La parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano
“La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace!” Lo ha ripetuto con forza il Papa all’Angelus di domenica 20 luglio invitando poi tutti a pregare “in silenzio, chiedendo la pace.” Il Pontefice ha esortato “a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione.” Il pensiero poi è andato con preoccupazione ai cristiani di Mossul in Iraq e del Medio Oriente: “io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male !”
In precedenza Francesco si era soffermato sulla parabola del ‘buon grano e della zizzania’ che “affronta il problema del male nel mondo e mette in risalto la pazienza di Dio”: zizzania in ebraico deriva dalla stessa radice di Satana e richiama divisione. Il demonio “sempre cerca di dividere le persone, le famiglie, le Nazioni e i popoli”, perché è un nemico “astuto”, che semina “il male in mezzo al bene” in modo che risulti “impossibile a noi uomini separarli nettamente”. Ma Dio “sa aspettare. Egli guarda nel ‘campo’ della vita di ogni persona con pazienza e misericordia: vede molto meglio di noi la sporcizia e il male, ma vede anche i germi del bene e attende con fiducia che maturino. Dio è paziente, sa aspettare. Che bello è questo: il nostro Dio è un padre paziente, che sempre ci aspetta e ci aspetta con il cuore in mano per accoglierci, per perdonarci! Sempre ci perdona, se andiamo da lui”.
L’atteggiamento da imitare “è quello della speranza fondata sulla certezza che il male non ha né la prima né l’ultima parola”: così “grazie a questa paziente speranza di Dio la stessa zizzania, cioè il cuore cattivo, con tanti peccati, alla fine, può diventare buon grano. Ma attenzione: la pazienza evangelica non è indifferenza al male; non si può fare confusione tra bene e male! Di fronte alla zizzania presente nel mondo il discepolo del Signore è chiamato a imitare la pazienza di Dio, alimentare la speranza con il sostegno di una incrollabile fiducia nella vittoria finale del bene, cioè di Dio”.
Gian Paolo Cassano

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