La Parola di Papa Benedetto

LA PAROLA DI PAPA BENEDETTO
a cura di Gian Paolo Cassano

Continua il soggiorno estivo del Papa a Castelgandolfo. Qui, domenica 22 luglio, alla recita dell’Angelus, si è detto “profondamente scioccato per la strage di insensata violenza” di Denver ed il naufragio del traghetto a Zanzibar. Un pensiero è andato alle Olimpiadi di Londra (“il più grande evento sportivo mondiale”), a cui la Chiesa “guarda con particolare simpatia e attenzione”, perché “la buona volontà generata da questo evento (…) possa dare i suoi frutti, promuovere la pace e la riconciliazione in tutto il mondo.”
E di pace ha parlato ricordando che “Dio è il Pastore dell’umanità” che “vuole per noi la vita”, ciò “che desidera ogni padre e ogni madre per i propri figli: il bene, la felicità, la realizzazione”, come Maria Maddalena, colei che “ha sperimentato Dio nella propria vita e conosce la sua pace”. E’ una “guarigione profonda che Dio opera mediante Gesù” che “consiste in una pace vera, completa, frutto della riconciliazione della persona in se stessa e in tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri, con il mondo. In effetti, il maligno cerca sempre di rovinare l’opera di Dio, seminando divisione nel cuore umano, tra corpo e anima, tra l’uomo e Dio, nei rapporti interpersonali, sociali, internazionali, e anche tra l’uomo e il creato. Il maligno semina guerra; Dio crea pace”.
Domenica 29 luglio, Benedetto XVI ha lanciato “un pressante appello, perché si ponga fine ad ogni violenza e spargimento di sangue” in Siria ed in Iraq, “perché non venga risparmiato alcuno sforzo nella ricerca della pace, anche da parte della comunità internazionale, attraverso il dialogo e la riconciliazione, in vista di un’adeguata soluzione politica del conflitto”. E’ “con preoccupazione” che il Papa guarda anche alla vicenda dell’ILVA di Taranto, ”per giungere ad una equa soluzione della questione, che tuteli sia il diritto alla salute, sia il diritto al lavoro, soprattutto in questi tempi di crisi economica”.
Commentando il Vangelo domenicale, ha spiegato come l’Eucaristia sia “il permanente grande incontro dell’uomo con Dio, in cui il Signore si fa nostro cibo, dà Se stesso per trasformarci in Lui”. In riferimento al miracolo della moltiplicazione dei pani il Pontefice ha rilevato che “il miracolo non si produce a partire da niente, ma da una prima modesta condivisione di ciò che un semplice ragazzo aveva con sé. Gesù non ci chiede quello che non abbiamo, ma ci fa vedere che se ciascuno offre quel poco che ha, può compiersi sempre di nuovo il miracolo: Dio è capace di moltiplicare ogni nostro piccolo gesto di amore e renderci partecipi del suo dono”.
Di qui l’invito a pregare perché tutti possano riscoprire l’importanza di nutrirsi “non solo di pane, ma di verità, di amore, di Cristo, del corpo di Cristo, partecipando fedelmente e con grande consapevolezza all’Eucaristia, per essere sempre più intimamente uniti a Lui” e “perché non manchi mai a nessuno il pane necessario per una vita dignitosa, e siano abbattute le disuguaglianze non con le armi della violenza, ma con la condivisione e l’amore”.
Gian Paolo Cassano

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