La Parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

E’ la carità reciproca a costruire la Chiesa e a rendere i cristiani “sacramento” dell’amore di Dio nel mondo. Lo ha insegnato il Papa (riflettendo sulla comunione ai “beni spirituali”, cioè i Sacramenti, i carismi e la carità) nell’udienza di mercoledì 6 novembre. Il primo bene spirituale è costituito dai Sacramenti che “non sono apparenze, non sono riti; i Sacramenti sono la forza di Cristo, c’è Gesù Cristo, nei Sacramenti. Quando celebriamo la Messa, nell’Eucaristia c’è Gesù vivo, proprio Lui, vivo, che ci raduna, ci fa comunità, ci fa adorare il Padre”.
Essi spingono all’annuncio, fanno stupire “delle meraviglie di Dio, erigono un argine contro “gli idoli del mondo”. Per questo “è importante fare la comunione; è importante che i bambini siano battezzati presto; è importante che siano cresimati. Perché? Perché questa è la presenza di Gesù Cristo in noi, che ci aiuta. E’ importante, quando ci sentiamo peccatori, andare al Sacramento della riconciliazione.” Qui è Gesù che ci aspetta, è “Gesù che ti perdona.” Un secondo bene spirituale è dato dalla “comunione dei carismi”, che “sono i regali che ci fa lo Spirito Santo (…) Sono i regali che dà, ma ce li dà non perché siano nascosti: ci dà questi regali per parteciparli agli altri. Non sono dati a beneficio di chi li riceve, ma per l’utilità del popolo di Dio.”
Ciò conduce al terzo aspetto, “la comunione della carità”, per cui questi doni di Dio sono dei “mezzi” per crescere nell’amore cristiano, che è più grande dei carismi: “senza l’amore, tutti i doni non servono alla Chiesa, perché dove non c’è l’amore c’è un vuoto, un vuoto che viene riempito dall’egoismo. E vi domando: se tutti noi siamo egoisti, solamente egoisti, possiamo vivere in comunità, in pace? (…) Non si può! Per questo, è necessario l’amore che ci unisce; la carità. Il più piccolo dei nostri gesti d’amore ha effetti buoni per tutti!”.
Domenica 10 novembre all’Angelus ha inviato ad una preghiera silenziosa (insieme ad un aiuto concreto) per le vittime del tifone Haiyan nelle Filippine, invitando a guardare alla vita eterna, alla “speranza di una vita ancora più vera di questa” che tutti hanno grazie a Gesù. “E questo è il legame decisivo, l’alleanza fondamentale, l’alleanza con Gesù: Lui stesso è l’Alleanza, Lui stesso è la Vita e la Risurrezione, perché con il suo amore crocifisso ha vinto la morte”. Ciò che “Dio ci prepara non è un semplice abbellimento di questa attuale (…) perché Dio ci stupisce continuamente con il suo amore e con la sua misericordia”. Infatti “è l’eternità a illuminare e dare speranza alla vita terrena di ciascuno di noi”, in quanto “Gesù capovolge” la prospettiva di una vita che faccia da riferimento all’eternità. “Noi siamo in cammino, in pellegrinaggio verso la vita piena e quella vita piena è quella che ci illumina nel nostro cammino! Quindi la morte sta dietro, alle spalle, non davanti a noi. Davanti a noi sta il Dio dei viventi….”
Gian Paolo Cassano

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