La parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

Durante l’Udienza generale di mercoledì 17 aprile il Papa ha parlato dell’Ascensione di Gesù che è “avvocato” presso Dio per noi. “Noi ne abbiamo uno, che ci difende sempre, ci difende dalle insidie del diavolo, ci difende da noi stessi, dai nostri peccati! Carissimi fratelli e sorelle, abbiamo questo avvocato: non abbiamo paura di andare da Lui a chiedere perdono, a chiedere benedizione, a chiedere misericordia! Lui ci perdona sempre, è il nostro avvocato: ci difende sempre! Non dimenticate questo!”.
Occorre affidarci a Cristo: “Lui è come un capo cordata quando si scala una montagna, che è giunto alla cima e ci attira a sé conducendoci a Dio. Se affidiamo a Lui la nostra vita, se ci lasciamo guidare da Lui siamo certi di essere in mani sicure, in mano del nostro Salvatore, del nostro avvocato”.
L’Ascensione poi ha delle conseguenze sulla quotidianità della fede: “anche noi dobbiamo avere chiaro, nella nostra vita cristiana, che l’entrare nella gloria di Dio esige la fedeltà quotidiana alla sua volontà, anche quando richiede sacrificio, richiede alle volte di cambiare i nostri programmi”.
Infatti “l’Ascensione non indica l’assenza di Gesù, ma ci dice che Egli è vivo in mezzo a noi in modo nuovo (…) È proprio l’invito a partire dalla contemplazione della Signoria di Gesù, per avere da Lui la forza di portare e testimoniare il Vangelo nella vita di ogni giorno: contemplare e agire, ora et labora insegna san Benedetto, sono entrambi necessari nella nostra vita di cristiani”.
Domenica 22 aprile, nelle 50° Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni il Pontefice ha ordinato 10 nuovi sacerdoti indicando loro il cuore della missione sacerdotale, scelti da Gesù, per cooperare ad edificare il Corpo di Cristo: “dispensate a tutti quella Parola di Dio, che voi stessi avete ricevuto con gioia.” Di qui l’invito a leggere e meditare assiduamente la Parola del Signore: “ricordate anche che la Parola di Dio non è proprietà vostra: è Parola di Dio. E la Chiesa è la custode della Parola di Dio”.
Ribadendo così l’importanza dei Sacramenti e in particolare della Penitenza, ha chiesto loro “in nome di Cristo e della Chiesa: per favore, non vi stancate di essere misericordiosi. Con l’olio santo darete sollievo agli infermi e anche agli anziani: non abbiate vergogna di avere tenerezza con gli anziani”. Infine, l’i ha esortati ad essere “pastori, non funzionari. Siete mediatori, non intermediari (…) Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire, e per cercare di salvare ciò che era perduto”.
Al Regina Coeli, di fronte alla folla straripante in piazza San Pietro che ripeteva il suo nome, ha inviato tutti ad acclamare con forza il nome di Gesù che “vuole stabilire con i suoi amici una relazione che sia il riflesso di quella che Lui stesso ha con il Padre: una relazione di reciproca appartenenza nella fiducia piena, nell’intima comunione”.
Come sin dall’infanzia impariamo a riconoscere la voce dei nostri cari, cosi è per Gesù, la cui voce è unica! “Se impariamo a distinguerla, Egli ci guida sulla via della vita, una via che oltrepassa anche l’abisso della morte.” E’ un “mistero profondo, non facile da comprendere … se io mi sento attratto da Gesù, se la sua voce riscalda il mio cuore, è grazie a Dio Padre, che ha messo dentro di me il desiderio dell’amore, della verità, della vita, della bellezza… e Gesù è tutto questo in pienezza!”.
E’ l’invito rivolto soprattutto ai giovani: “domanda a Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso! Sii coraggiosa! Domandaglielo! La giovinezza bisogna metterla in gioco per grandi ideali. Domanda a Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso!”.
Gian Paolo Cassano

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