LA BELLEZZA NELLA PAROLA a cura di gpc

“Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.” (Gv. 15,1 -2)
Una straordinaria rappresentazione dell’immagine della vite che Gesù applica a sé è ritrovabile nell’affresco della parete nord della Cappella Suardi a Trescore Balneario (BG). Non solo nella parete nord, ma l’intera cappella fu affrescata da Lorenzo Lotto (1524) con Storie delle vite di sante.
Al centro della parete nord, la più spettacolare, si staglia una monumentale figura di Cristo a braccia distese, con ai piedi le figure oranti dei committenti Suardi e, sopra di Lui, è riportato il passo del Vangelo (“Ego sum vitis vos palmites”). E’ la chiave di lettura dell’intero programma, intesa come continuità tra Cristo e la Chiesa, in chiara polemica anti-luterana con l’esaltazione del valore delle opere di bene nelle storie delle sante.
Cristo è raffigurato come una miracolosa vite, i cui rami escono dalle sue dita e vanno a formare, nel registro superiore, una serie di dieci clipei dove, come frutti, sono raffigurati i santi e i Dottori della Chiesa, alle cui estremità si riconoscono i santi Girolamo ed Ambrogio, ai quali alcuni vendemmiatori, muniti di scale e roncole, cercano di avvicinarsi per tagliare i tralci della vite, ma sono ricacciati indietro, e cadono nel vuoto. Essi simboleggiano degli eretici, che attentano a Cristo con le loro “false dottrine”.
“Aprite!/Cristo è risorto e germinan le vite/ nuove e ritorna con l’april l’amore.” (Ada Negri)

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