Homepage - Scrivi a Don Cassano - Scrivi alla Parrocchia di San Valerio

Archivio di Gennaio 2020

Avvisi della Parrocchia S. Valerio Occimiano

Mercoledì 29 Gennaio 2020

PARROCCHIA S. VALERIO
OCCIMIANO
********

DOMENICA 26 gennaio 2020

* S. Messe nella settimana:
• Lunedì 27 gennaio: ore 18,00
• Martedì 28 gennaio: ore 8,30
• Mercoledì 29 gennaio: ore 18,00
• Giovedì 30 gennaio: ore 18,00
• Venerdì 31 gennaio: ore 18,00

* Domenica 26 gennaio: Giornata mondiale malati di lebbra
• Vendita del miele solidale pro malati di lebbra

* Festa di don Bosco
• Domenica 26 gennaio: S. Messa (ore 10,30) bacio della reliquia- festa in Oratorio
• 29 -30 gennaio: incontro con don Luigi Testa sdB in Oratorio (ore 15,30)
• Venerdì 31 gennaio: S. Messa: ore 18,00

* Vespri
• Lunedì 27 gennaio (ore 17,45) - segue: S. Messa

* Domenica 2 febbraio:
• Giornata per la Vita: primule pro vita
• Presentazione al tempio (Candelora): Giornata della vita consacrata

* Devozione delle “tre Ave Maria”
• In questa settimana offriamo la 3° Ave Maria “Perché il Signore Gesù, ‘Medico dei corpi e delle anime’, assista i malati di lebbra per la loro salute globale e doni uno spirito materno a quanti li assistono che consenta loro di svolgere in modo adeguato la loro preziosa opera”

NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Mercoledì 29 Gennaio 2020

E’ una maledizione biblica che ritorna d’attualità in Africa orientale. Diventa sempre più preoccupante la situazione causata dall’invasione delle cavallette che sta colpendo Etiopia, Somalia e Kenya. L’Onu parla di una “situazione senza precedenti”: un’emergenza simile non si vedeva in Etiopia e Somalia da 25anni, da 70 in Kenya. A rischio anche Sud Sudan e Uganda.
Gli sciami si sono diffusi dallo Yemen attraverso il Mar Rosso. Le forti piogge alla fine del 2019 hanno creato le condizioni ideali per far prosperare i parassiti e il problema potrebbe peggiorare. Oltre al crescente numero in Africa orientale, infatti, le locuste si sono riprodotte anche in India, Iran e Pakistan, e in primavera potrebbero trasformarsi in nuovi sciami.
La Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nei giorni scorsi ha lanciato un appello per gli aiuti internazionali. “La velocità della diffusione dei parassiti e la dimensione delle infestazioni sono così oltre la norma – recita una nota della Fao - che hanno portato al limite le capacità delle autorità locali e nazionali”. L’agenzia Onu stima che il prossimo giugno il numero di locuste possa crescere esponenzialmente di 500 volte.
Come riporta Vatican news, si parla di 150 milioni di insetti per sciame che si stanno muovendo dalla Somalia verso il Kenya, lasciando le zone già colpite praticamente defogliate…..

