Giuseppe Berra

OCCIMIANO – (gpc) Era “il lattaio del Monferrato”: parlo di Giusppe Berra (padre del Sindaco di Occimiano) morto il primo giorno dell’anno all’età di 84 anni amorevolmente assistito dai familiari. E’ stata una singolare figura di lattaio porta a porta che per molti anni da Occimiano ha percorso le strade del Monferrato coadiuvato dalla moglie (morta proprio un anno fa il 5 gennaio), portando il latte come alimento per i bambini e per i nuclei familiari, fonte di vita e di benessere, come venditore ambulante tutti i giorni nello stesso luogo alla stessa ora, vedendo così le comunità crescere e trasformarsi .

Vasto è stato il cordoglio e grandissima la partecipazione lunedì scorso 3 gennaio alla celebrazione dei funerali celebrati dal prevosto che ha richiamato i contenuti della fede di fronte alla realtà della morte, concelebrando con lui don Germano Rota, don Pier Giorgio Verri, padre Tonino Tommasoni, don Gino Piccio e don Marco Calvo. E’ stato poi sepolto nel cimitero di Camagna nella tomba di famiglia.

La Chiesa parrocchiale era piena (numerosi i fedeli in piedi) accorsi per dare la propria solidarietà di fede e di preghiera ai familiari: i figli Ernesto (con la moglie Carla ed i figli Michele e Paolo), sindaco in paese, docente di Matematica e Scienze, impegnato nello scautismo e nel gruppo alpini e Pier Maria (con il marito Carlo e la figlia Martina) docente alla scuola Martiri di Casale.

La sua è stata una vita segnata dalla fede e da grande laboriosità nella semplicità di una vita spesa accanto condividendo con lei anche il lavoro nella gestione della commercializzazione del latte porta a porta nei paesi del Monferrato.

Era vissuto a Camagna assorbendo le tradizioni, la storia del paese; aveva frequentato l’avviamento commerciale e poi nel 1945 aveva vissuto da partigiano gli ultimi mesi della Resistenza con la liberazione di Torino. Poi il servizio militare nella Polizia di Stato ed infine il matrimonio e la vita da lattaio a partire tutti i giorni da Occimiano . E’ stato un uomo al servizio della gente, per contribuire alla crescita della sua Patria a cui era legato da forti sentimenti e della sua famiglia vero scopo di una vita di lavoro e di sacrifici.

Al termine la figlia Pier Maria ha letto un testo poetico di ricordo e di affetto: “vogliamo ricordarci ciò che ci ha sempre insegnato: il papà sorrideva sempre, il papà salutava tutti, il papà era sempre sereno …. Grazie papa perché ci hai insegnato ad amare la vita e ad accogliere la morte con serenità.”

gpc

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