NESSUNO NE PARLA (O QUASI) news quasi sconosciute a cura di Gian Paolo Cassano

Una guerra che sembra passare sotto silenzio, ma che è una tragedia per tutta l’Africa. Parlo del conflitto scatenato nello stato federale dl Tigray in Etiopia dal governo centrale nel novembre 2020 e che non vede ancora una pacificazione. Il governo di Addis Abeba continua a parlare di una semplice operazione di polizia contro un territorio ribelle, ma in realtà lo scontro tra l’esercito federale etiope è una vera guerra, con lo spiegamento di mezzi blindati, aerei e decine di migliaia di soldati. Tutto ciò ha provocato decina di migliaia di profughi, soprattutto nel vicino Sudan ed una serie di atrocità, come quella di Axum, denunciata in questi giorni da Amnesty International che ha raccolto le voci di 41 tra i presenti a questo episodio, finora rimasto nascosto, del conflitto per il controllo della regione del Tigray.
Sarebbero oltre duecento le vittime di un raid attribuito a soldati eritrei nella città di Axum nella notte tra 28 e il 29 novembre scorso (come riferisce Vatican news). Centinaia sarebbero i civili uccisi per le strade secondo l’ong, che parla di esecuzioni di massa e di perquisizioni nelle case. Testimoni, rifugiati ora in Sudan o raggiunti telefonicamente da Amnesty, parlano anche di spari sulle persone che cercavano di portare via i corpi dalle strade e di fosse comuni, di cui ci sarebbe riscontro nelle immagini satellitari. 240 i nomi delle vittime recuperati finora da Amnesty, che al momento non ha potuto verificare in maniera indipendente questo bilancio.
A compiere l’eccidio, in rappresaglia a un precedente attacco a base di bastoni e pietre da parte un piccolo numero di miliziani e residenti locali, soldati identificati dai sopravvissuti come eritrei per le loro uniformi, i loro veicoli, dal dialetto parlato e da cicatrici rituali tipiche del gruppo eritreo Ben Amir. Alcune testimoni affermano che i soldati stessi si siano identificati come eritrei. Il capo della Commissione etiope per i diritti umani istituita dal governo, Daniel Bekele, ha affermato che le denunce di Amnesty “vanno prese molto seriamente”, anche se finora sia il governo di Addis Abeba che quello di Asmara hanno smentito la presenza di truppe eritree in Tigray.

Comments are closed, but trackbacks and pingbacks are open.