La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO

a cura di Gian Paolo Cassano

E’ stato un viaggio storico quello del Papa in Gran Bretagna; ne ha fatto memoria nell’Udienza generale di mercoledì 22 settembre ripercorrendo i momenti forti della visita, culminata nella Beatificazione del cardinale John Henry Newman. Ha inoltre rivolto un appello in favore del dialogo tra cattolici ed ortodossi, in occasione della riunione plenaria della Commissione Mista Internazionale per il Dialogo Teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, ricordando come “l’obbedienza alla volontà del Signore Gesù, e la considerazione delle grandi sfide che oggi si presentano al cristianesimo, ci obbligano ad impegnarci seriamente nella causa del ristabilimento della piena comunione tra le Chiese.”

La visita in Inghilterra “ha segnato una nuova importante fase nella lunga e complessa vicenda delle relazioni” tra gli inglesi e la S. Sede, confermando ancor più la convinzione che “le antiche nazioni dell’Europa hanno un’anima cristiana, che costituisce un tutt’uno col ‘genio’ e la storia dei rispettivi popoli, e la Chiesa non cessa di lavorare per mantenere continuamente desta questa tradizione spirituale e culturale”.

E’ stata l’occasione per ribadire “l’importanza dell’evangelizzazione della cultura, specialmente nella nostra epoca in cui un pervasivo relativismo minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo”.

La religione, infatti, “non deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori della vita sociale”.

Beatificando il card Newman, ne ha ”voluto riproporre la luminosa figura, …. il cui messaggio spirituale si può sintetizzare nella testimonianza che la via della coscienza non è chiusura nel proprio “io”, ma è apertura, conversione e obbedienza a Colui che è Via, Verità e Vita”.

Domenica 26 settembre, all’Angelus, ha indicato San Vincenzo de’ Paoli e la nuova beata Chiara Badano (che “è stata per tutti – un raggio di luce, come dice il suo soprannome: ‘Chiara Luce’”) come esempi di amore che porta alla felicità.

Commentando poi la parabola di Lazzaro e del ricco epulone ha evidenziato due cose: “la prima è che Dio ama i poveri e li solleva dalla loro umiliazione; la seconda è che il nostro destino eterno è condizionato dal nostro atteggiamento, sta a noi seguire la strada che Dio ci ha mostrato per giungere alla vita, e questa strada è l’amore, non inteso come sentimento, ma come servizio agli altri, nella carità di Cristo”.

Gian Paolo Cassano

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