La parola di Papa Francesco

LA PAROLA DI PAPA FRANCESCO
a cura di Gian Paolo Cassano

La Chiesa è “Popolo di Dio”. Questa definizione data dal Concilio è stata spiegata dal Papa nel corso dell’udienza di mercoledì 12 giugno. Essere “Popolo di Dio (…) vuol dire che Dio non appartiene in modo proprio ad alcun popolo; perché è Lui che ci chiama, ci convoca, ci invita a fare parte del suo popolo, e questo invito è rivolto a tutti, senza distinzione, perché la misericordia di Dio ‘vuole la salvezza per tutti’ (…) Gesù non dice agli Apostoli e a noi di formare un gruppo esclusivo, un gruppo di èlite. (…) Vorrei dire anche a chi si sente lontano da Dio e dalla Chiesa, a chi è timoroso o indifferente, a chi pensa di non poter più cambiare: il Signore chiama anche te a far parte del suo popolo e lo fa con grande rispetto e amore”.
Il Pontefice poi ha chiarito poi come l’amore sia la parola chiave, “amore a Dio e amore al prossimo”, che “non è sterile sentimentalismo o qualcosa di vago”, ma è “riconoscere Dio come unico Signore della vita e, allo stesso tempo, l’accogliere l’altro come vero fratello, superando divisioni, rivalità, incomprensioni, egoismi”.
Di qui la richiesta “al Signore che ci faccia capire bene questa legge dell’amore. Quanto è bello amarci gli uni con gli altri come fratelli veri! Quanto è bello!”
Ma ciò non basta. Papa Francesco chiede a tutti un impegno: “forse tutti abbiamo simpatie e non simpatie; forse tanti di noi sono un po’ arrabbiati con qualcuno; allora diciamo al Signore: Signore, io sono arrabbiato con questo e con questa; io ti prego per lui e per lei. Pregare per coloro con i quali siamo arrabbiati è un bel passo in questa legge dell’amore. Lo facciamo? Facciamolo oggi!”
Il Papa infine auspica cha “la Chiesa sia luogo della misericordia e della speranza di Dio, dove ognuno possa sentirsi accolto, amato, perdonato e incoraggiato a vivere secondo la vita buona del Vangelo. E per far sentire l’altro accolto, amato, perdonato e incoraggiato la Chiesa deve essere con le porte aperte, perché tutti possano entrare. E noi dobbiamo uscire da quelle porte e annunciare il Vangelo”.
Domenica 16 giugno, all’Angelus, dopo la celebrazione eucaristica, dedicata al Vangelo della Vita, in cui ha ricordato che “seguire la via di Dio conduce alla vita, mentre seguire gli idoli conduce alla morte”, Papa Francesco ha ricordato il nuovo beato Odoardo Focherini (proclamato sabato 15 giugno a Carpi): “catturato e incarcerato in odio alla sua fede cattolica, morì nel campo di concentramento di Hersbruck nel 1944, a 37 anni. Salvò numerosi ebrei dalla persecuzione nazista. Insieme con la Chiesa che è in Carpi, rendiamo grazie a Dio per questo testimone del Vangelo della Vita!”
Ha quindi affidato alla materna protezione della Madonna “ogni vita umana specialmente quella più fragile, indifesa e minacciata, alla sua materna protezione”.
Gian Paolo Cassano

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