NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Nuove tensioni in Burundi per le elezioni parlamentari di domenica scorsa 28 giugno. Nelle viglia almeno tre persone sono morte nella capitale Bujumbura, a seguito di scontri ed esplosioni di granate. Il 15 luglio, poi, si terranno le presidenziali boicottate da più parti dopo la ricandidatura del presidente Pierre Nkurunziza per il quale sarebbe il terzo mandato. Gli osservatori europei hanno già abbandonato il Paese, l’Onu mantiene un atteggiamento neutrale ma aveva comunque chiesto più volte il rinvio della tornata, che dal 25 aprile scorso ha innescato violente proteste di piazza, in cui si sono registrati 70 morti, con il rischio concreto di una nuova guerra civile, dopo quella che aveva insanguinato il paese ed il Ruanda (1990 -1993). “Sono elezioni farsa – ha dichiarato alla Radio Vaticana Marco Massoni, direttore di ricerca per l’Africa presso il Centro militare di studi strategici – perché al di là dell’aspetto meramente procedurale e, dunque, formale del loro svolgimento, comunque calendarizzato, l’Unione Europea ha dichiarato formalmente che non sussistono più le condizioni per una corretta osservazione delle elezioni e, dunque, gli osservatori elettorali europei hanno lasciato il Burundi.”
Occorre registrare come in questa situazione le opposizioni siano molto divise tra di loro e non ci sia ad oggi uno sfidante valido, un nome, per opporsi a Nkurunziza, “con il rischio – aggiunge Massoni – che poi siano i militari a risolvere la questione, per poi (come sta per accadere in Guinea Conakry) dopo qualche anno magari, dopo aver portato nuovamente il Paese ad un processo di normalizzazione, ricandidarsi come eventuali nuovi possibili presidenti.”
occorre ricordare che i problemi del Burundi sono legati a tutta la Regione dei Grandi Laghi, segnati da una grande volatilità, una grande insicurezza, una grande depredazione di risorse naturali e problemi economici e dalla tensione etnica e sociale tra hutu e tutsi che portò alla guerra civile di oltre 20 anni fa.
Gian Paolo Cassano

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