TELECOMANDO a cura di Gian Paolo Cassano

Mercoledì 29 Gennaio 2020

Da sabato 15 febbraio su Rai tre, dopo il successo della prima edizione, torna la divulgazione scientifica e ambientale di Mario Tozzi con “SAPIENS – un solo pianeta” (ore 21,30). Grazie al suo carisma e alla capacità di rendere avvincente e spettacolare la narrazione di temi tanto affascinanti quanto complessi, Mario Tozzi scienziato, divulgatore e appassionato esploratore, torna a guidare uno spazio cruciale di Rai 3, in un racconto che produce consapevolezza, inducendo alla riflessione e ponendo interrogativi ai quali Mario Tozzi proverà a fornire delle possibili risposte. A dare il via a questa seconda serie di puntate sarà uno dei temi più discussi al livello globale: l’emergenza climatica, qui affrontata dall’unico punto di vista possibile, quello scientifico.
Per la seconda edizione di “SAPIENS – un solo pianeta” Tozzi ha girato in lungo e in largo in tutto il mondo: dai ghiacciai e le foreste primarie della Norvegia al deserto del Sahara in Tunisia, dai vulcani delle Eolie ai siti preistorici della Puglia, dalle calli di Venezia all’orto botanico di Roma, dalle dune di Piscinas in Sardegna, fino ai siti di agricoltura naturale nei pressi di Milano.
SPACE TO GROUND - GUIDA PER VIAGGIATORI GALATTICI su Rai Gulp (domenica, ore 15,15) è una Guida di viaggio per appassionati di scoperte, di futuro, di segreti. E’ dallo spazio alla terra, perché è dalla Stazione Spaziale Internazionale che il comandante Luca Parmitano si rivolge ai giovani spettatori di Rai Gulp spiegando come si vive a bordo della ISS e quali sono gli esperimenti che si possono fare in condizione di microgravità, nella stazione e nelle passeggiate extraveicolari nel vuoto. Un inviato speciale, anzi spaziale, per Rai Gulp, che ci mostra il Pianeta Terra nella sua bellezza e fragilità e ci aggiornerà dallo spazio sugli esperimenti in corso per scoprire i segreti della “materia oscura”. Da terra, Linda Raimondo, studentessa di fisica torinese e aspirante astronauta, apre le porte di Estec, il cuore tecnologico dell’Agenzia Spaziale Europea, in Olanda.

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO a cura di Gian Paolo Cassano

Mercoledì 29 Gennaio 2020

Mercoledì 22 gennaio, all’Udienza generale, il Papa, ricordando la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, ha riflettuto sull’approdo di Paolo a Malta, ricordando che l’accoglienza è “un’importante virtù ecumenica”, capace di generare molti doni spirituali. “In tutto il mondo uomini e donne migranti affrontano viaggi rischiosi per sfuggire alla violenza, per sfuggire alla guerra, per sfuggire alla povertà. Come Paolo e i suoi compagni sperimentano l’indifferenza, l’ostilità del deserto, dei fiumi, dei mari… Tante volte non li lasciano sbarcare nei porti. Ma, purtroppo, a volte incontrano anche l’ostilità ben peggiore degli uomini. Sono sfruttati da trafficanti criminali. Oggi! Sono trattati come numeri e come una minaccia da alcuni governanti. Oggi! A volte l’inospitalità li rigetta come un’onda verso la povertà o i pericoli da cui sono fuggiti.” Il naufragio e l’ospitalità a Paolo a Malta è il tema scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; qui ricevono dai maltesi testimonianza di “rara umanità”, trovando riparo, cibo, calore. “Manifestano l’amore di Dio in atti concreti di gentilezza. L’ospitalità degli isolani maltesi è ripagata dai miracoli di guarigione che Dio opera attraverso Paolo sull’isola. Quindi, se la gente di Malta fu un segno della Provvidenza di Dio per l’Apostolo, anche lui fu testimone dell’amore misericordioso di Dio per loro.” Essere fratelli in Cristo significa riconoscersi come tali, solo così l’ospitalità diventa “un’importante virtù ecumenica” che non è “un atto di generosità a senso unico, perché quando ospitiamo altri cristiani li accogliamo come un dono che ci viene fatto”. E’ questa la grazia dello Spirito Santo, è abbracciare ciò che il Signore compie nelle vite degli altri. “Accogliere cristiani di un’altra tradizione significa in primo luogo mostrare l’amore di Dio nei loro confronti, perché sono figli di Dio – fratelli nostri -, e inoltre significa accogliere ciò che Dio ha compiuto nella loro vita. L’ospitalità ecumenica richiede la disponibilità ad ascoltare gli altri cristiani, prestando attenzione alle loro storie personali di fede e alla storia della loro comunità, comunità di fede con un’altra tradizione diversa dalla nostra.” Il mare di allora come il mare di oggi: pericoloso, pieno di insidie, rischioso per i viaggi di chi fugge dalla violenza, dalla guerra e dalla povertà: “noi, come cristiani, dobbiamo lavorare insieme per mostrare ai migranti l’amore di Dio rivelato da Gesù Cristo. Possiamo e dobbiamo testimoniare che non ci sono soltanto l’ostilità e l’indifferenza, ma che ogni persona è preziosa per Dio e amata da Lui. Le divisioni che ancora esistono tra di noi ci impediscono di essere pienamente il segno dell’amore di Dio.”
Domenica 26 gennaio, all’Angelus, ha fatto memoria della tragedia della shoah, invitando a pregare e “dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più”; ha ricordato ha anche ricordato la Giornata mondiale dei malati di lebbra, esprimendo vicinanza “a tutte le persone affette dal morbo di Hansen e a quanti in diversi modi si prendono cura di loro”. Celebrando poi la prima Domenica della Parola di Dio, Francesco ha chiesto di fidarsi della Parola di Cristo, aprendosi “alla misericordia del Padre ed a lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirito Santo”. Si è poi riferito al vangelo domenicale, alla chiamata dei primi discepoli e all’inizio della missione pubblica di Gesù in Galilea, dove comincia la sua predicazione con l’invito: “convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino”. Un annuncio che “è come un potente fascio di luce che attraversa le tenebre”; infatti “con la venuta di Gesù, luce del mondo, Dio Padre ha mostrato all’umanità la sua vicinanza e amicizia”, donate “gratuitamente al di là dei nostri meriti”. Sono doni da custodire. A volte sembra difficile “cambiare vita, abbandonare la strada dell’egoismo” perché si incentra solo su sé stessi “e non su Cristo e il suo Spirito. Ma la nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, no. Credere questo anche sarebbe un peccato di superbia. La nostra adesione al Signore non può ridursi ad uno sforzo personale, deve invece esprimersi in un’apertura fiduciosa del cuore e della mente per accogliere la Buona Notizia di Gesù. È questa – la Parola di Gesù, la Buona Notizia di Gesù, il Vangelo – che cambia il mondo e i cuori! Siamo chiamati, pertanto, a fidarci della parola di Cristo, ad aprirci alla misericordia del Padre e lasciarci trasformare dalla grazia dello Spirto Santo.” Da qui comincia “un vero percorso di conversione. Proprio come è capitato ai primi discepoli” perché “l’incontro con il Maestro divino, col suo sguardo, con la sua parola ha dato loro la spinta a seguirlo, a cambiare vita mettendosi concretamente al servizio del Regno di Dio.” Tutti, però, sono chiamati ad essere messaggeri della Parola di Dio: come i primi discepoli, così “ciascuno di noi possa muovere i passi sulle orme del Salvatore, per offrire speranza a quanti ne sono assetati.”

