La parola di Papa Francesco

Sull’importanza del sacramento della Cresima si è soffermato il Papa nell’udienza dello scorso mercoledì 29 gennaio. Per questo occorre “avere cura che i nostri bambini, i nostri ragazzi abbiano questo Sacramento.”
Sette doni, che farebbero brillare qualsiasi esistenza, ma che spesso giacciono spenti in un angolo della vita di tanti cristiani. Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore di Dio: è tutto quanto Dio ci dona con il Sacramento della Confermazione, doni sui quali il Pontefice intende soffermarsi prossimamente nelle catechesi del mercoledì.
Poi ha ribadito come ogni singolo Sacramento sia il modo scelto dal Creatore per plasmare le sue creature “ad immagine del suo Figlio”. La Confermazione, in particolare “apporta una crescita della grazia battesimale: ci unisce più saldamente a Cristo, porta a compimento il nostro legame con la Chiesa, ci accorda una speciale forza dello Spirito Santo per diffondere e difendere la fede, per confessare il nome di Cristo e per non vergognarci mai della sua Croce”.
Quando lo Spirito entra in “azione” e “pervade tutta la persona e tutta la vita”, quando “accogliamo lo Spirito Santo nel nostro cuore e lo lasciamo agire, Cristo stesso si rende presente in noi e prende forma nella nostra vita; attraverso di noi, sarà Lui (…) attraverso di noi, sarà lo stesso Cristo a pregare, a perdonare, a infondere speranza e consolazione, a servire i fratelli, a farsi vicino ai bisognosi e agli ultimi, a creare comunione, a seminare pace”.
Il 2015 sarà l’Anno della vita consacrata; lo ha detto il Papa domenica 2 febbraio all’Angelus, nella ricorrenza della Presentazione al Tempio e Giornata nella quale si ricorda il dono che le consacrate e i consacrati rappresentano per la “famiglia umana”.
Bisogna “valorizzare con gratitudine le esperienze di vita consacrata e approfondire la conoscenza dei diversi carismi e spiritualità. Occorre pregare perché tanti giovani rispondano ‘sì’ al Signore che li chiama a consacrarsi totalmente a Lui per un servizio disinteressato ai fratelli”.
Riprendendo le fila dell’omelia pronunciata prima in Basilica, ha affermato che se non ci fossero le religiose e i religiosi, che portano nella vita quotidiana di ogni essere umano la misericordia di Dio, vivendo come “icone” di Gesù, il mondo sarebbe certamente peggiore. “Ma pensiamo un po’ cosa succederebbe se non ci fossero le suore, le suore negli ospedali, le suore nelle missioni, le suore nelle scuole? Ma pensate una Chiesa senza le suore… No, non si può pensare. Sono questo dono, questo lievito che porta proprio il popolo di Dio avanti. Sono grandi queste donne, che consacrano la propria vita e portano avanti il messaggio di Gesù!”.
Siamo nella logica del dono. “Ogni persona consacrata è un dono per il Popolo di Dio in cammino. C’è tanto bisogno di queste presenze, che rafforzano e rinnovano l’impegno della diffusione del Vangelo, dell’educazione cristiana, della carità verso i più bisognosi, della preghiera contemplativa; l’impegno della formazione umana e spirituale dei giovani, delle famiglie; l’impegno per la giustizia e la pace nella famiglia umana”.
Collegandosi poi alla Giornata per la vita ha aggiunto: “mi unisco ai Vescovi italiani nel ribadire che ‘ogni figlio è volto del Signore amante della vita, dono per la famiglia e per la società’. Ognuno, nel proprio ruolo e nel proprio ambito, si senta chiamato ad amare e servire la vita, ad accoglierla, rispettarla e promuoverla, specialmente quando è fragile e bisognosa di attenzioni e di cure, dal grembo materno fino alla sua fine su questa terra”.
Gian Paolo Cassano

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