NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

“La radio sei tu”: è lo slogan della Giornata Mondiale della Radio dello scoro 13 marzo, voluta dall’Unesco. L’intento è quello di incoraggiare le emittenti a promuovere la libertà di espressione e il rispetto per le diverse culture per migliorare la cooperazione internazionale. Oggi la radio è più viva che mai. Infatti ogni giorno circa 2,4 miliardi di persone nel mondo la ascoltano in Fm, sul dab o si collegano attraverso il web. Tanti modi per ascoltare la radio nel corso degli anni si è rinnovata grazie alla tecnologia anche nel linguaggio, rivelandosi duttile e capace di cogliere la novità della rivoluzione digitale.
“E’ il mezzo – ha detto alla Radio Vaticana il prof. Giorgio Simonelli, docente di storia della radio e della televisione all’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano – che unisce i due grandi caratteri di cui andiamo alla ricerca: ‘social’ e ‘personal’. La radio ‘social’ appunto, perché oggi si può ascoltare la radio preferita abitando in Australia, e quindi creare una grande comunità attorno alla radio attraverso delle scelte che però poi sono scelte ‘personal’, perché si possono scaricare e rimettere in circolazione i contenuti che si ritengono più opportuni, dando a questi una dimensione di personalità, individualità, autenticità.”
Web radio, radio universitarie o prettamente specializzate in argomenti sportivi, ancora radio libere ma sempre un mezzo di collegamento e in molti casi, come in Africa, di denuncia sociale.
La radio ha in sé la capacità di cambiare la vita a milioni di persone, come è avvenuto nella storia. E’ ciò che è avvenuto, ad esempio a milioni di persone che ascoltavano la Radio Vaticana (inaugurata da Pio XI, il 12 febbraio 1931, in presenza dell’inventore della Radio, Guglielmo Marconi) per ritrovare, durante la Seconda Guerra Mondiale, i propri parenti partiti per il conflitto. Dal suo microfono, in sei anni, vennero inviati più di un milione e 200.000 messaggi, più di 12.000 ore di trasmissione.
Gian Paolo Cassano

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