Festa patronale di san Valerio

Mercoledì 29 Gennaio 2020

OCCIMIANO – (gpc) Non dimenticate di essere chiamati ad essere evangelizzatori: è questo l’incoraggiamento che è venuto da mons. Dino Negro mercoledì scorso 22 gennaio, nella festa patronale di san Valerio. E’ l’esempio di san Valerio, che di queste terre fu evangelizzatore e testimone: ha poi indicato lo stile di questa missione che è quello d i Gesù, a cominciare dalla preghiera, portando con coraggio la buona novella senza cercare il proprio interesse, ma il bene degli altri (anche con opportuni ed stimolanti esempi).
Numerosa la partecipazione dei fedeli, per un momento centrale della vita di una comunità, a cominciare dalle autorità, con il Sindaco Valeria Olivieri (che festeggiava anche il proprio onomastico), vice sindaco, consiglieri, il consigliere provinciale Stefano Zoccola (in rappresentanza del presidente Baldi), il presidente del ccr Teresa Ottone, il comandante della stazione dei Carabinieri lgt. Antonio Caputo. Significativa anche quest’anno la presenza di una delegazione dei Cavalieri dell’Ordine dei S.S. Maurizio e Lazzaro. Da non dimenticare la presenza degli “araldi di san Valerio” (i bambini che fanno la Prima Comunione) con un vestito rosso e dei giovani della leva del 2002, nell’anno delle loro maturità.
Con l’occasione (come già anticipato la scorsa settimana), è stata assegnata la spiga d’argento ad Antonino Arceri, per la sua opera di volontariato come sacrestano in parrocchia, preziosa e delicata, sono stati benedetti i pani (le spighe di san Valerio) preparate dalle mamme, è stata presentata la collezione di strumenti musicali in miniatura di Andrea Bonzano e sono state benedette le tre nuove opere degli “Artisti per San Valerio che vanno ad arricchire la Galleria di san Valerio (diretta da Pier Giorgio Panelli). Le opere spaziano dal piatto su base d’argento dalla sapiente linea grafica di Laura Rossi, all’immagine iconografica classica con gli attributi del Santo (insegne episcopali e spiga) della torinese Carla Gallo e (alla quinta opera) al particolare e significativo ritratto del Santo su lastra di alluminio di Isabella Bocchio.
C’è stata poi l’offerta dei primi germi di grano, da parte dei bambini, in onore del Santo, che poi continueranno a curare in vista delle loro crescita e maturazione.

