La Parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

“Ci vuole coraggio per amarsi così come Cristo ama la Chiesa”. Lo ha ricordato il Papa nell’udienza generale di mercoledì 6 maggio, dedicata alla bellezza del matrimonio cristiano, sottolineando come sia un sacramento e non solo una cerimonia. Come scrive San Paolo, “l’amore tra i coniugi è immagine dell’amore tra Cristo e la Chiesa” con “una dignità impensabile”, con un “senso spirituale” che è “altissimo e rivoluzionario”, ma al tempo stesso “alla portata di ogni uomo e donna che si affidano alla grazia di Dio”.
Rivolgendosi ai mariti (richiamandosi alla Lettera agli Efesini), ha invitato ad amare la moglie “come il proprio corpo (…) come Cristo ama la Chiesa. (…) L’effetto di questo radicalismo della dedizione chiesta all’uomo, per l’amore e la dignità della donna, sull’esempio di Cristo, dev’essere stato enorme, nella stessa comunità cristiana”. Ora il Sacramento del matrimonio è “un grande atto di fede e di amore” e la Chiesa “è pienamente coinvolta nella storia di ogni matrimonio cristiano: si edifica nelle sue riuscite e patisce nei suoi fallimenti”. Per questo occorre interrogarsi se “accettiamo fino in fondo, noi stessi, come credenti e come pastori anche, questo legame indissolubile della storia di Cristo e della Chiesa con la storia del matrimonio e della famiglia umana. Siamo disposti ad assumerci seriamente questa responsabilità, cioè che ogni matrimonio va sulla strada dell’amore che Cristo ha con la Chiesa ?” Non bisogna poi dimenticare che “la decisione di sposarsi nel Signore contiene anche una dimensione missionaria”, perché “gli sposi cristiani partecipano in quanto sposi alla missione della Chiesa”. Per questo “amarsi così come Cristo ama la Chiesa” chiede coraggio ! “Così la vita della Chiesa si arricchisce ogni volta della bellezza di questa alleanza sponsale, come pure si impoverisce ogni volta che essa viene sfigurata”. E la rotta è segnata “per sempre, è la rotta dell’amore” e “questi uomini e queste donne, che sono così coraggiosi sono una risorsa essenziale per la Chiesa, anche per tutto il mondo! Dio li benedica mille volte per questo!”
Al Regina Coeli domenica 10 maggio, riferendosi al Vangelo, ha parlato dell’amicizia di Gesù e del suo dare la vita per i suoi amici. “che non lo avevano capito, che nel momento cruciale lo hanno abbandonato, tradito e rinnegato”. E’ “il comandamento d’amore di Gesù” che “non è un semplice precetto” che “rimane sempre qualcosa di astratto o esteriore alla vita”,  ma è una legge “scritta una volta per sempre nel cuore dell’uomo”. E’ il comandamento nuovo: “che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi”. Questa “è una strada concreta, una strada che ci porta ad uscire da noi stessi per andare verso gli altri. Gesù ci ha mostrato che l’amore di Dio si attua nell’amore del prossimo. Tutti e due vanno insieme. Le pagine del Vangelo sono piene di questo amore: adulti e bambini, colti e ignoranti, ricchi e poveri, giusti e peccatori hanno avuto accoglienza nel cuore di Cristo.” L’amore cristiano “si manifesta anche se ci siano differenze di opinione o di carattere”, perché “l’amore è più grande di queste differenze! E questo l’amore che ci ha insegnato Gesù.”
Si comincia dai “gesti piccoli, di tutti i giorni, gesti di vicinanza a un anziano, a un bambino, a un ammalato, a una persona sola e in difficoltà, senza casa, senza lavoro, immigrata, rifugiata… Grazie alla forza di questa Parola di Cristo, ognuno di noi può farsi prossimo verso il fratello e la sorella che incontra. Gesti di vicinanza, di prossimità. In questi gesti si manifesta l’amore che Cristo ci ha insegnato.”
Non è mancato un pensiero “con gratitudine e affetto” alle mamme nel giorno della loro festa ed un saluto ai partecipanti alla Marcia per la vita, incoraggiandoli a “collaborare insieme per difendere e promuovere la vita”.
Gian Paolo Cassano

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