La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Partecipando all’Eucaristia, anche noi viviamo la preghiera che Gesù ha fatto e continuamente fa per ciascuno; lo ha ricordato il Papa, continuando la riflessione sulla preghiera di Gesù durante l’udienza generale di mercoledì 11 gennaio.
Durante l’Ultima Cena “Gesù guarda alla sua Passione, Morte e Risurrezione, essendone pienamente consapevole. Egli vuole vivere questa Cena con i suoi discepoli, con un carattere del tutto speciale e diverso dagli altri conviti; è la sua Cena, nella quale dona Qualcosa di totalmente nuovo: Se stesso. In questo modo, Gesù celebra la sua Pasqua, anticipa la sua Croce e la sua Risurrezione”.
Nella preghiera mostra poi “la sua identità e la determinazione a compiere fino in fondo la sua missione di amore totale, di offerta in obbedienza alla volontà del Padre”.
Benedetto XVI si è poi soffermato sull’attenzione di Gesù per ciascuno di noi, che “partecipando all’Eucaristia, viviamo in modo straordinario la preghiera che Gesù ha fatto e continuamente fa per ciascuno affinché il male, che tutti incontriamo nella vita, non abbia a vincere e agisca in noi la forza trasformante della morte e risurrezione di Cristo. Nell’Eucaristia la Chiesa risponde al comando di Gesù: «Fate questo in memoria di me»”.
Il Papa ha quindi esortato a chiedere “al Signore che, dopo esserci debitamente preparati, anche con il Sacramento della Penitenza” anche “la nostra partecipazione alla sua Eucaristia, indispensabile per la vita cristiana, sia sempre il punto più alto di tutta la nostra preghiera. Domandiamo che, uniti profondamente nella sua stessa offerta al Padre, possiamo anche noi trasformare le nostre croci in sacrificio, libero e responsabile, di amore a Dio e ai fratelli”.
Domenica 15 gennaio, all’Angelus (in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato) ha pregato per i migranti “protagonisti dell’annuncio del Vangelo” nella società contemporanea, con l’invito ad “essere testimoni autentici del Vangelo” e “portatori della Buona Novella” con loro.
“Milioni di persone sono coinvolte nel fenomeno delle migrazioni, ma esse non sono numeri! Sono uomini e donne, bambini, giovani e anziani che cercano un luogo dove vivere in pace. Nel mio Messaggio per questa Giornata ho richiamato l’attenzione sul tema ‘Migrazioni e nuova evangelizzazione’, sottolineando che i migranti sono non soltanto destinatari, ma anche protagonisti dell’annuncio del Vangelo nel mondo contemporaneo”.
Soffermandosi poi sul tema della vocazione, (in sintonia con la liturgia domenicale) ha sottolineato “il ruolo decisivo della guida spirituale nel cammino di fede e, in particolare, nella risposta alla vocazione di speciale consacrazione per il servizio di Dio e del suo popolo”. E’ “la stessa fede cristiana” che “di per sé, presuppone l’annuncio e la testimonianza” che “consiste nell’adesione alla buona notizia che Gesù di Nazaret è morto e risorto, che è Dio. E così anche la chiamata a seguire Gesù più da vicino, rinunciando a formare una propria famiglia per dedicarsi alla grande famiglia della Chiesa, passa normalmente attraverso la testimonianza e la proposta di un ‘fratello maggiore’, di solito un sacerdote. Questo senza dimenticare il ruolo fondamentale dei genitori, che con la loro fede genuina e gioiosa e il loro amore coniugale mostrano ai figli che è bello ed è possibile costruire tutta la vita sull’amore di Dio”.
Gian Paolo Cassano

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