san_valerio_2020-1.jpg
san_valerio_2020-10.jpg
san_valerio_2020-23.jpg

La “cicogna” ha bussato 3 volte in casa Ahedor

Mercoledì 29 Gennaio 2020

OCCIMIANO – (gpc) La “cicogna” ha bussato 3 volte in casa Ahedor ! Parliamo con questa immagine del triplice lieto evento nella famiglia togolese (ma i cui componenti sono ormai cittadini italiani) in via don Evasio Rabagliati,32. Infatti da tre mesi il nucleo familiare si è raddoppiato con il triplice parto gemellare di tre splendidi bambini e bambini (Maya, Mia e Mike) che sono nati lo scorso 1 ottobre.
Viva la gioia dei genitori (Roger e Sonia) e del fratellino Freddy; certamente dal giorno della nascita (1 ottobre) sono stati mesi impegnativi, ma si sono risolti con una collaborazione vicendevole da parte di tutti.
Anzi, tutto ciò ha messo in moto il meccanismo della solidarietà. Il Movimento Per La Vita di Casale Monferrato, che l’Amministrazione comunale ha messo in contatto con la famiglia Ahedor, si è fatto carico delle prime eccezionali esigenze. Anche l’Associazione Ex Allieve di Occimiano, ha creato una rete di sostegno che vede impegnate alcune volontarie che, a turno, offrono il loro tempo alla neo super mamma, a sostegno delle necessità quotidiane.
Roger, laureato in sociologia ed economia rurale era giunto in Italia nel 2004 dal Togo, dopo un’esperienza di lavoro in Germania, anche richiamato dalla presenza nella nostra diocesi del can. Desirè Azogou, attualmente parroco di Cavagnolo e Brusasco. E’ stato per circa 4 anni ospita in Canonica ad Occimiano, dove nel 2009, dopo il matrimonio in chiesa parrocchiale con i sacerdoti togolesi presenti in diocesi, si è tenuto festosamente, nel giardino, il pranzo di nozze con Sonia Afagbedji. Roger (48 anni) lavora presso le Officine meccaniche Fratelli Coppo nella zona industriale del paese, mentre Sonia, che è una os, dopo una precedente esperienza lavorativa nel milanese, lavora presso la Casa di riposo S. Camillo di Occimiano (con la cooperativa Civitas).
Viva la soddisfazione del sindaco Valeria Olivieri e del parroco per la triplice nascita che va ad arricchire tutta la comunità.

foto-gemellini.jpg

Avvisi della Parrocchia S. Valerio Occimiano

Martedì 21 Gennaio 2020

PARROCCHIA S. VALERIO
OCCIMIANO
********
DOMENICA 19 gennaio 2020

* S. Messe nella settimana:
• Lunedì 20 gennaio: ore 18,00
• Martedì 21 gennaio: ore 18,00
• Mercoledì 22 gennaio: ore 18,00
• Giovedì 23 gennaio: ore 18,00
• Venerdì 24 gennaio: ore 18,00

* Preghiera per l’unità dei cristiani
• 18-25 gennaio: Ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani
• Sabato 25 gennaio: Preghiera ecumenica diocesana (Casale, S. Stefano, ore 18,00)

* San Valerio 2020
• Triduo di preparazione: 19 (ore 10,30), 20 (ore 18,00) e 21 gennaio
• Martedì 21 gennaio: - ore 17,15: Processione dalla casa di riposo
- ore 17,30: Primi vespri
- ore 18,00: S.Messa
• Mercoledì 22 gennaio:
- S. Messa solenne: ore 18,00 (presieduta da Mons. Dino Negro)
- Benedizione delle spighe di grano e delle spighe di San Valerio
- Quadri di San Valerio
- Consegna spiga d’argento
- Offerta germi di grano
- Esposizione collezione occimianesi
- Presenza dei Cavalieri dell’Ordine S.S. Maurizio e Lazzaro

