NESSUNO NE PARLA (O QUASI)

NESSUNO NE PARLA (O QUASI)
news quasi sconosciute
a cura di Gian Paolo Cassano

Domenica 15 novembre, a Parigi, per 15 lunghissimi minuti le campane della cattedrale Notre-Dame hanno suonato a morte. Nella giornata di lutto nazionale, il card. André Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi, ha presieduto una S. Messa per le vittime degli attentati. Alla Messa – riferisce l’agenzia Sir – erano presenti i presidenti del Senato e dell’Assemblea nazionale, il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, l’ex Presidente della Repubblica Valéry Giscard d’Estaing e rappresentanti delle diverse religioni. Il nunzio apostolico Luigi Ventura ha dato lettura del messaggio del Papa inviato alla Francia in seguito agli attentati parigini. 
“Come è possibile – si è domandato il card. Vingt-Trois – che giovani formati nelle nostre scuole e nelle nostre città possono conoscere un disagio tale che il fantasma del califfato e la sua violenza morale e sociale possano rappresentare un ideale per cui dare la vita?” Una domanda “terribile in quanto instilla un clima di sospetto in molte famiglie” e “la risposta sulle difficoltà d’integrazione non è sufficiente a spiegare l’adesione di un certo numero al jihad”. Per cui occorre rispondere all’interrogativo su “come sia possibile che questo cammino di barbarie possa diventare un ideale”. Il cardinale si è anche interrogato sul vivere sociale: “in che cosa il nostro stile di vita ha potuto provocare un’aggressione così barbara. A questa domanda noi rispondiamo spesso con l’affermazione del nostro attaccamento ai valori della Repubblica ma gli avvenimenti ci obbligano a interrogarci e forse a esaminare ciò che realmente mettiamo sotto il titolo ‘valori della Repubblica’”.
​L’entrata a Notre Dame è avvenuta da un accesso laterale e i fedeli erano stati invitati a non portare borse per favorire i controlli, ma non tutti sono potuti entrare e sono rimasti fuori. “Sono passate 48 ore – ha detto all’inizio della celebrazione il card. Vingt-Trois -. Parigi ha vissuto uno dei periodi più critici della sua storia, uno degli episodi più drammatici. Uomini e donne sono stati selvaggiamente assassinati” e noi “siamo qui per condividere il dolore dei loro familiari, per pregare per chi si trova negli ospedali nelle mani dei medici che cercano di salvare ancora qualcuno, per la nostra città e il nostro Paese”.
Gian Paolo Cassano

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