NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano
Si è svolta tra il 2 e il 6 agosto nella citta giavanese di Yogyakarta, nell’arcidiocesi di Semarang, la settima Giornata della gioventù asiatica. L’ultima edizione si era svolta nel 2014 in Corea del Sud alla presenza di Papa Francesco. L’Indonesia, il più grande Paese islamico del mondo, ha accolto i giovani cattolici provenienti da oltre 21 Stati dell’Asia per testimoniare e vivere il Vangelo nell’Asia multiculturale, come recita il motto della Giornata stessa (“Joyful Asian Youth: Living the Gospel in Multicultural Asia”).
L’evento è stato preceduto dalla S. Messa, alla quale ha voluto presenziare anche il vice presidente della Repubblica indonesiana Jusuf Kalla. Nel corso della celebrazione è stata data lettura del Messaggio del Papa in cui esorta i giovani dell’Asia ad ascoltare con sempre maggiore attenzione la chiamata del Signore al fine di rispondere con fede e con coraggio alla propria vocazione, invitando ad ispirarsi a Maria nel loro voler essere discepoli missionari e di affidarsi sempre alla sua amorevole intercessione.
Un’esperienza forte dove la tematica delle giornate – ha spiegato alla Radio Vaticana il card. Luis Antonio Tagle, arcivescovo di Manila nelle Filippine e presidente di Caritas Internationalis – è stata la missione dei giovani in una società multiculturale. Per noi, multiculturale significa anche multi-religiosoa; però, con lo spirito dell’incontro, della comunione, multiculturale diviene interculturale; multi-religiosa diventa interreligiosa. Lo spirito del dialogo è molto importante per noi nella Chiesa dell’Asia; per i giovani è importante cominciare con questa cultura e atteggiamento di dialogo, di apprezzamento della diversità: la diversità non è una ragione di divisione, ma è una delle ragioni per la ricchezza della civilizzazione della società.”
Gian Paolo Cassano
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