* Domenica 26 gennaio: Giornata mondiale malati di lebbra
• Vendita del miele solidale pro malati di lebbra

* Devozione delle “tre Ave Maria”
• In questa settimana offriamo la 3° Ave Maria “Perché la visita pastorale del Vescovo sia come una riscoperta della bellezza del pensare e progettare insieme, dell’assunzione comune delle scelte di fondo, della valorizzazione dei luoghi del discernimento comunitario (intenzione nostro Vescovo)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 21 Gennaio 2020

Il dramma della miseria attraversa il mondo. Così in America centrale la prima carovana di migranti del 2020 è partita mercoledì 15 gennaio da San Pedro Sula in Honduras, è dopo aver attraversato il Guatemala, è giunta di fronte al rio Suchiate, alla frontiera messicana. Erano partiti in 300, ma ora sono già oltre 4.000 le persone giunte alla frontiera messicana, circa due terzi sono honduregni, gli altri provengono da El Salvador, Nicaragua, Cuba e persone si sono aggiunte dallo stesso Guatemala. In fuga da disperazione e situazione insostenibile di povertà, da violenza e mancanza di diritti umani, vogliono raggiungere gli Stati Uniti.
Come riferisce l’agenzia SIR, ci sono famiglie intere ma anche madri sole, minori e donne incinte (secondo il rapporto diffuso dall’Onu). Sono bloccati alla frontiera con il Messico, sul rio Suchiate, dove la guardia nazionale messicana ha usato le maniere forti e gas lacrimogeni per contenere i tentativi di forzare il blocco, mentre in tanti cercavano di passare la frontiera attraverso il fiume.
L’era delle “carovane” centroamericane era iniziata nell’autunno del 2018; a un primo esodo collettivo, che si era snodato fino a Tijuana, ai confini con la California, ne era seguito un secondo, e poi un terzo, e poi altri ancora. Lo scorso anno, l’accordo tra gli Stati Uniti e il Messico aveva “sigillato” le frontiere. Trump aveva anche firmato in estate un accordo con il Guatemala, definito “terzo Paese sicuro”. In pratica, i richiedenti asilo negli Usa avrebbero potuto attendere la risposta alla loro richiesta nel Paese centroamericano, così come accade per il Messico, in cambio di aiuti.
“Agiamo – ha detto al Sir mons. Jaime Calderón Calderón vescovo di Tapachula - come il Buon samaritano”, mentre la politica è “ambigua ed esitante, (…) consapevoli del nostro dovere cristiano di battezzati figli di Dio, Padre di tutti senza differenze o distinzioni, sentiamo il dovere di mostrare il nostro pensiero con semplicità, chiarezza e determinazione in relazione ai fratelli che vengono nella carovana”.
Per questo “garantiremo sempre – scrive il vescovo – che, nel trascorrere un soggiorno temporaneo o permanente nel nostro territorio diocesano, i fratelli migranti non accumulino più sofferenza oltre a quella dell’inclemenza che di per sé accompagna un cammino lungo, tortuoso, accidentato, insicuro e violento”.

TELECOMANDO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 21 Gennaio 2020

“SONO LE VENTI” (Nove, ore 19,53 dal lunedì al venerdì): trenta minuti per approfondire le notizie del giorno, dalla cronaca alla politica italiana, dal costume allo spettacolo. E’ la striscia di informazione quotidiana curata da Peter Gomez, già direttore del fattoquotidiano.it, del mensile Millennium e del programma tv La confessione, “per vedere le cose raccontate in maniera diversa”.
“Uno dei principi della democrazia è conoscere per deliberare – ha spiegato Gomez – ecco, noi vorremmo cercare di dare il nostro contributo di conoscenza in modo che i cittadini possano dire: io sono una persona informata“. Non un vero e proprio telegiornale, ma un canale di approfondimento, perché il telespettatore che non avesse eseguito una notizia in particolare, dopo aver visto ‘Sono le venti’ possa avere un quadro completo ed essere informato.
Buona notizia per gli appassionati di Cinema. Nasce CINE 34, il nuovo canale di Mediaset, visibile gratuitamente, sul canale 34 e dedicato al cinema italiano. L’esordiente canale tematico, va ad affiancarsi a Iris (canale 22 sul digitale terrestre), la cui programmazione è più caratterizzata da film esteri e hollywoodiani, ma sarà visibile anche sulla piattaforma Sky, che gli ha riservato il canale 327 del proprio palinsensto: dunque, pieno e facilitato accesso all’ultimo arrivato.
Pare che la library di Cine 34 (che punta all’1% di share) consista di 2672 titoli, di cui 446 mai passati in tv: titoli che non è facile reperire nei cataloghi delle piattaforme in streaming, una proposta indirizzata a chi non si accontenta della solita paccottiglia d’intrattenimento, con tanto cinema d’autore, ma anche cinematografia di genere.

