel nostro tempo”. Da qui l’invito: “siamo aperti alle ‘sorprese di Dio’? O ci chiudiamo, con paura, alla novità dello Spirito Santo? Siamo coraggiosi per andare per le nuove strade che la novità di Dio ci offre o ci difendiamo, chiusi in strutture caduche che hanno perso la capacità di accoglienza? Queste domande, ci farà bene, anche, farle durante tutta la giornata”.
Al Regina Coeli, ringraziando tutti i Movimenti, le Associazioni, le Comunità, le Aggregazioni ecclesiali ha detto: “siete un dono e una ricchezza per la Chiesa! Questo siete voi! Ringrazio, in modo particolare, tutti voi che siete venuti da Roma e da tante parti del mondo. Portate sempre la forza del Vangelo! Non abbiate paura. Abbiate sempre la gioia e la passione per la comunione nella Chiesa! Il Signore risorto sia sempre con voi e la Madonna vi protegga!”.
Gian Paolo Cassano

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