LA BELLEZZA NELLA PAROLA a cura di gpc

“In quel tempo, si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi. (…) Ed egli rispose loro: Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini”. (Mc. 7,1.6.8)

Ritornando alla lectio di Marco ci fermiamo alla disputa di Gesù con alcuni farisei in cui il Maestro smaschera l’ipocrisia ed invita accogliere il cuore della Legge con l’affresco di Pellegrino Tibaldi, pittore ed architetto milanese del ‘500; è uno strappo conservato alla Pinacoteca nazionale di Bologna e proveniente da una parete del refettorio di San Michele in Bosco, databile tra il 1562 ed il 1564.
Nonostante il cattivo stato di conservazione, è possibile individuare (in uno sfondo architettonico) la presenza di diversi personaggi. Gesù domina la scena in posizione centrale, con il nimbo e intensità di luce. C’è una sostanziale dinamicità: la parte dei presenti a sinistra (i farisei) si muove, agitando le braccia, colta in un concitato movimento di richiesta su Gesù L’altro (i discepoli), sulla destra, appare rivolto, più staticamente, ad ascoltare il Cristo.
Il gruppo a sinistra appare caratterizzato da un copricapo (la sacralità del luogo, il tempio, implica di tenere la testa coperta) mentre l’altro, a capo scoperto, rappresenta chi va e sa andare al di là delle convenzioni. Infatti la vera parola non è nel rispetto pedissequo delle norme ma in un essenziale rinnovamento del cuore, dell’animo e non dell’esteriorità. Ascoltare, dunque, rinnovarsi dentro, a prescindere dal rispetto esteriore delle norme.
Si definisce, simbolicamente, una contrapposizione tra la concitazione farisaica dei movimenti scomposti e l’ascolto raccolto di chi fa proprie le parole di Gesù.
Dice papa Francesco “l’ipocrisia è il peggior nemico di questa comunità cristiana, dell’amore cristiano.”

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