La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO

a cura di Gian Paolo Cassano

 

Riprendiamo brevemente l’insegnamento del Papa all’ Angelus e alle Udienze della seconda parte del mese di agosto. Nell’udienza di mercoledì 18 agosto, lanciando un accorato appello per le popolazioni alluvionate del Pakistan, il Pontefice  ha tracciato la figura spirituale di san Pio X, evidenziando “quel profondo amore a Cristo e alla Chiesa, quell’umiltà e semplicità e quella grande carità verso i più bisognosi, che furono caratteristiche di tutta la sua vita”.Il suo Pontificato “fu caratterizzato da un notevole sforzo di riforma, sintetizzata nel motto Instaurare omnia in Christo, Rinnovare tutte le cose in Cristo”. Benedetto XVI ha così evidenziato le iniziative di Pio X, dal Codice di Diritto Canonico, alla revisione dei percorsi di formazione sacerdotale, al Catechismo che “è stato per molti una guida sicura nell’apprendere le verità della fede per il linguaggio semplice, chiaro e preciso e per l’efficacia espositiva”. Notevole attenzione dedicò anche alla riforma della Liturgia. “Egli afferma – ha aggiunto il Papa – che il vero spirito cristiano ha la sua prima e ed indispensabile fonte nella partecipazione attiva ai sacrosanti misteri e alla preghiera pubblica e solenne della Chiesa. Per questo raccomandò di accostarsi spesso ai Sacramenti, favorendo la frequenza quotidiana alla Santa Comunione, bene preparati, e anticipando opportunamente la Prima Comunione dei bambini verso i sette anni di età, ‘quando il fanciullo comincia a ragionare’”. Condannò il ‘Modernismo’, per difendere i fedeli da concezioni erronee e promuovere un approfondimento scientifico della Rivelazione in consonanza con la Tradizione della Chiesa”, fondò il Pontificio Istituto Biblico e levò forte la sua voce  di fronte ai bagliori della prima guerra mondiale.

All’Angelus del 22 agosto ha levato la preghiera per la pace nel mondo, affidandola a Maria Regina “affinché tutti gli uomini si persuadano che in questo mondo dobbiamo aiutarci gli uni gli altri come fratelli per costruire la civiltà dell’amore”. Ella ci mostra che per entrare nel Regno di Dio bisogna seguire “una via accessibile agli umili, a quanti si fidano della Parola di Dio e si impegnano a metterla in pratica”.

Nell’udienza del 25 agosto, ha lanciato un appello per la fine delle violenze in Somalia ed ha esortato ad avere i Santi come compagni di viaggio nel cammino di fede. “Ognuno – ha affermato – dovrebbe avere qualche Santo che gli sia familiare, per sentirlo vicino con la preghiera e l’intercessione, ma anche per imitarlo”, poiché sono “buone guide per amare ancora di più il Signore e validi aiuti per la crescita umana e cristiana.” In particolare si è poi soffermato su S. Agostino e sulla sua “ricerca inquieta e costante della Verità, (…), quel Dio che cercava con le sue forze era più intimo a sé di se stesso, gli era stato sempre accanto, non lo aveva mai abbandonato, era in attesa di poter entrare in modo definitivo nella sua vita”. Il Papa ha poi incoraggiato  a “non avere paura della Verità, di non interrompere mai il cammino verso di essa, di non cessare mai di ricercare la verità profonda su se stessi e sulle cose con l’occhio interiore del cuore. Dio non mancherà di donare Luce per far vedere e Calore per far sentire al cuore che ci ama e che desidera essere amato”.

Domenica 29 agosto, all’Angelus, ha pregato per i minatori cileni intrappolati in miniera ed  ha evidenziato l’impegno alla tutela dell’ambiente per la salvaguardia della pace nel mondo: “abbiamo infatti il dovere di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente conservarla. Il Signore ci aiuti in questo compito!”. Il Papa ha pure invitato a riscoprire il valore dell’umiltà del quale Cristo, è l’assoluto “modello” di “gratuità”. “Da Lui apprendiamo la pazienza nelle tentazioni, la mitezza nelle offese, l’obbedienza a Dio nel dolore, in attesa che Colui che ci ha invitato ci dica: ‘Amico, vieni più avanti!’; il vero bene, infatti, è stare vicino a Lui”.

Gian Paolo Cassano

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