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NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Domenica di voto in Portogallo lo scorso 4 ottobre, dove gli elettori sono stati chiamati a scegliere il nuovo governo del Paese. Il centrodestra vince le elezioni in Portogallo. Dopo anni di austerità dalle urne esce un risultato che può sembrare sorprendente: il governo di Pedro Passos Coelho viene premiato, o per lo meno non viene punito, per aver portato avanti politiche durissime di tagli. Portogallo al Fronte, la coalizione guidata dal Partito socialdemocratico (centrodestra) ha ottenuto il 36,8% un risultato che non consegna ai conservatori la maggioranza assoluta.  
I socialisti (centrosinistra) dell’ex sindaco di Lisbona António Costa si fermano al 32,4%. La sorpresa è il Bloco d’Esquerda, formazione simile alla Syriza prima maniera, che con il 10,22%, supera i comunisti leninisti del Cdu (7,9%). Si apre così un periodo di incertezza politica, l’ipotesi più probabile è che il centrodestra formi un governo di minoranza, in un parlamento con una forte presenza di sinistra. A Bruxelles, che continua a guardare con attenzione al Portogallo, si preferirebbe una soluzione più stabile, ovvero una grande coalizione con i socialisti, ma le parole di Costa sembrano allontanare questa ipotesi. A gennaio si vota per il presidente della Repubblica, un appuntamento che impedisce un ritorno al voto nel prossimo anno.  
L’affluenza è stata molto bassa, alle urne è andato il 57% dei portoghesi, segno di uno scarso interesse verso la politica. Si temeva molto per questo dato, visto che per la prima volta dal ritorno della democrazia il campionato di calcio non si è fermato per le elezioni. Una novità che ha generato molte polemiche, qualcuno ci ha visto una manovra del centrodestra, tradizionalmente favorito dall’astensionismo. Pochi in elettori in un Paese stremato: «Un’astensione altissima – ha spiegato a La Stampa Goffredo Adinolfi, politologo dell’Istituto universitario di Lisbona –  lascia pensare che le vittime delle politiche d’austerità non hanno votato, di fatto emarginate dalla politica. E’ uno dei motivi per cui il centrodestra ha vinto le elezioni»,
Quali sfide attendono il Paese: quali sono gli impegni in cima alla lista dell’agenda politica?
C’è un’analogia con la Spagna e l’Italia: “riforme strutturali per rilanciare la produttività – ha detto a Radio Vaticana il prof. Carlo Altomonte, docente di Economia politica europea alla Bocconi di Milano; ridurre strutturalmente la spesa pubblica; far progredire l’economia attraverso la ripresa dei consumi che è in atto; e poi soprattutto far ripartire gli investimenti, e migliorare il quadro di solidità del sistema bancario. Sostanzialmente possiamo prendere l’agenda di riforme del governo italiano, spagnolo e greco, e applicarla anche al Portogallo: troveremo gli stessi ingredienti.”
Gian Paolo Cassano

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