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO a cura di Gian Paolo Cassano

Martedì 21 Gennaio 2020

Mercoledì 15 gennaio, all’Udienza generale il Papa ha concluso il ciclo di catechesi sugli Atti degli Apostoli, con l’ultima tappa del viaggio di san Paolo a Roma, con l’immagine della Chiesa come “casa aperta” a tutti i cuori in ricerca. Il viaggio di Paolo prigioniero a Roma “è stato un tutt’uno con quello del Vangelo, (…) la prova che le rotte degli uomini, se vissute nella fede, possono diventare spazio di transito della salvezza di Dio, attraverso la Parola della fede che è un fermento attivo nella storia, capace di trasformare le situazioni e di aprire vie sempre nuove.” Una “Parola inarrestabile che vuole correre per comunicare salvezza a tutti”. A Roma “gli viene concesso di abitare per conto proprio sotto custodia militaris, cioè (…) agli arresti domiciliari” dove accoglie quelli che venivano da lui e volevano conoscere Cristo. “Paolo non ha la libertà di muoversi ma è libero di parlare perché la Parola non è incatenata”, perché è “una Parola pronta a lasciarsi seminare a piene mani dall’Apostolo”. E’ bello pensare a quella “casa aperta a tutti i cuori in ricerca” come “immagine della Chiesa che, pur perseguitata, fraintesa e incatenata, mai si stanca di accogliere con cuore materno ogni uomo e ogni donna per annunciare loro l’amore del Padre che si è reso visibile in Gesù.” Con l’arrivo a Roma termina il racconto degli Atti; così “la fine del racconto di Luca, imperniato sul viaggio del Vangelo nel mondo”, ricapitola “il dinamismo della Parola di Dio”. Di qui l’invito a lasciarsi guidare dallo Spirito perché “ravvivi in ciascuno di noi la chiamata ad essere evangelizzatori coraggiosi e gioiosi. Renda capaci anche noi, come Paolo, di impregnare le nostre case di Vangelo e di renderle cenacoli di fraternità, dove accogliere il Cristo vivo”.
All’Angelus, domenica 19 gennaio, il Pontefice ha invitato, sull’esempio del Battista, a lasciarsi prendere dallo stupore di fronte alla “novità inaudita” di Dio che si fa solidale con noi caricandosi i nostri peccati. Il Battista “è stato il primo testimone di Cristo” , perché “ha visto qualcosa di sconvolgente, cioè il Figlio amato di Dio solidale con i peccatori; e lo Spirito Santo gli ha fatto comprendere la novità inaudita, un vero ribaltamento. Infatti, mentre in tutte le religioni è l’uomo che offre e sacrifica qualcosa a Dio, nell’evento Gesù è Dio che offre il proprio Figlio per la salvezza dell’umanità.” Giovanni riconosce in Gesù “l’agnello di Dio” che toglie i peccati del mondo e così ci invita a mettere al centro della nostra vita di fede la misericordia di Dio, incarnata da Gesù Cristo, a “lasciarci nuovamente sorprendere dalla scelta di Dio di stare dalla nostra parte”. Occorre desiderare, imparando dal Battista, di conoscere di più Gesù, attraverso il Vangelo e magari fermandosi a contemplare un’immagine del suo volto. “Contempliamo con gli occhi e più ancora col cuore; e lasciamoci istruire dallo Spirito Santo, che dentro ci dice: È Lui! È il Figlio di Dio fattosi agnello, immolato per amore. Lui, Lui solo ha portato, Lui solo ha sofferto, ha espiato il peccato, il peccato di ognuno di noi, il peccato del mondo, e anche i miei peccati. Tutti. Li ha portati tutti su di sé e li ha tolti da noi, perché noi fossimo finalmente liberi, non più schiavi del male.”