Nessuno ne parla (o quasi)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

I Cattolici in Bosnia Erzegovina diminuiscono e vivono in una situazione difficile, a più di 20 anni dalla guerra civile che ha segnato quella nazione. E’ la denuncia dei vescovi che hanno concluso sabato 15 luglio la loro assemblea plenaria Banja Luka. Essi hanno messo in rilievo le tante sfide affrontate, in primis l’urgenza di una convivenza pacifica tra le varie etnie (i musulmani, i serbi ortodossi e i croato cattolici), la promozione dei diritti umani e delle libertà fondamentali, l’operato della Caritas a sostegno dei bisognosi. In particolare il card. Vinko Puljić (arcivescovo di Sarajevo e presidente della Conferenza episcopale) ha affermato di “non poter ignorare il clima che si è instaurato nell’ultimo periodo, opera di una strategia malvagia che sta cercando di mettere a tacere la Chiesa”, muovendo contro di essa o contro i suoi vescovi false accuse.
Mons. Franjo Komarica (vescovo di Banja Luka) ha affermato che senza un serio intervento internazionale è solo una questione di tempo prima che i cattolici scompaiano completamente dalla Bosnia.  Tra le sfide affrontate dai Vescovi anche la questione della disoccupazione che affligge il 40 per cento della popolazione e l’operato della Caritas che si trova a sostenere sempre più persone, giovani, padri di famiglia, che hanno perso il lavoro.
“Occorre rimettere in piedi – ha detto alla Radio Vaticana Matteo Tacconi, giornalista, esperto dell’area – un tessuto “sano” nel quale siano possibili l’attivismo, la partecipazione giovanile, le opportunità lavorative, l’incontro con il diverso, ma è importante anche rivedere gli Accordi di Dayton che se un tempo misero fine al più cruento conflitto in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, rappresentano ormai una soluzione ingiusta e insostenibile che ha spinto il Paese in una crisi sempre più profonda.”
Gian Paolo Cassano

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