NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

E’ grave la situazione sociale ed alimentare in Eritrea, uno degli Stati dove i Cristiani sono maggiormente perseguitati e la popolazione vive in un regime in Stato di guerra e sotto una feroce dittatura, dove migliaia di giovani fuggono cercando di raggiungere l’Europa.
Qui quasi due milioni di persone (di cui oltre la metà sono bambini) vivono nell’insicurezza alimentare. E’ l’allarme dell’Unicef che riferisce di scarsi raccolti e avverse condizioni meteo dovute al El Nino. In pratica, nel Paese del Corno d’Africa su una popolazione di sei milioni e mezzo di persone quasi un cittadino su tre ha difficolta di accesso a una nutrizione adeguata. Il regime di Asmara nega qualsiasi problema, limitando il movimento delle associazioni umanitarie.
I problemi che si riscontrano ogni giorno “sono soprattutto – ha detto alla Radio Vaticana Franca Travaglino, fondatrice della Ong ‘HEWO’ (Hansenians’ Ethiopian Welfare Organization) – di carattere alimentare e sono proprio quotidiani. Faccio qualche esempio: un tempo i pomodori costavano 10-15 nacfa (la moneta locale), invece ora costano 80 nacfa al kg; e così anche le patate… Per lunghi periodi manca del tutto l’energia elettrica. La situazione economica e sociale è molto critica. E’ indescrivibile.”
E in Eritrea preoccupa anche la recrudescenza della persecuzione anti-cristiana. Secondo il Rapporto 2017 dell’organizzazione internazionale “Porte Aperte”, fondata nel 1955 dal missionario olandese “fratello Andrea”, l’Eritrea è tra i 10 Paesi dove i cristiani sono maggiormente oppressi.
“Fino agli anni Settanta-Ottanta non c’era differenza tra cristiani e islamici: era un Paese veramente libero dal punto di vista religioso. Ora, invece, il regime eritreo è sostenuto dagli arabi. Dopo l’indipendenza, l’Eritrea si è trovata per forza a fare una scelta, perché è stata abbandonata. E quelli che l’hanno maggiormente sostenuta e la sostengono sono i Paesi arabi. Questo pericolo di una arabizzazione dell’Eritrea è anche un tentativo da parte degli islamici di penetrare in Etiopia, che rimane ancora spiritualmente cristiana”.
Gian Paolo Cassano

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